SIRIO TOFANARI

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LE QUOTAZIONI di Sirio Tofanari

Quotazioni Sirio Tofanari: Scultore Animalista Italiano di Fama

Sirio Tofanari, uno dei più rinomati scultori animalisti in Italia, è noto per la sua straordinaria carriera artistica. Le sue opere hanno trovato spazio in numerose esposizioni sia in Italia che all’estero, da rinomate mostre in Argentina a prestigiose gallerie in Francia. La sua maestria è esclusivamente dedicata alla creazione di sculture in bronzo raffiguranti animali, che sono oggi molto ricercate sul mercato.

Valutazione delle Opere:

Le opere di Sirio Tofanari sono altamente valutate sul mercato dell’arte. Le sue sculture in bronzo raffiguranti animali presentano valori significativi, con le opere di dimensioni medie che oscillano tra i 2.500 e i 4.500 euro, mentre quelle di dimensioni più grandi possono raggiungere valori compresi tra i 5.500 e i 15.500 euro. Questi prezzi riflettono l’eccezionale talento e la reputazione dell’artista nel campo dell’arte animalista.

Attenzione al Mercato Nazionale:

Sebbene il mercato delle opere di Tofanari sia principalmente nazionale, è importante notare che ci sono numerose riproduzioni postume delle sue opere, spesso legate alla crescente popolarità dell’artista. Tuttavia, la qualità di ciascuna fusione rimane un fattore cruciale nell’aumentare il valore dell’opera d’arte. Gli acquirenti devono fare attenzione a garantire l’autenticità e la qualità delle opere di Tofanari per assicurarsi di fare un investimento durevole.

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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE SIRIO TOFANARI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Bronzi con raffigurazioni animali grandi 5.500 – 15.500 Euro
medie 2.500 – 4.500 Euro

 


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BIOGRAFIA DI SIRIO TOFANARI

Ritratto Sirio Tofanari
Ritratto Sirio Tofanari

Nascita e Famiglia:

Figlio di Ludovico Tofanari e Rosa Salvi Ricciarini, Sirio Tofanari era il secondo di quattro fratelli, tra cui il noto pittore Salvino Tofanari. La sua infanzia e giovinezza furono fortemente influenzate dalla passione di suo padre per la caccia, che gli trasmise un profondo interesse per le creature animali e un innato talento per la loro rappresentazione artistica.

Questo fervore per la fauna si manifestò precocemente, quando, all’età di soli 14 anni, creò una piccola scultura raffigurante un cervo ferito. Quest’opera è rimasta un tesoro di famiglia nel corso degli anni. Tuttavia, a soli 16 anni, Sirio perse sia suo padre che sua madre, rimanendo orfano in giovane età.

La Formazione Artistica:

Il giovane Tofanari iniziò il suo percorso formativo presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, seppur solo per un breve periodo di un anno. Trovava difficile adattarsi alla disciplina e al metodo richiesti dal corso ufficiale di scultura, preferendo un’approccio più spontaneo e istintivo alla sua arte.

Nel 1906, intraprese un viaggio a Parigi e successivamente a Londra, dove poté finalmente esplorare appieno il suo istinto e talento artistico attraverso lo studio e l’osservazione diretta degli animali vivi. Londra offriva l’opportunità di visitare uno dei più importanti giardini zoologici dell’epoca, fornendo a Tofanari una preziosa fonte di ispirazione.

Inoltre, le sue visite regolari alle collezioni anatomiche di animali presso il Museo di Storia Naturale di South Kensington contribuirono a perfezionare la sua capacità di catturare le fattezze e i movimenti degli animali.

Il Ritorno in Italia di Sirio Tofanari:

Dopo il suo ritorno in Italia, le opere di Tofanari furono esposte con successo alla mostra di Faenza nel 1908, dove persino il Re acquistò una delle sue sculture in bronzo raffigurante una gazzella. Da quel momento, il suo nome iniziò a circolare nell’ambiente artistico e la sua fama crebbe costantemente.

Tra il 1909 e il 1936, partecipò a quasi tutte le edizioni della Biennale di Venezia, e nel 1925 prese parte alla III Biennale Romana d’Arte, con una sala personale dedicata alle sue opere.

Il Successo Internazionale:

Le opere di Tofanari trovarono apprezzamento non solo in Italia ma anche all’estero. Esposizioni significative includevano San Francisco nel 1916, Buenos Aires nel 1923 e Bruxelles nel 1928, dove persino la regina del Belgio acquistò alcune delle sue opere. In Italia, sia il Re che la Regina Madre fecero importanti acquisizioni, e varie istituzioni museali acquistarono opere di Tofanari dopo le esposizioni.

Servizio Militare e Ritorno all’Arte:

Tra il 1914 e il 1918, Tofanari svolse il servizio militare come soldato d’artiglieria durante la Prima Guerra Mondiale. Dopo il suo ritorno dalla guerra, riprese con entusiasmo la sua attività artistica.

