RAFFAELLO CELOMMI

VALUTAZIONE gratuita dei dipinti di Raffaello Celommi

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LE QUOTAZIONI di Raffaello Celommi

Pittura Abruzzese: Dipinti Stimati tra 600 e 2.200 Euro

In media, i dipinti dell’artista presentano uno stile ripetitivo e sono valutati tra i 600 e i 2.200 euro. Tuttavia, per qualche raro capolavoro di notevoli dimensioni, la quotazione può superare i 5.500 euro. I soggetti ritratti nei quadri sono principalmente ispirati al mondo rurale e alle attività di pesca dell’Abruzzo, e spesso riflettono la collaborazione artistica con il padre. La regione dell’Abruzzo rappresenta un punto di interesse particolare per gli amanti delle opere di questo pittore.

Siamo a disposizione tramite il nostro perito ed esperto d’arte per stimare e valutare gratuitamente le opere di Raffaello Celommi.

Per ricevere la stima o quotazione bisogna inviare una foto del dipinto, specificando le misure al netto della cornice, utilizzando il form presente in ogni pagina del sito web, oppure tramite mail o con whatsapp al numero: 3482858142.

Riceverete una risposta il prima possibile, in linea con il valore di mercato attuale secondo le nostre accurate considerazioni.
Ci riserviamo di valutare l’acquisto del quadro se risulta di nostro interesse.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE RAFFAELLO CELOMMI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela medie 600 – 2.200 Euro
Olio su tela – raro capolavoro grandi oltre i 5.500 Euro

 


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BIOGRAFIA DI RAFFAELLO CELOMMI

Raffaello Celommi - Incontro
Raffaello Celommi – Incontro

Raffaello Celommi è nato il 19 Aprile 1881 e deceduto il 3 Marzo del 1957, è stato un pittore italiano di scene di vita popolare, paesaggi e nature morte.

Emerge come progenie del celebre pittore Pasquale Celommi, originario di Roseto degli Abruzzi. Il genitore, premuroso, con zelo lo introduce nell’arte della pittura, dedicandosi soprattutto alla formazione del giovane su paesaggi e marine abruzzesi. Con rapida tempestività, a causa di problematiche di salute, Raffaello è obbligato ad abbandonare Firenze e a ritornare nella sua amata patria, Roseto.

Dopo essersi nutrito della sapienza paterna, Raffaello approfondisce la sua istruzione presso l’illustre Accademia di Belle Arti di Roma, ottenendo risultati straordinari. Sin dai suoi primi tentativi, è evidente come il giovane artista sia un degno erede del padre, persino sorpassandolo dal punto di vista tecnico.

LE SUE ORIGINI ABRUZZESI:

Alla stregua di Pasquale Celommi, Raffaello possiede uno studio proprio di fronte alle onde del mare, che gli offre uno sguardo ininterrotto sulle attività effervescenti che animano quotidianamente la spiaggia. Egli si dedica a ritrarre un ampio spettro di scene: giochi spensierati dei bambini, il laborioso lavoro dei pescatori, gli animati discorsi delle venditrici di pesce, tutto sotto l’egida dell’eredità paterna.

Raffaello Celommi, a suo modo, ha contribuito ad ampliare e approfondire il prezioso patrimonio stilistico tramandato dal padre, creando non solo splendide marine, ma anche affascinanti paesaggi rurali abruzzesi, che catturano con maestria la loro intrinseca bellezza. Nelle sue opere, si possono ammirare pescatori che operano lungo la riva del mare, donne contadine vestite con costumi tradizionali mentre raccolgono il grano o conducono greggi al pascolo, il tutto immerso nell’atmosfera di festose tradizioni folkloristiche abruzzesi, scandite da canti e confidenze.

La notorietà di Raffaello Celommi emerge prontamente quando cattura l’attenzione e l’apprezzamento di Francesco Paolo Michetti, che condivideva l’epoca di suo padre. Nel 1929, soltanto un anno dopo la tragica morte del genitore, Raffaello si unisce in matrimonio con Luigia Rosati, da cui nascono due figli. A differenza di Pasquale, Raffaello si allontana dalle esibizioni ufficiali, dedicandosi personalmente ai rapporti con mercanti e collezionisti.

