VINCENZO PACETTI

Vincenzo Pacetti nato nel 1746 e deceduto nel 1820 fu uno scultore e restauratore italiano di Castel Bolognese, particolarmente attivo nel collezionare e restaurare e completare sculture classiche.


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Vincenzo Pacetti
Vincenzo Pacetti

BIOGRAFIA VINCENZO PACETTI

Vincenzo Pacetti è nato nel 1746, fratello di Camillo studiò all’Accademia del Nudo e successivamente lavorò nello studio dello scultore Pietro Pacili, 1766-72, rilevando lo studio di Pacili alla morte dello scultore maggiore. Suo padre, Andrea, fu intagliatore di pietre dure, mentre i suoi figli Giuseppe e Michelangelo divennero scultore anch’essi.

Come scultore indipendente studiò all’Accademia di San Luca, sottoponendo il suo ritratto “illustrazione” nella quale più tardi insegnò e della quale due volte venne nominato Principe. Bartolomeo Cavaceppi, un altro importante scultore-restauratore, apprezzò Pacetti abbastanza da renderlo esecutore della sua volontà.

Gli fu commissionatil lavoro di restauro del “il Fauno Barberini” dove rimosse i precedenti restauri e scolpì una nuova gamba destra in marmo, ma i membri della famiglia Barberini ritirarono la loro offerta di vendita, e Pacetti ricevette il rimborso della somma di 2000 zecchini.

Il 21 novembre sposa Teresa Gonzales cognata del pittore Lorenzo Pecheux.

Essendo il favorito scultore e restauratore del principe Marcantonio Borghese, produsse molti rilievi e stucci su temi mitologici per la Sala degli Imperatori tra cui troviamo:

  • “La capra Amanthea”
  • “Perseo liberando Andromeda”

e la stanza che ospita l’Enea di Bernini e Anchise e Apollo e Dafne, entrambi alla Galleria Borghese. Altre sue opere sono a San Salvatore in Lauro, Santo Spirito in Sassia, Santi Michele e Magno, e il Palazzo Carpegna.

Negli ultimi anni della sua carriera il suo più importante compratore fu Lucien Bonaparte, per il quale fornì calchi in gesso di famose sculture antiche per la sua villa a Canino.

Il 28 luglio muore a Roma e la celebrazione del funerale avviene nella basilica di S. Andrea delle Fratte. Grazie al suo diario, e la sua corrispondenza sono stati ricostruiti molti contributi che altrimenti erano sconosciuti.

 

Vincenzo Pacetti Giacobbe riceve il faraone e Giuseppe, 1766. Dimensioni 50 × 72 cm
Vincenzo Pacetti Giacobbe riceve il faraone e Giuseppe, 1766. Dimensioni 50 × 72 cm

 

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