AUGUSTO RIVALTA

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Tipologia opere Dimensione Quotazione
Bronzo piccole 1.000 –  2.000 Euro

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BIOGRAFIA DI AUGUSTO RIVALTA

Augusto Rivalta
Augusto Rivalta

Augusto Rivalta, un giovane promettente, varcò la soglia dell’Accademia Ligustica nel lontano 1851. Era un periodo di fervente studio e scoperta. Nel 1857, l’opportunità bussò alla sua porta sotto forma di un invito a trasferirsi a Firenze per approfondire i suo talento artistico. Colse l’occasione con entusiasmo, intraprendendo un viaggio che avrebbe plasmato il suo futuro.

Un Nuovo Ambiente

Firenze, con le sue strade tortuose e le sue piazze animate, si rivelò un’incantevole cornice per i giovani artisti. Aristodemo Costoli, una figura rispettata nell’ambiente artistico fiorentino, li accolse tra i suoi allievi presso l’Accademia di Belle Arti. Le loro giornate erano permeate dallo studio diligente e dall’ispirazione che permeava ogni angolo di quella città intrisa di storia e cultura.

 Il Richiamo alla Patria

Tuttavia, nel 1859, il richiamo alla patria si fece sentire con forza. La seconda guerra d’indipendenza scosse l’Italia, e Augusto Rivalta sentì il dovere di tornare nella sua amata Liguria. Insieme al fratello Francesco, si unì ai ranghi dei Carabinieri genovesi, pronti a difendere la loro terra con fervore e dedizione.

Un Percorso di Crescita Artistica

Dopo gli eventi tumultuosi della guerra, Rivalta ritornò a Firenze con una determinazione rinnovata nel perseguire la sua passione artistica. Trovò rifugio nella bottega di Giovanni Duprè, un maestro rispettato nell’ambiente artistico fiorentino. Lì, immerso nella polvere di marmo e nell’odore di gesso, affinò le sue abilità scultoree, dando forma alle sue visioni creative.

Il Trionfo della Creatività

Uno dei momenti più significativi della sua carriera artistica giunse con la commissione del monumento a Cavour. Lavorando instancabilmente tra il 1869 e il 1870, Rivalta plasmò il marmo con maestria, dando vita a un’immagine di Cavour seduto in contemplazione, un omaggio alla saggezza e alla leadership del grande statista.

L’Eredità Artistica

Nel corso degli anni, Augusto Rivalta si distinse come una figura di spicco nell’ambiente artistico fiorentino. La sua nomina a socio dell’Accademia di Belle Arti nel 1867 e il successivo incarico come docente di disegno e scultura confermano il suo talento e la sua influenza nel panorama artistico dell’epoca. Tra gli artisti che hanno avuto il privilegio di apprendere dalla sua esperienza, spiccano nomi come Antonio Garella, Giuseppe Graziosi, Raffaello Romanelli, Pietro Guerri ed Ercole Drei.

L’Evolvere dello Stile

Con il passare degli anni, lo stile artistico di Rivalta subì una trasformazione significativa. Liberandosi gradualmente dall’influenza artistica di Duprè, abbracciò un realismo più audace, influenzato dalle idee di Adriano Cecioni. Le sue opere, dai monumenti funebri alle sculture pubbliche, riflettevano una nuova espressione artistica, ricca di vitalità e profondità emotiva. Pur mantenendo la sua raffinata eleganza e perfezione formale, Rivalta riuscì a infondere nelle sue opere una qualità espressiva che catturava l’essenza stessa della vita.

Il Cimitero di Staglieno

Nel cuore di Genova, immerso tra i viottoli di pietra e le vie strette, sorgeva il cimitero di Staglieno, un luogo intriso di storia e di silenziosa solennità. Questo camposanto, teatro di ricordi e di addii, fu il destino principale delle sculture funerarie di Rivalta, un artista che, con maestria, plasmava il marmo per narrare storie di vita e di morte.

Le opere che adornavano questo luogo sacro erano testimonianze tangibili del realismo borghese dell’epoca, in cui il dolore e la perdita non erano più velati da simbolismi astratti, bensì si manifestavano attraverso scene quotidiane e intime.

La Nuova Prospettiva sulla Morte

Attraverso le sculture di Rivalta, la morte non era più vista come un evento trascendentale o metafisico, bensì come un fatto quotidiano, inserito nella trama della vita stessa. I monumenti funerari, come quello eretto in memoria di Carlo Raggio nel 1872, riflettevano un dolore reale e palpabile, ma anche una dignità e una compostezza che facevano onore alla vita dei defunti.

