VINCENZO CAPRILE

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LE QUOTAZIONI di Vincenzo Caprile

Le tecniche miste sono valutate tra i 700 e i 4.000 euro, mentre i dipinti ad olio generalmente oscillano tra i 3.000 e i 6.000 euro. Le raffinate vedute di Venezia o i dipinti del periodo iniziale possono superare i 12.000 euro e arrivare fino a 25.000 euro o più.

Siamo a disposizione tramite il nostro perito ed esperto d’arte per stimare e valutare gratuitamente le opere di Vincenzo Caprile.

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Riceverete una risposta il prima possibile, in linea con il valore di mercato attuale secondo le nostre accurate considerazioni.
Ci riserviamo di valutare l’acquisto del quadro se risulta di nostro interesse.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

QUOTAZIONI INDICATIVE VINCENZO CAPRILE

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Tecniche miste medie 700 – 4.000 Euro
Olio su tela medie 3.000 – 6.000 Euro
Olio su tela – vedute di venezia medie -grandi intorno ai 12.000 Euro
Olio su tela – periodo iniziale medie intorno ai 12.000 Euro
Olio su tela – capolavori medie -grandi oltre i 25.000 Euro

 


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 BIOGRAFIA DI VINCENZO CAPRILE

Vincenzo Caprile
Vincenzo Caprile

Nato nella vibrante città di Napoli nel 1856, Vincenzo Caprile proveniva da una famiglia benestante che gli permise di immergersi nei piaceri dello studio artistico. Dotato di un fervente desiderio di esplorare le profondità della pittura, Caprile si distinse presto per la sua fervida immaginazione e la sua visione unica del paesaggio.

Abbracciando le tecniche dei maestri realisti napoletani del suo tempo, il giovane Caprile sviluppò un approccio personale alla rappresentazione del mondo naturale, trasmettendo emozioni e atmosfere attraverso la sua tavolozza vibrante e dinamica.

L’Esposizione Nazionale e Internazionale

La sua fama si diffuse rapidamente oltre i confini di Napoli, poiché Caprile espose le sue opere nelle rinomate Esposizioni Nazionali e Internazionali. Da Torino a Milano, da Venezia a Roma, le opere di Caprile incantarono gli spettatori con la loro bellezza incantatrice e la loro profondità emotiva.

Fu durante un viaggio a Buenos Aires che Caprile sperimentò un nuovo capitolo della sua carriera, ritraendo con maestria i volti dei più influenti politici della città. Questo periodo all’estero ampliò i suoi orizzonti artistici, arricchendo il suo bagaglio di esperienze e ispirazioni.

Il Ritorno a Napoli

Nonostante il richiamo delle città straniere, Napoli rimase sempre il cuore pulsante della vita di Caprile. Attraverso le strade tortuose e le piazze animate della sua città natale, il pittore trovava costante ispirazione per le sue opere.

Viaggiando tra Londra, Parigi e Venezia, Caprile portava con sé la sua unica interpretazione del paesaggio, avvicinandosi ai toni leggeri e luminosi di artisti come Giacomo Favretto. La sua presenza nelle principali città europee contribuì a diffondere il suo nome e la sua arte oltre i confini nazionali.

L’Eredità Artistica

Membro attivo della Società Napoletana degli Artisti e della giuria della Promotrice, Caprile lasciò un’impronta indelebile nel panorama artistico della sua città. Insieme al suo amico e collega Giuseppe De Sanctis, fondò una scuola libera per aspiranti artisti, condividendo generosamente le sue conoscenze e la sua passione per l’arte.

Le onorificenze e le esposizioni personali a Milano, Napoli e Livorno attestarono il suo talento e il suo impegno nel campo artistico. La sua morte nel 1936 fu un momento di grande perdita per la comunità artistica napoletana, ma il suo spirito e la sua visione rimasero vividi attraverso le sue opere immortali.

