GIULIO TURCATO

Giulio Turcato è nato il 16 marzo 1912 a Mantova e deceduto il 22 gennaio 1995 a Roma, era un artista italiano, appartenente a correnti espressioniste sia figurative che astratte.


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BIOGRAFIA DI GIULIO TURCATO

Giulio Turcato
Giulio Turcato

Giulio Turcato lasciò Mantova e frequentò la scuola di nudo degli studi di Venezia nei primi anni ’30, prima di trasferirsi a Milano e trovare lavoro nello studio dell’architetto Giovanni Muzio nel 1937.

La malattia polmonare lo portava frequenti soggiorni in ospedale. Avendo iniziato a dipingere, ha trovato stimoli nell’arte cubista di Pablo Picasso. La sua lunga partecipazione alla Biennale di Venezia iniziò su invito con la 23esima Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia nel 1942.

Arriva nel 1943 a Roma, dove frequenta l’Osteria Fratelli Menghi, famoso punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni quaranta e settanta. A Roma, insieme ad Emilio Vedova e Toti Scialoja, espone alla Galleria dello Zodiaco e alla Quadriennale di Roma.

Si trasferì poi a Roma pochi mesi dopo e si unì alla Resistenza. Firmatario del manifesto della Nuova Secessione Artistica Italiana nel 1946, fu uno dei membri fondatori del gruppo di arte astratta di stampo marxista: Forma 1 nel 1947, con Ugo Attardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato.

Nel 1948 aiuta a fondare il Fronte Nuovo delle Arti. La sua arte è astratta con sfumature espressioniste. La decisione della Biennale di Venezia di dedicare una sala esclusivamente alla sua opera alla 29a Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia nel 1958 ha contribuito alla sua fama internazionale.

Successivamente, partecipa al gruppo del Fronte nuovo delle arti, e alla Biennale del 1948; poi, in seguito di incomprensioni, dovute al diverso stile dei componenti ma anche a una diversa concezione della politica richiesta alla figura dell’artista, Giulio Turcato si allonatana per aderire nel 1952 al  Gruppo degli otto, insieme ad alcuni esponenti dell’astrattismo informale italiano come Afro Basaldella, Birolli, Corpora, Santomaso, Morlotti, Emilio Vedova, Mattia Moreni, con i quali partecipa alla Biennale, che si aggiunge alla sua partecipazione del 1950 nella quale vinse il Premio Acquisto con l’opera “Miniera”.

Prese parte a Documenta II l’anno seguente e si unì al gruppo Continuità nel 1961.

Espone in diverse mostre personali, alcune di queste sono le rassegne documenta di Kassel e la Biennale di San Paolo. Espone anche nei musei, come il MoMa di New York, al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, al Kunst di Monaco, al museo di Ginevra, al museo di Philadelphia e molti altri.

 

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