ALESSANDRO ZENATELLO

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LE QUOTAZIONI di Alessandro Zenatello

Le valutazioni di Alessandro Zenatello sono per dipinti di ottima fattura e di grande dimensione dai 1.000 ai 3.000 Euro, mentre per i dipinti di media grandezza i prezzi vanno dagli 800 ai 1.200 Euro.
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RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE ALESSANDRO ZENATELLO

Tipologia opere Dimensione Quotazione
dipinti medie 800 – 1.200 Euro
dipinti grandi 1.000 – 3.00 Euro

 


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BIOGRAFIA DI ALESSANDRO ZENATELLO

Alessandro Zenatello - Idillio pastorale
Alessandro Zenatello – Idillio pastorale

Alessandro Zenatello, originario di Monteforte d’Alpone e nato nel 1891, trascorse la sua giovinezza in un piccolo borgo nei pressi di Verona. Fin dai primi anni della sua esistenza, manifestò un talento innato per l’arte, mostrando una propensione verso l’espressione artistica sin dalla più tenera età. La sua città natale, immersa nella pittoresca vallata dell’Alpone, fornì lo sfondo ideale per coltivare la sua creatività.

Già in tenera età, le sue doti pittoriche destarono l’interesse del Comune locale, che gli concesse uno spazio nella modesta sala della scuola per coltivare il suo talento. Nonostante le limitate risorse a disposizione, Zenatello dimostrò una determinazione incrollabile nel perseguire la sua passione per la pittura.

Nel periodo compreso tra il 1906 e il 1910, il giovane artista frequentò l’Accademia Cignaroli di Verona, dove ebbe l’opportunità di affinare le proprie tecniche e di esplorare nuove forme di espressione artistica. Questo periodo di formazione segnò una fase cruciale nel suo percorso creativo, consentendogli di sviluppare uno stile unico e distintivo.

La Maturità Artistica:

Le prime opere di Zenatello si caratterizzarono per la loro enfasi sulla rappresentazione della vita rurale e della natura circostante. L’artista era particolarmente affascinato dalla genuinità e dalla semplicità della vita nella campagna veronese, e questo si rifletteva chiaramente nei suoi dipinti. Le sue creazioni emanavano un naturalismo vibrante e vivido, in cui gli elementi umani e animali assumevano un ruolo centrale.

Questo periodo di produzione artistica è stato descritto come un “umorismo georgico” dal poeta dialettale veronese Berto Barbarini, che introdusse la sua mostra alla Galleria Pesaro nel 1927. Le opere di Zenatello erano pervase da una gioiosa serenità campestre, che traspariva attraverso le pennellate vigorose e ricche di materia pittorica.

Oltre ai dipinti rurali, Zenatello esplorò anche temi sacri e decorativi, introducendo elementi simbolisti ed evocativi nelle sue opere. Questi lavori mostravano una profonda sensibilità artistica e una ricca gamma di influenze, che spaziavano dall’estetica secessionista all’iconografia religiosa.

La Guerra e il Ritorno alla Terra Natal:

Nel 1912, Zenatello ebbe l’opportunità di esporre le sue opere alla Biennale di Venezia, un riconoscimento significativo del suo talento emergente. Tuttavia, il suo percorso artistico fu interrotto dall’ascesa della Prima Guerra Mondiale, quando fu chiamato alle armi e si unì al corpo Aeronautico e al battaglione dei Dirigibilisti di Roma.

Dopo il conflitto, nel 1919, Zenatello fece ritorno al suo paese natale di Monteforte, dove cercò rifugio nel Castello di Caldiero, vicino a Verona. Qui, immerso nella solitudine riflessiva, continuò a dipingere, trascorrendo lunghi periodi di isolamento creativo.

Durante questo periodo, la sua arte subì un’evoluzione significativa, con una crescente enfasi sugli elementi simbolici e una rinnovata attenzione alla sua eredità rurale. Le sue opere diventarono sempre più intrise di un profondo senso di spiritualità, mentre mantenevano intatta la loro caratteristica semplicità e autenticità.

