Napoleone Nani è nato a Venezia nel 1841 e deceduto a Verona nel 1899, fu un pittore italiano, attivo a Venezia, dove divenne professore dell’Accademia di Belle Arti.
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BIOGRAFIA NAPOLEONE NANI
Già agli inizi degli anni 70 iniziò la sua attività d’insegnamento ed espositiva. Nel 1862 insegnò elementi di figura, statuaria e anatomia all’Accademia di Venezia, dove espose nel 1863 “Il figlio del pescatore” e, nel 1864, “Mezza figura di donna”.
Nel 1865 alla promotrice veneta di belle arti presentò di nuovo “Mezza figura di donna”, insieme a “Suonatori girovaghi”, e “Paggio”, e riusci a vendere, per 500 lire, alla promotrice stessa, il dipinto “Antonio Foscarini, accusato ingiustamente di fellonia, rifiuta difendersi anziché compromettere l’onore dell’amata donna”.
Nel 1871 si trasferì a S. Maria Gloriosa dei Frari dove venne nominato professore aggiunto per il disegno della figura all’Accademia veneziana,sostituendo il defunto Michelangelo Grigoletti, seppe tramandare agli allievi, tra i quali il più importante fu Giacomo Favretto, il gusto per il brio, e per le scene divertenti, caratterizzate nel tema e nel titolo dalla presenza di situazioni equivoche. In quegli anni produsse dipinti di genere come “L’alloro”, un interno di uno studio dove ammira una sua opera sul cavalletto e viene scherzosamento incoronato dalle sue modelle, inoltre realizzo anche “Nello studio” dai contorni luminosi.
Nel 1872 presentò a Verona 4 dipinti: “Reminiscenze”, esposto anche nel 1872 a Milano, “Una fanciulla sorridente a vagar col pensiero sotto un verde pergolato“; “Animali”, e “Dispettucci”, “Ritorno dal mercato”.
Il 1873, fu unno molto importante per Nani, non solo perché espose i suoi dipinti in una mostra internazionale, come “Lo studio di un pittore” ma anche perché ci fu una svolta nella vita artistica e didattica: infatti vinse 10.000 lire il concorso “Querini Stampalia” per un dipinto che rappresenta i moti veneziani. Al dipinto, una grande scena di pittura di storia trattata alla maniera moderna raffigurante Manin e Tommaseo liberati dal carcere, lavorò fino al 1876; si trasferì a Verona, insegnando per 25 anni e avendo come allievi Angelo Dall’Oca Bianca e Alessandro Milesi. Nella Galleria d’arte moderna di Verona sono conservate 2 sue opere: “Il ciabattino” e “La modella”.
Nel 1877 a Napoli espose il suo autoritratto e una tela intitolata: La posa; nel 1881 a Venezia, espose: La macchina riposa, il cuore lavora; al Promotrice di Firenze del 1883: Lo studio dal vero; a Roma dello stesso anno: Lo studio del nudo e Il primo pensiero ai miei fiori. Successivamente a Torino, Milano e Roma, espone: Vizio, Trattative di conciliazione, Giudizio di un intelligente e Studio.
A Venezia, nel 1887, Studio dal vero e La modella; al Promotrice fiorentino del 1889: In assenza della Maestri. Tra i suoi allievi c’erano Giacomo Favretto, Luigi Nono, Alessandro Milesi e Luigi Pastega. Dipingeva principalmente opere di genere. Nel 1874 si trasferì a Verona per dirigere l’Accademia Cignaroli, l’Accademia di Belle Arti.
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