PASQUALE CELOMMI

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LE QUOTAZIONI di Pasquale Celommi

Artista ricercato soprattutto per le vedute orientali o gli scorci di Venezia, i dipinti ad olio di grandi dimensioni di Pasquale Celommi in linea di massima hanno un valore tra i 4.000,00 e i 8.500,00 euro.

Le tele di medie dimensioni potrebbero avere una stima tra i 2.000,00 e i 4.500,00 euro, mentre le vedute di piccole dimensioni sono orientativamente quotabili tra i 1.000,00 e i 2.000,00 euro.

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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE PASQUALE CELOMMI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela grandi 4.000 – 8.500 Euro
Olio su tela medie 2.000 – 4.500 Euro
Olio su tela piccole 1.000 – 2.000 Euro

 


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BIOGRAFIA DI PASQUALE CELOMMI

Pasquale Celommi
Pasquale Celommi

Pasquale Celommi è nato il 6 gennaio 1851 a Montepagano in Abruzzo, deceduto nel 1928. Notato già da bambino per le sue qualità da Camillo Mezzopreti, un ricco collezionista del posto e pittore dilettante che fu il suo primo maestro.

Il Celommi è stato un pittore italiano, noto per le sue scene all’aperto della vita italiana. Celommi era molto abile nel raffigurare il sole splendente d’Italia ed è stato definito “Il pittore della luce”.

Nel 1873 Pasquale Celommi, vinse il concorso del pensionato artistico indetto dall’amministrazione provinciale di Teramo, grazie a questi soldi guadagnati riuscì a frequentare la “Scuola libera del nudo” presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze dove il suo maestro fu Antonio Ciseri.

Le sue tele hanno suscitato grande entusiasmo tra gli aristocratici abruzzesi e sono state richieste con fervore da mercanti d’arte di origine principalmente anglosassone. Questi le hanno poi inserite con successo nelle collezioni private di americani ed australiani, grandi estimatori delle luminose vedute e dei temi pop.

L’infanzia e i primi passi verso la pittura:

Fin dai suoi primi passi, Pasquale Celommi si è rivelato un abile esecutore di temi tradizionali della costa abruzzese. Avendo trascorso la sua infanzia in una famiglia di pescatori, è in grado di raccontare con facilità la vita sulla spiaggia.

I suoi dipinti sono popolati da pescivendole, marinai, pescatori dai vivaci abiti, spesso in riva al mare. Anche i campi piatti della costa, o le colline dell’entroterra teramano, sono i luoghi scelti da Pasquale Celommi per creare uno scenario di contadini, uomini e donne che vendemmiano, lavandaie, ragazze con ceste, tutto nella dimensione familiare e quasi bucolica del lavoro nei campi.

All’inizio della sua carriera, specie nel contesto delle tematiche folkloristiche, si avvicinò molto a Francesco Paolo Michetti, un altro talentuoso artista nativo della sua regione e coetaneo. La tavolozza che utilizzava risultava ricca di sfumature e straordinariamente vivace, così come sarà quella del suo figlio, Raffaello Celommi.

Quest’ultimo condivise con il padre anche le stesse tematiche: luminose marine abruzzesi, pittoresche scene di pescivendole e pescatori, affascinanti ritratti di contadini al loro rientro dai campi e suggestivi paesaggi montani dell’entroterra, pervasi da una luce radiosa.

Le prime esposizioni:

Dal decennio degli anni Ottanta, la terra nativa di Pasquale Celommi è diventata una figura di primo piano. All’Esposizione Nazionale di Roma del 1883, presentò la Tarantella. Alla Promotrice di Belle Arti di Genova del 1886, partecipò con il dipinto aneddotico intitolato “Un piatto rotto in cucina”.

All’Esposizione del 1892, presentò tre dipinti che evocavano temi e tradizioni del popolo abruzzese: La lavandaia, La cafonetta e La dichiarazione. All’Esposizione di Roma del 1895, ottenne un grande successo di critica e di pubblico con II ciabattino.

Celommi, all’interno della città di Roseto, ha dedicato parte del suo lavoro anche al genere sacro. La Crocefissione e La Sacra Famiglia sono conservate presso la chiesa di S. Maria Assunta a Roseto degli Abruzzi.
Inoltre, il pittore non si è limitato soltanto al campo religioso ma ha esplorato anche quello mitologico ed un particolare stile neo-settecentesco.

Grazie ai suoi generi, egli è stato di nuovo ampiamente riconosciuto dal mercato. Se si parla del genere mitologico, possiamo citare come esempi Aurora, Tersicore musa della grazia, La leggenda di Andromeda e Perseo.

Incontro con Giuseppina Giusti:

A Firenze, si sposò con Giuseppina Giusti dalla quale ebbe 11 figli.

Fin da bambino, evidenzia grandi doti artistiche, tanto che un magnate rosetano, Camillo Mezzoprete, decide di finanziare i suoi studi presso l’Accademia di  Belle Arti di Firenze.

Il soggiorno fiorentino di Pasquale Celommi dura ben dieci anni, dal 1873 al 1883, quando, desideroso di tornare tra la gente, i colori e i profumi della sua terra, abbandona Firenze e le pinacoteche della Toscana e dell’Umbria per tornare in terra natia.

Da quel momento inizia la produzione più interessante e ispirata, del giovane artista che viene apprezzato dalle più note famiglie aristocratiche che fanno a gara per ottonere i suoi dipinti.

Nel suo studio di fronte al mare, l’artistarealizza i suoi dipinti seguendo il suo estro, senza lasciarsi mai irretire nelle maglie di nessuna scuola.

Tornò poco dopo a Roseto dove cambiò stile infatti da questo cambiamento ne giovò la sua fama tanto che i suoi quadri divennero ricercatissimi, grazie alla  singolarità di essere vitali e espressivi di un sentimento vero.

Dal 1900 l’artista, iniziò a farsi aiutare dal figlio Raffaello Celommi, e lavorò in assiduamente per la galleria dei fratelli D’Atri di Roma e per alcune gallerie estere.

Il pittore della luce:

Negli ultimi anni, ritiratosi a vita privata, fù sempre costantemente sotto l’occhio della stampa italiana che ormai era solita definirlo “il pittore della luce“. Per rendere onore al Celommi il comune di Roseto degli Abruzzi gli ha intestato una scuola elementare e un tratto del lungomare. Muore in seguito ad una nefrite a Roseto il 9 agosto 1928.

Le sue opere maggiori sono:

  • Il Ciabattino, olio su tela, cm 63×105, 1895
  • Nellina, olio su tela, cm  66,5×111
  • Nel campo di lino, olio su tela, cm 137×223
  • Aurora, olio su tela, cm 132×216
  • Ritratto di donna, olio su tela, cm 49×67
  • Ritratto di uomo, olio su tela
  • Ritratto di donna (Il segreto), olio su tela
  • Vendemmia (Primi approcci), olio su tela

 

Pasquale Celommi
Pasquale Celommi

 

Pasquale Celommi Mio gioiello
Mio gioiello

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