L’Apprendistato al Reale Istituto di Belle Arti

Presso il prestigioso Reale Istituto di Belle Arti, Caprile intraprese un viaggio di apprendimento sotto la guida di maestri rinomati come Gabriele Smargiassi, Achille Carrillo e Domenico Morelli. Immerso nell’atmosfera creativa dell’istituto, Caprile affinò le sue abilità e approfondì la sua comprensione dell’arte.

La sua prima esposizione alla Promotrice di Napoli segnò l’inizio di una lunga serie di partecipazioni, che si protrassero fino agli anni Venti del Novecento. Attraverso gli insegnamenti ricevuti e le esperienze accumulate, Caprile divenne un pilastro della scena artistica napoletana, influenzando generazioni di artisti con il suo spirito innovativo e la sua passione travolgente.

Gli Intrecci Artistici

La pittura di paesaggio affonda le sue radici nella trama intricata delle relazioni umane e artistiche, un tessuto fitto di collaborazioni e scambi fecondi. Vincenzo Caprile, artista dallo spirito fervido, si immerse in questa rete sin dalle sue origini, stabilendo connessioni profonde con Gaetano Esposito, Federico Rossano e Alceste Campriani. Insieme, si avventuravano nei campi per studiare la natura con occhi nuovi, ricavando ispirazione da ogni foglia, da ogni tratto di terra.

Questo periodo di fervente scambio segnò una svolta nell’arte di Vincenzo Caprile, che abbracciò con vigore il calligrafismo palizziano, trasformandolo poi in paesaggi di una libertà rinnovata, pervasi da un’interpretazione unica e personale della realtà.

Il Rifugio Arcadico

In fasi successive, i dipinti di Caprile si popolarono di figure rustiche, di contadini e lavoratori. Questi personaggi, dipinti con una pennellata poetica e delicata, donarono alle sue opere un fascino senza tempo, nonostante rappresentassero una classe sociale meno nobile. I paesaggi stessi trasudavano un’aura idilliaca, sostenuta da una tavolozza di colori vibranti e sfumature variegate.

Tra le opere più rappresentative di questa fase, spiccano quelle esposte nelle Promotrici degli anni Settanta, come “Il tramonto autunnale”, “A Torre Annunziata” e “Ricordo di Torre del Greco”. L’Esposizione di Torino del 1880 segnò un momento cruciale per Caprile con “La dote di Rita”, consacrando il suo successo sia artistico che commerciale. Tuttavia, l’aumento della sua popolarità portò anche ad una diffusione massiccia di copie delle sue opere, creando una confusione tra originali e imitazioni.

Diversificazione Artistica

A partire dagli anni Ottanta, la produzione artistica di Caprile si evolve in direzioni nuove, abbracciando non solo il paesaggio, ma anche gli interni, con uno stile più bozzettistico. Questo cambiamento rispecchia l’interesse crescente dei collezionisti napoletani dell’epoca per opere di questo genere.

Un esempio significativo di questa nuova fase è “L’acqua Zurfegna” del 1884, conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. In questa tela, una donna radiosa sorride di fronte a limoni succosi e contenitori di terracotta, simboli di una vita quotidiana semplice ma vibrante. Altri dipinti come “Figli adottivi” del 1880, riprodotti in numerose varianti, mostrano la freschezza poetica distintiva di Caprile.

Il Legame con la Realtà

Le opere di Caprile, come “Masseria”, “Sulla spiaggia”, “Ritratto di Signora”, “La futura nuora”, “Donna con pulcini” e “Case di pescatori a Positano”, testimoniano la sua capacità di unire la pittura di genere ad una rappresentazione autentica della vita. Ogni pennellata racconta una storia, ogni colore evoca emozioni, trasportando lo spettatore in un mondo dove la bellezza si fonde armoniosamente con la verità.

 

Baños de mar Guaglioni - Vincenzo Caprile
Baños de mar Guaglioni – Vincenzo Caprile

 

Vincenzo Caprile - Veduta di Amalfi
Vincenzo Caprile – Veduta di Amalfi

 

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