Il Capolavoro: La Fontana del Tettuccio:

Nel 1926, realizzò un’opera che divenne un’icona: la “Fontana dei Coccodrilli,” installata nel nuovo stabilimento termale “Tettuccio” di Montecatini Terme, inaugurato il 17 ottobre 1926.

Questa fontana, oggi nota come “Fontana del Tettuccio,” divenne non solo un simbolo del complesso termale ma anche di Montecatini Terme in sé. Durante la creazione di questa fontana, Tofanari conobbe il celebre ceramista Galileo Chini e sviluppò una collaborazione con la Manifattura Chini di Borgo San Lorenzo nel Mugello, sperimentando anche opere in ceramica.

Riconoscimenti e Onorificenze:

A seguito dei suoi notevoli successi artistici, Tofanari fu onorato con il titolo di Cavaliere da Re Vittorio Emanuele III. Inoltre, fu nominato Accademico Corrispondente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Nel 1937, si trasferì a Milano, dove realizzò opere su commissione per il Commendatore Dr. Antonio Feltrinelli, il Senatore Giorgio Enrico Falck e altre personalità di spicco.

L’Ultima Fase Creativa:

Negli ultimi anni della sua vita, a partire dal 1960, Tofanari si dedicò a opere di piccole dimensioni, come sculture in bronzo da utilizzare come soprammobili. Inoltre, intraprese una fase di esplorazione artistica a sfondo religioso, creando bassorilievi in bronzo con tematiche religiose, tra cui il Presepe con l’Adorazione degli Animali, San Francesco col Lupo di Gubbio, San Francesco che predica agli uccelli, l’Ultima Cena, Madonne tenerissime e Crocifissioni drammatiche.

La Morte e l’Eredità:

Tofanari visse fino all’età di 83 anni e si spense solo un anno dopo la morte di sua moglie. Le sue opere sono rimaste un’impronta indelebile nel mondo dell’arte, ritraendo principalmente animali, con un focus su scimmie e gazzelle, spesso catturati in momenti di serena tranquillità, affettuosa intimità familiare o di cura e protezione dei piccoli. Nonostante alcuni rari casi in cui ha rappresentato la cattura di una preda o il dramma di un animale ferito, le sue opere non risultano mai inquietanti.

L’Arte Religiosa e il Riconoscimento:

Nella sua ultima fase creativa, Tofanari ha sperimentato soggetti religiosi nei suoi lavori, raffigurando scene come l’adorazione degli animali nel presepe e le gesta di San Francesco. Questo cambiamento di temi evidenzia un suo riavvicinamento a un senso mistico più tradizionale.

La Diffusione e l’Autenticità delle Opere:

Tofanari godette di una notevole notorietà nella prima metà del XX secolo, ma questo portò alla proliferazione di opere false nei decenni successivi. Bastava apporre una firma “Tofanari” a qualsiasi scultura di animali per suscitare interesse e vendite. Per risolvere questo problema, gli eredi di Tofanari si sono impegnati attivamente fin dagli anni ’90, sia per contrastare la diffusione di opere false che per autenticare i pezzi autentici ma rimasti esclusi dalla catalogazione degli eredi.

Lo Stile Artistico di Sirio Tofanari:

Il suo stile artistico e la sua evoluzione possono essere compresi attraverso i giudizi dei critici d’arte dell’epoca. Tofanari, essendo un autodidatta, affermò di non avere mai avuto maestri e il suo isolamento artistico era evidente. La sua capacità di modellare animali senza istruzione formale lo portò inizialmente verso un impressionismo influenzato dalla continua dinamicità dei suoi modelli.

Tuttavia, tra il 1920 e il 1923, il suo stile si evolse e si consolidò, acquisendo una classicità delle forme accentuata dalla sua precedente esperienza impressionista. Alcuni critici hanno paragonato il suo lavoro a quello di artisti come Troubetzkoy e Bugatti, seppur sottolineando che Tofanari risultava più moderno e dinamico.

L’Attenzione ai Dettagli e le Patine dei Bronzi:

Una caratteristica distintiva del lavoro di Tofanari è l’attenzione ai dettagli nei peli e nelle piume delle creature, che realizzava intervenendo direttamente sulle cere prima della fusione in bronzo e successivamente cesellando il bronzo. Curava anche attentamente le patine dei suoi bronzi, cercando di selezionare quella che meglio esprimeva l’emozione che intendeva comunicare. Alcuni dei suoi lavori sono stati descritti come divertenti e umoristici.

La Cerchia di Amicizie e Collaborazioni:

Tofanari era ben inserito nell’ambiente culturale e artistico dell’epoca e aveva frequenti rapporti, talvolta di amicizia, con molti altri artisti di spicco, tra cui scultori, pittori, ceramisti e architetti. Questi includevano Antonio Maraini, Italo Griselli, Arturo Dazzi, Attilio Fagioli, Augusto Passaglia, Moschi, Primo Conti, Annibale Scaroni, il fratello Salvino Tofanari, Giuseppe Graziosi, Galileo Chini, Coppedè, Giovannozzi, Enrico Sacchetti, Roberto Papini e Ugo Ojetti. Tofanari era particolarmente amico di Ugo Ojetti.

