Giovanni De Gregorio, detto il Pietrafesa nato nel 1579 a Pietrafesa (Satriano di Lucania) e morto nel 1656 a Pignola, chiamò così dopo l’antico nome del luogo di origine, Satriano, l’antica Pietrafesa.
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BIOGRAFIA DI GIOVANNI DE GREGORIO
Giovanni De Gregorio, o Pietrafesa, era un pittore lucano. Attivo nel Regno di Napoli tra il 1608 e il 1653, fu un rappresentante della scuola napoletana. Fu un pittore italiano del periodo barocco. Dipinse una pala d’altare dell’Assunzione della Vergine Maria per la cappella del convento di Marsico Nuovo.
De Gregorio nacque a Petra-fixia, l’antico Satriano di Lucania, tra il 1579 e il 1580, come è stato scritto in un atto notarile datato 27 settembre 1595, in cui si afferma che lui, figlio di Michele, all’età di 15 anni frequentò il Laboratorio napoletano di Fabrizio Santafede dove vi rimase per sei anni.
Frequentava assiduamente la pinacoteca del principe Matteo di Capua dove ammirava il “Cristo” di Sebastiano del Piombo, da cui avrebbe tratto il modello della sua religiosità e delle sue immagini. Si dedica alla pittura con passione e scrupolosi studi, ai quali aggiunge una vasta cultura e un profondo senso religioso della vita.
Tornato in Basilicata, si trasferì a Vineola, oggi Pignola, dove sposò una donna di Pignola e ebbe due figli. Ha aperto il suo laboratorio, scuola per altri artisti tra cui Giuseppe De Gregorio (il figlio adottivo), Girolamo Bresciano da Pietragalla e Francesco Romano da Laurenzana.
La sua vita artistica si è svolta tra la provincia della Basilicata e quella del Principato Citra (Salerno). Ma c’è una lacuna da colmare nella sua biografia, tra il 1601, anno in cui termina la sua formazione nel laboratorio di Santafede, e nel 1608 quando realizza la sua prima opera firmata nota come La Pietà, commissionata dalla chiesa di S. Francesco di Potenza. Dal 1608 al 1653 completò diverse opere trasferendosi in diverse località del Regno di Napoli.
Morì nel 1656, all’età di 67 anni, colpito da una pestilenza a Pignola e riposa, secondo Costantino Gatta, nella chiesa madre di Pignola.
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