AURELIO ZINGONI

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LE QUOTAZIONI di Aurelio Zingoni

Le opere di grande qualità possono superare i 15.000 euro. Per i dipinti di medie dimensioni tra i 3.000 e i 6.000 euro. opere di interno tra i 2.500 ai 4.000 euro

Le quotazioni di Aurelio Zingoni vanno dai 500 Euro per le opere di piccole dimensioni a oltre i 2.000 Euro per le operi maggiori.
 Siamo a disposizione tramite il nostro perito ed esperto d’arte per stimare e valutare gratuitamente le opere di Aurelio Zingoni.
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Riceverete una risposta il prima possibile, in linea con il valore di mercato attuale secondo le nostre accurate considerazioni.
Ci riserviamo di valutare l’acquisto del quadro se risulta di nostro interesse.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

QUOTAZIONI INDICATIVE AURELIO ZINGONI

 

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela grandi oltre 15.000 Euro
Olio su tela medie 2.000 – 15.000 Euro
Olio su tela piccole 500 – 2.000 Euro

 


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BIOGRAFIA DI ANTONIO LIGABUE

Nato a Firenze nel 1853, Aurelio Zingoni ha intrapreso il suo percorso artistico presso l’Accademia della sua città natale, sotto la guida di Michele Gordigiani, un rinomato ritrattista dell’alta società fiorentina del periodo. Questo ambiente formativo ha plasmato il suo stile e le sue preferenze artistiche.

Zingoni si è concentrato principalmente sulla pittura di genere, ritraendo scene di vita quotidiana tra i contadini e le famiglie. La sua attenzione ai dettagli nell’ambientazione delle sue opere richiama alla mente il precisionismo tipico dei pittori fiamminghi, creando così un’atmosfera vibrante e autentica.

La natura morta e l’esplorazione della pittura sacra

Oltre alla sua produzione di scene di genere, Zingoni ha dedicato tempo ed energia alla creazione di nature morte, che hanno incontrato un notevole successo. Anche se meno frequente, la sua incursione nella pittura sacra mostra una profonda sensibilità verso questo genere artistico, rivelando la sua versatilità e la sua volontà di esplorare diverse tematiche.

Scelta cosciente di non seguire la corrente macchiaiola fiorentina, Zingoni ha preferito invece concentrarsi su una pittura di genere che celebra l’umiltà e la semplicità della vita contadina.

La vasta produzione e il riconoscimento internazionale

La produzione artistica di Aurelio Zingoni è stata vasta e variegata, spaziando tra scene di vita quotidiana, nature morte e dipinti sacri. La sua partecipazione regolare alle esposizioni nazionali ha contribuito a far conoscere il suo lavoro anche al di fuori dei confini italiani, guadagnandosi il plauso e l’apprezzamento del pubblico internazionale.

Gran parte delle sue opere oggi si trovano in collezioni private all’estero, testimoniando il loro valore e il loro impatto duraturo sulla storia dell’arte. Un esempio illustre è “Appuntamento di caccia”, conservato nella Galleria Nazionale di San Francisco, che rappresenta uno dei tanti successi di Zingoni nel panorama artistico dell’epoca.

Il talento di Aurelio Zingoni e la sua eredità artistica

La pittura di genere di Aurelio Zingoni è stata caratterizzata da un talento innato nel catturare la vita quotidiana con una precisione sorprendente. I suoi dipinti trasmettono un senso di autenticità e umanità che continua a resonare con il pubblico anche oggi, secoli dopo la sua scomparsa.

La sua eredità artistica vive attraverso le sue opere, che continuano a ispirare e ad incantare gli spettatori di tutto il mondo. La sua capacità di rendere tangibile l’essenza della vita rurale e familiare rimane un tributo duraturo alla sua maestria e alla sua sensibilità artistica.

Nella Luce del Giorno

Immersi nella luce dorata del sole che filtra attraverso le fronde degli alberi, si dipana il racconto di una vita familiare e contadina, un mondo che, pur tra le sue povertà, irradia un’atmosfera idilliaca. Questo scenario pittoresco è stato tramandato attraverso una serie di dipinti, esposti in varie Promotrici fiorentine durante gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, narrando storie di quotidianità e umanità.

