Severo Pozzati, noto anche con lo pseudonimo di Sepo è nato a Comacchio, il 16 marzo del 1895 e deceduto a Bologna, il 30 settembre del 1983, è stato un pubblicitario, pittore e scultore italiano.
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BIOGRAFIA DI SEVERO POZZATI
Da subito la famiglia si trasferisce a Bologna. Quarto di 7 tra fratelli e sorelle, Severo frequenta la scuola di scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, mentre il fratello maggiore Mario seguiva quello di pittura. Conosce Osvaldo Licini, Giacomo Vespignani e Giorgio Morandi. Dopo essersi diplomato nel 1914 vince il “Premio di Scultura del Ministero della Pubblica Istruzione” che gli permette di visitare diverse città d’arte italiane. Durante questi viaggi viene colpito dall’opera di Giotto, Paolo Uccello, Piero della Francesca e Masaccio.
Nel 1915 mostra 2 sculture all’Hotel Baglioni di Bologna insieme a opere di Giorgio Morandi, Osvaldo Licini, Giacomo Vespignani e Riccardo Bacchelli. Sono presenti all’inaugurazione Marinetti, Carrà e Boccioni riescendo ad ottenere una certa visibilità, grazie alla presenza dei futuristi. I critici lo paragonano a Medardo Rosso. Continua la sua attività di scultore riscuotenzo molto successo, e nel 1915 ritorna a Comacchio dop oaver accettato l’incarico di restaurare una cappella privata.
Gli anni successivi al 1915 li dedica sopratutto alla scultura anche se progressivamente inizia ad avvicinarsi anche alla pittura, dove realizza opere dallo stile plastico con paesaggi essenziali e pochi colori con particolari ispirati dal Giotto, Cézanne e il Picasso.
Dopo 1920 s trasferisce in Francia, dove viene raggiunto dall’amico e pittore Alessandro Cervellati e insieme lavorano realizzando piccole opere di artigianato. Pozzati si rende conto che non riuscirà a vivere solo con la propria arte, quindi si vede costretto a tornare al suo vecchio lavoro ovvvero la pubblicità. Riallaccia i rapporti con l’agenzia Maga, che proprio quell’anno aveva aperto anche una sede a Parigi. L’attività pubblicitaria è più importante rispetto a quella di scultore e pittore.
Ha lavorato nella realizzazione dei suoi dipinti sia in Francia che in Italia, è stato uno dei maggiori cartellonisti pubblicitari della prima metà del Novecento. In particolare è stato uno degli artisti che maggiormente ha contribuito alla trasizione da decorazione alla comunicazione del manifesto.
Ha realizzato e creato le prime linee a fissare i moduli caratteristici del cartellone pubblicitario Art déco.
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