Napoleone Parisani è nato l’11 aprile del 1854 a Camerino e deceduto il 20 settembre 1932 a Roma, era un paesaggista italiano e occasionale ritrattista.
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BIOGRAFIA DI NAPOLEONE PARISANI
Napoleone Parisani nacque dal conte Giuseppe Parisani (1823-1887), primo sindaco di Camerino dopo l’unificazione, e dalla principessa Emilia Gabrielli di Prossedi (1830-1911). Sua nonna era Charlotte Bonaparte Gabrielli, la figlia maggiore di Lucien Bonaparte.
Seguendo i desideri dei suoi genitori, ha studiato agricoltura ed economia, diplomandosi all’istituto tecnico di Camerino nel 1875, trasferendosi poi a Milano per occuparsi delle proprietà della sua famiglia. Nonostante la disapprovazione di suo padre, era deciso ad essere un artista e, nel 1881, si trasferì a Roma dove ottenne il sostegno di suo zio, il principe Placido Gabrielli (1832-1911), sposato con Augusta Bonaparte (1836-1900). Si iscrive poi all’Accademia di Belle Arti di Roma e studia con Filippo Prosperi.
Dopo la laurea, divenne abituato all’Antico Caffè Greco, dove conobbe Giovanni Costa e, attraverso la sua influenza, decise di diventare un pittore di paesaggi. Nel 1885, fece la conoscenza di Ernest Hébert, che allora prestò servizio come direttore dell’Accademia di Francia a Villa Medici, che ebbe anche una grande influenza su di lui. Hébert gli ha permesso di usare il suo studio, ed è qui che Parisani ha incontrato la modella, Adelaide Lucaferri, che è diventata sua moglie. Un altro dei suoi amici era George Howard, nono conte di Carlisle, noto collezionista e artista, che facilitò le mostre per Parisani alla New Gallery di Londra.
Nel 1895, si interessò all’arte religiosa, iniziando con la creazione di una Madonna in un manicomio nella città natale di Prossedi, sua madre. Ha fatto amicizia con Adolfo De Carolis e hanno fatto “pellegrinaggi” insieme per studiare gli antichi maestri in Umbria, nelle Marche e in Toscana. De Carolis ha anche prodotto diversi mosaici religiosi basati su disegni di Parisani.
Durante gli anni 20, partecipò più volte alle mostre della Biennale di Venezia e passò un pò di tempo nello studio di Hébert a Parigi, dove presentò opere al Salon della Société Nationale des Beaux-Arts. Tornò anche alla pittura di paesaggio, aiutò a fondare un gruppo conosciuto come “XXV della campagna romana” ed esposto alla Biennale di Roma. Dopo la sua morte, una grande retrospettiva si è tenuta presso la Galleria Doria Pamphilj.
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