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BIOGRAFIA DI CESARE VIAZZI
Cesare Viazzi è nato il 1857 e deceduto nel 1943, fu un pittore italiano, fu inizialmente allievo dello scultore e architetto Angelo Cavanna a Novi Ligure. Divenne poi allievo di Andrea Gastaldi, prima a Roma poi all’Accademia Albertina di Torino.
Nel 1893 fu nominato professore all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Tra i suoi allievi c’era Pietro Gaudenzi.
A Genova era noto per i suoi ritratti, ma completava anche grandi affreschi o cicli decorativi, tra cui la Società promotrice di Belle Arti, Palazzo Raggio in via Balbi, Castello Raggio a Cornigliano, Villa Weil e Villa Bisio ad Albaro. Dipinse soggetti sacri per cappelle nel Cimitero Monumentale di Staglieno.
Divenne maestro di Pietro Dodero, Pietro Gaudenzi, Motta e di altri pittori liguri.
Fece il suo esordio alla Promotrice di Torino nel 1881 con l’opera “Trielinium”, alla quale partecipò anche alle successive edizioni del ’83, ’87, ’88, ’89, ’90 e ’91.
Le partecipazioni alla promotrice:
Le sue prime partecipazioni alla Promotrice di Genova risalgono al 1884.
La pittura successiva al periodo naturalista dove troviamo ad esempio le opere “Il giorno di S. Bovo, 1884″ e “Case sul fiume, 1889″, è caratterizzata da richiami che ricordano Böcklin, ma anche con i preraffaelliti e una evidente resa del mistero e dell’indistinto che è riscontrabile nel periodo simbolista.
Le grandi allegorie come “L’invocazione delle fertilità”, “La caccia di Diana”, “Le Sirene” rendono attuali i miti e ne delineano la crudezza positivia tramutando le fantasie in un mondo pittoricamente più terreno.
Espone anche a Venezia nel ’87 e a Bologna l’anno successivo. Cesare Viazzi fece parte della “Famiglia Artistica Genovese” e sovente frequentò il gruppo del Caffè del Teatro Carlo Felice.
Realizò anche, con grande talento, la pittura murale vedasi le opere a Palazzo Raggio, Villa Bixioe Villa Wilde. Ottenne eccellenti risultati in termini di qualità nella realizzazione di opere che raffiguravano scene mitologiche, fantastiche e nudi femminili, ai quali dedicò lunghissimi studi e ricerche.
Realizzò per la Basilica di San Maurizio di Imperia le cinque tele della controfacciata e successivamente ricevette la nomina a Accademico di merito alla Ligustica per la classe pittura.
Nei primi anni del 1900 la sua pittura andò sempre più verso il Simbolismo liberty e iniziò a dipingere la marina ed il paesaggio, con arte verista, alla continua ricerca ricerca di effetti.
Le sue Opere:
Alla Esposizione di Roma del 1883 espose:
- Il Beccaio;
Nel 1884 a Torino espose:
- La vanità nei campi;
- Fiori di biancospino;
- La Scrivia;
- Il giorno di San Bovo;
Nel 1887, a Venezia:
- Un pescatore sul lago;
- Idillio;. Nel 1888;
a Bologna:
- Autunno mesto;
- Fede;
- Fiori;
- Il Canto del mattino;
- Ritorno dai campi;
- Al rio;
Altre opere sono:
- La cavalcata delle Valchirie;
- Notte di Valpurga;
Il critico contemporaneo Ercole Arturo Marescotti ha descritto i suoi dipinti al Promotrice di Genova:
I dipinti realizzati da Viazzi ritraggono la verità dell’ambiente: la prima cosa che colpisce l’osservatore: è la verità che più ostinatamente cerca nell’astruso, nel barocco, e quasi disprezzarli per non rimanere modesti e semplici: la verità di cui tu può superare senza studiare la grande e vera maestria che è la natura.
Appassionata amante della verità, l’atmosfera, ma per arrivare sacrificio per l’effetto, direi quasi per distruggere il colore trovato lì, Viazzi mostra bene che ciò che lo preoccupa di più non è solo un effetto volgare … e molto meno compiacimento prima dell’intonazione: la sua unica cura, il suo unico studio, è il tono, la totalità del dipinto. .. Si preoccupa molto poco di parlare con gli occhi, ma cerca, mette tutte le sue preoccupazioni, perché la sua pittura parla al cuore.
Morì a Predosa nel 1943.
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