Una tappa significativa è rappresentata dalla Promotrice di Genova del 1873, dove emerge il dipinto di Contadinello intento a giocare con un topolino, una scena che incarna la leggerezza e l’allegria della vita quotidiana. L’anno successivo, alla Promotrice, la tavolozza artistica si arricchisce con opere come “La buona massaia”, “Le gioie della famiglia” e “Fra i contendenti il terzo gode”, dipinti che rivelano momenti intimi e divertenti della vita domestica.

Una serie di quadri seguono poi in rapida successione nelle esposizioni fiorentine:

  • “La nonna”;
  • “Lo strappo ai pantaloni”;
  •  “Ritratto di vita nei dintorni di Firenze”.

Tuttavia, uno dei lavori più applauditi è “Il netturbino”, che attira l’attenzione per la sua rappresentazione realistica di un ragazzo immerso nel lavoro, incrostato di fuliggine, ma che trova conforto e gioia in una modesta pausa pranzo.

Ombre nel Paesaggio

L’ambiente familiare e contadino si trasforma in uno spettacolo di ombre e luci, dipinto con maestria attraverso le pennellate degli artisti dell’epoca. La scena campestre si anima con la vendemmia e la mietitura, opere come:

  • “La vendemmia”
  • “La mietitrice”

del 1884, che rivelano la fatica e la gratificazione del lavoro nei campi.

A Torino, nel 1886, emerge un quadro intitolato “Idillio campestre”, che porta lo spettatore in un viaggio attraverso la serenità della vita rurale, mentre l’anno successivo, all’Esposizione Nazionale di Venezia, viene presentato “Il ritorno del premiato dalla scuola”, un dipinto che celebra il ritorno a casa di un bambino con il premio vinto a scuola, sottolineando la gioia e la fierezza familiare.

In questo paesaggio pittorico, ogni pennellata racconta una storia, ogni tonalità cromatica porta con sé emozioni e ricordi di una vita vissuta con semplicità e genuinità. E così, tra le righe dei dipinti, si dipinge un ritratto vivo e vibrante della quotidianità familiare e contadina, un universo in cui la bellezza si nasconde tra le pieghe della vita di tutti i giorni.

Gli Affreschi della Vita Rustica

Nei pennelli di Aurelio Zingoni, la vita prendeva forma in una danza silenziosa di colori e forme. Egli si distingueva nell’arte delle nature morte, scrutando con occhio attento i dettagli nascosti degli ambienti domestici. Non si limitava alle meste cucine contadine, ma catturava anche il fervore dei mercati rionali, i loro banchi traboccanti di tesori culinari.

Spesso, le sue tele diventavano finestre aperte su un mondo immobile ma vibrante, dove frutta, verdura, pesce e carne danzavano in armonia. La minuzia dei suoi tratti trasmetteva un senso di vivacità, mentre la luce dipinta rendeva tangibile l’atmosfera del Seicento, un’epoca ormai lontana.

L’Evoluzione dell’Arte

L’arte delle nature morte non era statica nelle mani di Zingoni; era un fiume in costante movimento. Attraverso il suo pennello, la pratica secolare si rigenerava, adattandosi ai gusti e alle tendenze dei nuovi tempi. Fu proprio agli albori del Novecento che l’artista sperimentò nuove tecniche, dando vita a opere sorprendenti.

I dipinti come “Caccia morta” del 1904 o “Uva” del 1905 non erano semplici rappresentazioni, ma racconti visivi di vita e morte, di abbondanza e decadenza. Su tela, Aurelio Zingoni narrava storie di volatili posati sui davanzali delle case, accanto a fiori e frutta. La tavolozza vibrante, carica di vivacità, trasmetteva la realtà con un’intensità sorprendente, come se ogni pennellata fosse un palpito di vita.

 

Aurelio Zingoni - Lo Spazzacamino
Aurelio Zingoni – Lo Spazzacamino

 

 

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