LEONCILLO LEONARDI

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA


Leoncillo Leonardi (18 novembre 1915 – 3 settembre 1968), comunemente noto come Leoncillo, era uno scultore italiano che lavorava principalmente nella ceramica smaltata, spesso su larga scala, e spesso usando colori vividi. Fino alla metà degli anni ’50 il suo lavoro era per lo più figurativo, ma in seguito divenne più astratto. Nel 1946 fu tra i membri fondatori della Nuova Secessione Artistica Italiana, che divenne presto il Fronte Nuovo delle Arti. Ha ricevuto il Premio Faenza nel 1954 e di nuovo nel 1964, e ha vinto il premio per la scultura alla Biennale di Venezia del 1968.


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BIOGRAFIA LEONCILLO LEONARDI

Leonardi è nato il 18 novembre 1915 a Spoleto, in Umbria, nel centro Italia, da Fernando Leonardi e Giuseppina Magni. Uno dei suoi nonni era un ebanista, l’altro era un fabbricante di strumenti musicali, e suo padre insegnava disegno all’Istituto Tecnico di Spoleto. Nel 1926 Leonardi iniziò nella stessa scuola. Dal 1931 al 1935 studia all’Istituto d’Arte di Perugia, nel nord dell’Umbria.

Nel 1935 si trasferì a Roma. Ha insegnato disegno presso il Collegio Santa Maria, dove ha insegnato anche il fratello maggiore Lionello, e ha anche studiato con Angelo Zanelli all’Accademia di Belle Arti di Roma. Attraverso suo fratello, ha incontrato Libero de Libero, la cui Galleria della Cometa era un punto d’incontro per gli artisti della Scuola Romana, tra cui Mario Mafai e Antonietta Raphael, Afro Libio Basaldella e Mirko Basaldella, Corrado Cagli, Pericle Fazzini e Marino Mazzacurati.

Nel 1939 Leonardi sposò Maria Zampa; avevano studiato insieme all’Istituto d’Arte di Perugia. Si trasferì a Umbertide, in Umbria, e divenne direttore di una ceramica, la Ceramiche Rometti, dove acquisì preziosa esperienza pratica. Nel 1942 si trasferì, senza la sua famiglia, a Roma per riprendere una posizione che insegna ceramica all’Istituto Statale d’Arte (ora soppresso), dove rimarrà per dieci anni.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo la caduta del regime fascista in Italia, fu attivo come partigiano, dapprima a Roma, e in seguito con la Brigata comunista Innamorati in Umbria. He era fortemente antifascista nei suoi punti di vista e divenne un membro del Partito Comunista Italiano. Dal 1947 è stato tra gli artisti che hanno avuto in affitto a granella l’uso di spazi per lo studio nella Villa Massimo, che fino a quando non fu sequestrato nel 1945 aveva ospitato l’Accademia Tedesta a Roma. Leonardi occupò lo Studio 3 e lavorò e vi soggiornò fino al 1956, quando la villa fu ceduta alla Repubblica Federale di Germania. Tra gli altri artisti che lavoravano nella villa c’erano Emilio Greco, Renato Guttuso e Marino Mazzacurati.

Leonardi morì improvvisamente a Roma il 3 settembre 1968; lui aveva cinquantadue.

 

Leoncillo Leonardi
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