LORENZO DELLEANI

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BIOGRAFIA DI LORENZO DELLEANI

Lorenzo Delleani
Lorenzo Delleani

Lorenzo Delleani, nato a Pollone nel 1840 e scomparso a Torino nel 1908, avvia la sua formazione artistica nella pittoresca località di Saint-Jean-de-Maurienne. Successivamente, prosegue i suoi studi presso l’Accademia Albertina di Torino, sotto la guida illuminante di tre maestri: Enrico Gamba, Carlo Arienti e Andrea Gastaldi.

Il suo debutto avviene nel 1855 alla rinomata Promotrice di Torino, che lo fa conoscere principalmente come un pittore di avvenimenti storici, allineato con il movimento romantico accademico. Solo in un secondo momento, si dedica a opere dal sapore neoclassico settecentesco, molto apprezzate dal mercato, per poi evolversi, a partire dal 1880, verso la pittura paesaggistica verista.

Animato dal desiderio di approfondire la pittura del passato, con particolare interesse per il Seicento e il Settecento, nei primi anni Settanta si reca a Firenze e successivamente a Venezia.

Verso gli anni Ottanta, mentre si staglia già il suo passaggio dalla pittura storica a quella verista, Lorenzo Delleani intraprende un viaggio nell’Europa del Nord, accompagnato dal suo amico Giovanni Camerana, un poeta ribelle. Insieme visitano la Germania e l’Olanda.

È qui che il pittore comincia ad approfondire l’opera di autori come Rembrandt, abbandonando gradualmente il suo stile accademico per dare vita a una cifra artistica più personale. Durante il viaggio, scrive con cura un diario che registra le sue impressioni immediate sui paesaggi attraversati, testimoniando così l’affermazione definitiva del suo linguaggio verista.

Grazie a tali sperimentazioni, conquista ancora di più il favore del pubblico, che già lo aveva apprezzato negli anni precedenti. Continua a esporre con grande frequenza fino agli ultimi anni della sua vita, tanto che nel 1905 invia ben quaranta opere alla Biennale di Venezia. Infine, si spegne a Torino nel 1908.

I primi lavori:

Nel 1855, Lorenzo Delleani fa il suo debutto alla Promotrice di Torino presentando un acquerello intitolato “Ritratto di un anziano”. Successivamente, intraprende un percorso artistico che si sviluppa attraverso una serie di opere influenzate dal romanticismo e ispirate a eventi storici. Nel 1860, torna alla Promotrice torinese con un dipinto intitolato “Episodio legato all’assedio di Ancona”.

Dieci anni più tardi, dopo essere stato esiliato dal Lungo Parlamento da parte di Oliviero Cromwell, Delleani esce dal maestoso palazzo di White Hall per ricevere il meritato riconoscimento della medaglia d’argento a Parma. Durante questo periodo, il pittore si consolida come un talentuoso artista di opere storiche, mantenendosi fedele alle tradizioni accademiche insegnategli dai suoi maestri Gamba e Gastaldi.

Le opere di costume:

Negli anni Settanta, a Venezia e a Firenze, Lorenzo Delleani si immerge nell’elaborazione di una serie di opere dalle dimensioni ridotte, in cui emerge un’attenta cura per i dettagli. Queste creazioni incarnano appieno lo stile dominante diffuso dal celebre mercante d’arte francese Adolphe Goupil. Infatti, Lorenzo Delleani risulta tra gli artisti vincolati da un accordo contrattuale con la rinomata maison parigina.

Le opere di questo periodo si distinguono per la loro vivacità cromatica, l’elevata ricchezza di particolari e l’ambientazione nel glorioso contesto veneziano del Settecento. Nonostante sia originario del Piemonte, Delleani partecipa alla Promotrice di Torino del 1871 presentando due lavori: il Museo torinese di Storia naturale e il Museo egizio, già evidenziando una marcata propensione per la ricerca minuziosa dei dettagli.

Nel 1874, durante un viaggio a Parigi, Lorenzo Delleani espone al Salon un’opera che si ricollega in modo squisito alla storia di Venezia: Sebastiano Veniero che presenta al Doge i prigionieri della battaglia di Lepanto. Questo dipinto viene successivamente riproposto alla mostra di Brera nel 1876. Camillo Boito, nei suoi commenti, riconosce in esso un’opportunità per l’artista di dimostrare la sua abilità nel reinterpretare lo stile tonalista veneziano.

La vivace scelta dei colori e l’assoluta luminosità delle opere avvicinano il pittore alle tendenze della pittura di costume promosse da Jean-Louis Ernest Meissonier e Goupil. Questa similitudine si riscontra anche in opere come Ritorno dal battesimo del 1866 e Una festa sul Canal Grande del 1878.

Solo all’inizio degli anni Ottanta, Lorenzo Delleani si dedica a temi di genere, spingendosi anche verso l’orientalismo pittorico. Un esempio di ciò è Tappeti da vendere, che mostra l’influenza dello stile virtuosistico di Mariano Fortuny e l’osservazione dell’esotismo di Domenico Morelli.

Il periodo Verista:

Lorenzo Delleani, nel corso degli anni Ottanta, compie un decisivo passaggio dalla pittura storica e di costume a quella incentrata sul paesaggio. Inevitabilmente, l’artista viene influenzato da Antonio Fontanesi, colui che ha apportato un notevole contributo alla trasformazione della veduta piemontese all’interno del movimento realista. Ecco come questa influenza si fa sentire nelle sue opere, come ad esempio “Quies”, presentata a Milano nel 1881, e “In montibus sanctis” del 1883.

Durante il suo viaggio in Nordeuropa, mentre si dedica alla creazione di piccole tavolette, una sorta di diario di viaggio, Delleani sperimenta una maturazione artistica. Le impressioni suscitate dal suo cammino e dall’osservazione di luoghi così diversi dai nostri vengono abilmente catturate attraverso l’uso sapiente del colore, la rapida pennellata e un’attenta gestione delle luci.

Da quel momento in poi, l’artista si dedica completamente al paesaggio, basando le sue osservazioni sulla corrente artistica del verismo. Attraverso una tavolozza brillante, densa e luminosa, Delleani crea opere come “Collina di Superga”, “Il molo” e “Il porto di Genova”.

Con uno stile libero, immediato e al contempo preciso, Lorenzo Delleani produce un gran numero di studi dal vero, in cui evidenzia con instancabile dedizione la data, l’ora e il luogo in cui sono stati eseguiti.

Seguendo le orme di Fontanesi, le stagioni e le variazioni di luce e atmosfera acquisiscono un’importanza fondamentale nel suo lavoro. Lorenzo Delleani continua a sperimentarsi attraverso questa cifra stilistica, esponendo con costanza fino ai primi del Novecento.

 

Lorenzo Delleani Tramonto a novembre
Tramonto a novembre

 

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