STEFANO USSI

Stefano Ussi è nato il 3 settembre del 1822 e deceduto nel 1901, fu un pittore italiano, noto per la prima volta per i suoi dipinti storici, e in seguito per la raffigurazione di soggetti orientalisti, per lo più arabi e marocchini.


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BIOGRAFIA DI STEFANO USSI

Stefano Ussi
Stefano Ussi

Nacque a Firenze e studiò all’Accademia di Belle Arti con Enrico Pollastrini. Tra i suoi colleghi c’erano Pietro Benvenuti e Giuseppe Bezzuoli.
Dopo gli studi all’Accademia, si arruola volontario nella prima guerra d’indipendenza, durante la quale viene fatto prigioniero dalle truppe austriache. Tornato a Firenze, vinse il premio della Triennale per la pittura della Resurrezione di Lazzaro nel 1849 e presentò opere per i seguenti anni su argomenti storici e letterari alle mostre della Società fiorentina Promotrice di Belle Arti, guidata da Filippo Palizzi.

Associato al gruppo di pittori Macchiaioli che gravitava attorno al Caffè Michelangiolo, ottenne un grande successo con “L’espulsione del duca di Atene” ora conservato presso la Galleria d’Arte Moderna a Palazzo Pitti, esposto a Firenze nella prima Esposizione Nazionale della città nel 1861 e fu premiato a Parigi nel 1867. Questo dipinto rappresenta l’espulsione nel XIV secolo da parte dei fiorentini del tirannico sovrano di Firenze, Walter VI, conte di Brienne ed ex duca di Atene.

Ussi è considerato uno dei pittori orientalisti dell’Ottocento. Visitò l’Egitto nel 1869 in occasione dell’apertura del Canale di Suez e ritornò nel 1872 su invito del Khedive. Insieme al suo amico, il pittore Cesare Biseo e Edmondo De Amicis, accompagnò e una delegazione diplomatica italiana in Marocco nel 1875. De Amicis pubblicò in seguito il lavoro degli artisti. I numerosi disegni che ha realizzato durante questi viaggi hanno fornito materiale per lui negli anni successivi.

La sua pittura venne influenzata da Paul Delaroche e Domenico Morelli, per via delle scene di gruppo a tema drammatico, evidenziando le figure umane, e l’uso del colore vivido, quasi eccessivo. Nel dicembre del 1860 venne nominato professore all’Accademia di Belle Arti di Firenze.

Il viceré d’Egitto commissionò una grande tela raffigurante: La festa del tappeto o Pellegrinaggio alla Mecca. Nel 1880, a Torino, espose La Scorta del governatore Ben Alida e il giovanetto suo figlio che precede l’Ambasciata italiana; Fantasia marocchina in onore dell’ambasciata italiana; e la famiglia araba nel deserto. Nel 1881 a Milano, ha esposto “Celebrazione di Maometto” a Tangeri, un’altra pittura di genere orientalista.

Stefano Ussi era anche un bravo ritrattista, realizzò i ritratti del pittore Gaetano Bianchi, di Federico Argnani, di Re Vittorio Emanuele II e di Giovanni Battista Niccolini. Nel dipinto il “Ritratto della moglie Linda Ussi in giardino e Gioie materne”, è possibile notare una pennellata luminosa e grezza simile allo stile dei Macchiaioli.

Ha anche presentato Un intermediario d’amore. Tra le altre sue opere vi sono la Cavalleria Araba; Fantasia araba attorno all’Ambasciata italiana al Marocco; Festa a Fez, dati dall’Imperatore del Marocco; Araba al fonte; e Un Derviscio in pompa solenne. La sua pittura di Donna araba al pozzo (1880) è esposta nel Museo Borgogna di Vercelli.

Morì a Firenze nel 1901 all’età di 79 anni.

 

Stefano Ussi Beduini a cammello
Stefano Ussi – Beduini a cammello

 

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