Il Lavoro e la Fama:

Negli anni successivi, Zenatello si dedicò principalmente alla realizzazione di affreschi decorativi, che adornavano numerosi edifici sacri nella regione veneta. Circondato da un team di collaboratori devoti, continuò a lavorare instancabilmente fino agli anni Cinquanta, lasciando un’impronta indelebile nel panorama artistico italiano.

La sua reputazione crebbe costantemente nel corso degli anni, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione di colleghi e critici d’arte. Le sue opere venivano ammirate per la loro bellezza intrinseca e la loro profonda ricchezza simbolica, che le rendeva vere e proprie testimonianze della sua genialità artistica.

Zenatello trascorse gli ultimi anni della sua vita a Soave, dove si spense nel 1977 all’età di ottantacinque anni. Sebbene non fosse più attivamente impegnato nella produzione artistica, il suo lascito continuò a vivere attraverso le sue opere, che rimangono ancora oggi un tributo duraturo alla sua straordinaria visione creativa.

Il Manifesto della Pittura Idilliaca:

Alessandro Zenatello emerge come il portavoce di un movimento pittorico che celebra la vita campestre in tutta la sua bellezza naturale. La sua arte mira a comunicare i sentimenti e i valori intrinseci a un ambiente rurale, immergendosi in un mondo di serenità e gioia. Utilizzando un tono umoristico sottile e una tecnica luminosa e sofisticata, Zenatello trasforma gli animali e gli abitanti della campagna in protagonisti delle sue opere.

I galli, i pulcini, le anatre e le galline diventano attori principali in piccole scene che riflettono le dinamiche umane. Ogni pennellata racconta storie di vita quotidiana, regalando al pubblico uno sguardo intimo e affettuoso sulla vita rurale.

La Vita nella Provincia Veronese:

Nel cuore della provincia Veronese, tra i pittoreschi paesaggi di Monteforte d’Alpone, Soave e Caldiero, Zenatello trova ispirazione tra amici e parenti. Le figure umane che popolano i suoi dipinti sono un riflesso della comunità rurale che lo circonda, aggiungendo profondità e calore alle sue opere.

Nel 1912, alla Biennale, Zenatello presenta uno dei primi esempi della sua poetica, “Piccoli trionfanti”, mentre nel 1915, alla Secessione romana, svela l’evocativo dipinto “Ritorno”. Queste opere trasmettono un senso di pace e serenità, catturando l’essenza di un mondo pastorale tra sacro e profano.

L’Espressione Artistica dopo la Guerra:

Dopo gli strazianti eventi della Prima Guerra Mondiale, Zenatello riprende la sua attività artistica negli anni Venti. Partecipa a mostre prestigiose come la Mostra Nazionale d’Arte del Chiaro di Luna alla Certosa di Pavia, presentando opere come “I fedeli”, che rappresenta la tradizione religiosa della sua terra natale.

Le sue composizioni cromatiche richiamano lo stile dei Nabis, con colori puliti ed espressivi che conferiscono alle opere una vibrante vitalità. Zenatello si avvicina alla cultura simbolista europea, creando dipinti come “Fanciulle in processione”, che trasudano un senso di mistero e spiritualità.

La Consacrazione alla Galleria Pesaro:

Nel 1927, Zenatello raggiunge un traguardo significativo nella sua carriera con la sua prima mostra personale alla Galleria Pesaro. Espone sessanta opere che rappresentano il cuore pulsante della sua produzione artistica. Tra i dipinti in mostra figurano opere come “Idillio infantile”, “Primavera”, “Pastorale” e molti altri, ognuno raccontando una storia unica e coinvolgente.

Le opere più emblematiche sono quelle che fondono la natura con la narrativa religiosa e simbolica, come “La Madonnina dormiente” e “San Francesco che predica ai pulcini”. Zenatello continua a ricevere riconoscimenti e ad esporre in mostre di prestigio, consolidando il suo status come uno dei più grandi pittori della sua epoca.

 

Alessandro Zenatello - Autunno
Alessandro Zenatello – Autunno

 

 

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