Proseguendo l’eredità paterna, Raffaello Celommi si avventura con agilità cromatica e un tratto più incisivo nella rappresentazione della vita quotidiana contadina e marina di Roseto. La sua esistenza si spegne nella pittoresca cittadina abruzzese nel 1957. Numerose sue opere sono custodite nel Museo Civico di Teramo e nella pregevole Raccolta d’Arte di Roseto, accanto a quelle del suo genitore.

CELOMMI: TRA PAESAGGI COSTIERI E INCANTEVOLI TRADIZIONI ABRUZZESI

Fin dai primi anni della sua vita, Raffaello Celommi si è lasciato affascinare da soggetti e temi che riflettevano la sua realtà quotidiana, creando così una connessione inevitabile. Le onde marine, i marinai intraprendenti, i vasti campi e le tradizioni radicate nelle terre abruzzesi, sono solo alcune delle ispirazioni che ha ereditato dal padre Pasquale, ma che ha trattato con una maestria ancora più vibrante.

Come già menzionato, Raffaello Celommi ha scelto di evitare le esposizioni pubbliche, preferendo invece vendere le sue opere direttamente ai collezionisti. Questo tratto distintivo lo differenzia nettamente dal padre, che invece frequentava con assiduità le prestigiose mostre delle Belle Arti e le esposizioni nazionali in varie città.

Oggi, le opere di Celommi si possono ammirare in gallerie private, sia in Italia che all’estero, e persino presso la Casa Reale giapponese. La mancanza di una presenza ufficiale nelle registrazioni delle esposizioni ha reso più ardua la ricostruzione della sua carriera attraverso la sua vasta produzione artistica. Tuttavia, è indubbiamente evidente che il suo talento fosse molto richiesto sia dall’aristocrazia abruzzese che da quella straniera.

RAFFAELLO CELOMMI: UNA GENIALE ESPLOSIONE DI COLORI:

Le opere di Raffaello Celommi suscitavano negli acquirenti privati una limpida e brillante bellezza, che trasformava i panorami abruzzesi in autentici tesori. Essi si sentivano irresistibilmente attratti non solo dalla suggestiva rappresentazione dei paesaggi, eseguita con una tavolozza vivace, ma anche dai soggetti tradizionali.

Sulla spiaggia, pescatori esausti dopo il loro ritorno dal mare aperto si concedono una pausa, rilassandosi con una sigaretta e intrattenendosi in conversazioni. Le donne, al termine della giornata nei campi, intonano allegre melodie tradizionali, proiettando le loro ombre lunghe sul terreno, illuminate dalla luce del tramonto.

Le scene coinvolgenti di Raffaello Celommi sono animate dalla presenza di animali al pascolo, dalla tradizione della transumanza e dalle contadine dai piedi nudi, vestite con abiti dai vivaci colori, fedeli alle usanze abruzzesi. La sua pittura è ancora più poetica e lirica di quella del padre. Con i suoi cieli rosei e trasparenti, riesce a evocare la suggestione della Scuola di Posillipo, donando ai suoi soggetti un’aura di chiarezza e sincerità.

Tra le opere che meglio riflettono questa modalità artistica troviamo:

  • Contemplazione del 1897;
  • Ritratto di marinaio del 1915;
  • Ritorno a casa;
  • Ritratto del padre Pasquale del 1928.

E ancora:

  • Scena campestre;
  • Transumanza del 1940;
  • Ritorno dal pascolo;
  • Giovanetta con cesto di pesce;
  • Giovani pescatori;
  • Il mendicante o Vecchio con bisaccia;
  • Canto di primavera;
  • L’incontro.

Queste opere sono un tributo alla bellezza e all’autenticità della vita abruzzese.

Raffello Celommi muore a Roseto degli Abruzzi il 3 marzo 1957.

 

 

Raffaello Celommi Ritorno dal pascolo
Ritorno dal pascolo

 

Raffaello Celommi Ritorno dalla Pesca
Ritorno dalla Pesca

 

Raffaello Celommi Canto di Primavera
Canto di Primavera

 

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