Il Riconoscimento Ufficiale:

La sua straordinaria carriera artistica gli valse il riconoscimento ufficiale, incluso il titolo di Cavaliere conferitogli dal Re Vittorio Emanuele III, nonché la nomina ad Accademico Corrispondente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Nel 1949, fu nominato Accademico Nazionale dell’insigne Accademia Nazionale di San Luca di Roma per la Classe della Scultura, con un decreto speciale del Presidente della Repubblica Italiana.

La Fine e l’Eredità:

Sirio Tofanari trascorse gli ultimi anni della sua vita dedicandosi a opere di dimensioni più contenute e a tematiche religiose. Morì all’età di 83 anni, poco tempo dopo la morte di sua moglie. Le sue opere continuano a essere apprezzate e studiate, con citazioni riguardanti la sua persona e le sue opere che si trovano in pubblicazioni come il volume “Scultura Italiana Moderna,” pubblicato dall’Istituto Poligrafico di Stato, nell’Enciclopedia Treccani e nell’edizione inglese di “Who’s Who.”

La lunga carriera e l’impatto di Sirio Tofanari nell’arte, sia in Italia che all’estero, testimoniano il suo talento straordinario e la sua dedizione alla rappresentazione artistica della fauna. La sua eredità continua a vivere attraverso le sue opere e l’impatto che ha avuto sul mondo dell’arte del XX secolo.

 

Sirio Tofanari: Le sue 48 Esposizioni d’Arte più Significative

Sirio Tofanari è stato un artista di grande rilievo nel panorama artistico del XX secolo, con una carriera segnata da numerose esposizioni d’arte. In totale, si contano 48 mostre a cui ha partecipato, di cui 17 personali o con una o più sale dedicate esclusivamente a lui.

Tra le esposizioni più significative spiccano:

  • 1909, VIII Biennale d’Arte di Venezia – Sirio Tofanari ha fatto il suo debutto alla Biennale d’Arte di Venezia, una vetrina prestigiosa per gli artisti emergenti. Questo è stato solo l’inizio di una serie di partecipazioni in edizioni successive come la XII, XIV, XV, XVI, XIX e XX.
  • 1916, Esposizione al Golden Gate Memorial Museum (M. H. de Young Museum), San Francisco – La sua arte ha attraversato gli oceani, con una notevole esposizione presso il Golden Gate Memorial Museum di San Francisco.
  • 1923, Mostra individuale di Serafino Macchiati, Sirio Tofanari e Mario Sotgia, Galleria Pesaro di Milano – Questa mostra individuale presso la Galleria Pesaro di Milano ha messo in evidenza il talento di Sirio Tofanari insieme ad altri artisti di spicco.
  • 1923, Esposizione d’Arte Italiana, Salon Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires – L’arte di Tofanari ha attraversato i confini nazionali, con una partecipazione all’Esposizione d’Arte Italiana a Buenos Aires.
  • 1925, III Biennale Romana d’Arte, Roma – Ancora una volta, Sirio Tofanari ha brillato alla Biennale, questa volta a Roma, dimostrando la sua costante presenza nel panorama artistico italiano.
  • 1928, Galleria d’Arte Kodak, Bruxelles – L’arte di Tofanari ha fatto il suo ingresso in Europa con un’esposizione presso la Galleria d’Arte Kodak a Bruxelles.
  • 1931, Prima Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma – La sua partecipazione alla Prima Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma ha confermato il suo status di artista di spicco in Italia.
  • 1932, Mostra personale di Galileo Chini e di Sirio Tofanari, Galleria Vitelli, Genova – Una mostra personale insieme a Galileo Chini presso la Galleria Vitelli di Genova ha mostrato la sua influenza nell’ambito artistico.
  • 1941, Mostra personale di Annibale Scaroni e di Sirio Tofanari, Galleria Guglielmi, Milano – Una mostra personale a Milano con Annibale Scaroni ha evidenziato la sua continuità nel mondo dell’arte.

Mostre dopo la guerra:

  • 1957, Mostra personale, Galleria Cocchini, Livorno – Nel 1957, Tofanari ha tenuto una mostra personale presso la Galleria Cocchini di Livorno.
  • 1992, Scultura italiana del primo novecento (a cura di Vittorio Sgarbi), Castello Estense, Mesola (FE) – La sua eredità nell’arte italiana è stata onorata in mostre come “Scultura italiana del primo novecento” curata da Vittorio Sgarbi presso il Castello Estense di Mesola.
  • 2001, Sculture di Sirio Tofanari (a cura di Daniele Crippa), Comune di Montecatini Terme – Nel 2001, le sculture di Sirio Tofanari sono state al centro dell’attenzione in una mostra organizzata dal Comune di Montecatini Terme e curata da Daniele Crippa.

La carriera artistica di Sirio Tofanari è stata contrassegnata da un’ampia serie di esposizioni, dimostrando il suo talento e l’importanza del suo contributo all’arte del XX secolo.

Sirio Tofanari - Combattimento di mufloni
Sirio Tofanari – Combattimento di mufloni

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