Nelle opere di Rivalta, il dolore e la perdita erano rappresentati con un realismo così intenso da toccare l’anima di chiunque vi posasse lo sguardo, trasformando il cimitero di Staglieno in un luogo di contemplazione e di riflessione sulla vita e sulla sua inevitabile fine.

Il Rinascimento Marmoreo

Tra i distinti ensembles scultorei di Staglieno si annoverano almeno i gruppi commemorativi per le tombe Bianchi Ricchini, Drago, Pallavicino, mentre nel camposanto della Certosa di Bologna si erge la sepoltura di Marco Minghetti.

L’arte di Rivalta fu spesso richiesta per monumenti pubblici destinati a celebrare l’epopea risorgimentale e i suoi eminenti protagonisti, forse perché oltre alla sua competenza tecnica, lo scultore sapeva combinare uno stile innegabilmente celebrativo, non privo di una certa retorica, ma sempre sobrio e controllato.

I vertici raggiunti in questo ambito includono il monumento a Raffaele Rubattino a Genova, con il ritratto del magnate marittimo che emerge in piedi, con naturalezza, con una mano infilata in tasca, quello dedicato a Garibaldi, sempre a Genova, e la statua equestre in bronzo di Vittorio Emanuele II nella vasta piazza di Livorno.

Monumenti Pubblici

Nei meandri della memoria urbana, si ergono maestosi monumenti pubblici che testimoniano l’ardore e l’impegno dei tempi passati. Tra queste imponenti opere, non possiamo dimenticare i monumenti a Garibaldi che si ergono a Livorno, Chiavari e Sampierdarena, ognuno un simbolo tangibile di patriottismo e aspirazioni nazionali. Adornano inoltre il panorama urbano monumenti commemorativi a Giuseppe Mazzini a Chiavari nel 1888, e a Bettino Ricasoli a Firenze nel 1897, ognuno raccontando una storia unica di idealismo e coraggio.

L’Opera di Augusto Rivalta

L’opera di Augusto Rivalta, un maestro della scultura del suo tempo, si estende come un fiume inarrestabile attraverso le epoche. Il complesso monumentale del Vittoriano a Roma è testimonianza tangibile del suo genio creativo, con il suo imponente gruppo allegorico “La Forza”, completato circa nel 1910. Lo stesso anno ha forgiato in bronzo il busto di Cristoforo Colombo per Detroit, su commissione della comunità italiana del Michigan, un tributo duraturo all’esploratore genovese.

Esposizioni e Opere Iconiche

Augusto Rivalta ha lasciato il segno indelebile della sua arte in numerose esposizioni sia in patria che all’estero. Alla Quadriennale di Torino del 1902, ha presentato “San Giovannino”, mentre alla Biennale di Venezia del 1903 ha esibito “In Arcadia”, opere che hanno incantato e ispirato gli spettatori. Nel 1915, ha esposto “Satiro e Ninfa” all’Internazionale di San Francisco, suscitando ammirazione e riflessione tra gli osservatori internazionali.

Opere Iconiche nei Musei del Mondo

Le opere di Augusto Rivalta sono custodite con cura in importanti istituzioni artistiche in tutto il mondo. Nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, possiamo ammirare capolavori come “G. B. Niccolini” del 1864, “Giocatore di trottola”, “Bimbo che scherza con la capra”, “Ritorno dalla posta” e “Fauno danzante”, ciascuno un’espressione unica del suo talento e della sua sensibilità artistica. Il bronzo “Anteo” è conservato nella Galleria d’Arte Moderna di Milano, mentre il “Baccanale” del 1904 risplende nel museo di Lima, entrambi esempi straordinari della maestria di Rivalta nell’arte scultorea.

L’Eredità di Augusto Rivalta

Solo dopo la sua dipartita, l’arte di Augusto Rivalta ha ricevuto il riconoscimento che meritava. Nel 1931, una retrospettiva commemorativa è stata allestita alla Società delle Belle Arti di Firenze, celebrando la vita e l’opera di questo grande maestro della scultura italiana. La mostra ha offerto al pubblico l’opportunità di immergersi nell’universo creativo di Rivalta, rivivendo i momenti salienti della sua carriera e apprezzando la sua straordinaria contribuzione all’arte mondiale.

 

Augusto Rivalta - Fauno e Baccante
Fauno e Baccante

 

Augusto Rivalta - Bambino che gioca con una capra
Bambino che gioca con una capra

 

Augusto Rivalta - Prima Morte
Prima Morte

 

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