LLEWELYN LLOYD

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LE QUOTAZIONI di Llewelyn Lloyd

Le opere del periodo francese o del primo periodo orientale sono oggetto di quotazioni che si collocano mediamente tra i 10.000 euro e i 20.000 euro, mentre i prezzi dei dipinti del periodo orientalista variano da 16.000 euro a 32.000 euro per le creazioni di dimensioni più contenute, e dai 45.000 euro ai 110.000 euro per quelle di dimensioni medie o ampie, in base alla vitalità delle figure e alla ricchezza dei toni cromatici.

Le creazioni più tardive si attestano generalmente tra gli 8.000 euro e i 20.000 euro, ma è bene sottolineare che i capolavori possono superare la soglia straordinaria dei 310.000 euro.

Siamo a disposizione tramite il nostro perito ed esperto d’arte per stimare e valutare gratuitamente le opere di Llewelyn Lloyd.

Per ricevere la stima o quotazione bisogna inviare una foto del dipinto, specificando le misure al netto della cornice, utilizzando il form presente in ogni pagina del sito web, oppure tramite mail o con whatsapp al numero: 3482858142.

Riceverete una risposta il prima possibile, in linea con il valore di mercato attuale secondo le nostre accurate considerazioni.
Ci riserviamo di valutare l’acquisto del quadro se risulta di nostro interesse.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE LLEWELYN LLOYD

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela – primo periodo/francese medie 10.000 – 20.000 Euro
Olio su tela – primo periodo orientalista piccole 16.000 – 32.000 Euro
Olio su tela – primo periodo orientalista medie -grandi 45.000 – 110.000 Euro
Olio su tela – periodo tardivo medie 8.000 – 20.000 Euro
Olio su tela – capolavori medie -grandi oltre i 310.000 Euro

 


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BIOGRAFIA DI LLEWELYN LLOYD

llewelyn lloyd - l'ombra del pergolato
llewelyn lloyd – l’ombra del pergolato

Llewelyn Lloyd  è nato a Livorno, 1879 e deceduto nel 1949, è stato un pittore italo-britannico, appartenente al movimento Postmacchiaioli.

Nato da un mercante gallese che lavorava a Livorno, da ragazzo orfano, Llewelyn passò alle cure di uno zio. Lo zio desiderava che il giovane studi il commercio, ma invece Llewelyn scelse di studiare (1894-1895) nello studio di Guglielmo Micheli dove incontrò Modigliani, Romiti, Martinelli e Ghiglia. Lì incontrò anche Fattori, che seguì a Firenze.

Espone per la prima volta alla Promotrice fiorentina del 1897, con “Mattino al Calambrone”. Ha iniziato a dipingere paesaggi marini e terrestri usando tecniche divisioniste. Si reca in Liguria dove incontra i pittori, tra cui Lori e Discovolo, che si erano coalizzati attorno a Nomellini e genericamente chiamato il Gruppo di Albaro, basato sul quartiere collinare in cui lavoravano.

Ritornato a Firenze, nel 1907 espose in una sala della Promotrice Fiorentina, intitolata Secessione (Secessione), richiamando altri precedenti movimenti anti-accademici come la Secessione di Vienna. In questa sala, Costetti, De Carolis, Ghiglia e Graziosi dividevano le mura con Lloyd.

Nel settembre del 1907 si reca all’Elba, e le sue coste erano suddette dei suoi quadri esposti nella Biennale di Venezia del 1909. Nel 1914 espose alla Secessione romana insieme a una confraternita di pittori che si definivano Giovine Etruria. Nel 1919 pubblica il suo libro La pittura dell’Ottocento in Italia.

Nel 1922 espone alla Fiorentina Primaverile e nel 1923 alla Mostra della Corporazione delle Arti Decorative. Nel 1929 la Marina italiana commissionò i ritratti di tutta la flotta al Lloyd. Le sue opere furono esposte in Spagna, Portogallo e Tripolitania e esposte alla 3a Mostra di Arte Marina tenutasi a Roma. Dal 1931 al 1939 espone diverse volte alla Galleria d’Arte di Firenze.

Poiché aveva mantenuto la cittadinanza britannica, fu arrestato e internato in un campo di prigionia, prima a Fossoli di Carpi, poi in Baviera, fino alla sua liberazione nel 1945. Tornato in Italia, fu ospitato da Roberto Papini, che raccolse il suo ricordi in un volume semi-autobiografico ma postumo intitolato Tempi Andati (1949).

DAI MACCHIAIOLI AL DIVISIONISMO:

Le prime creazioni che vengono presentate alla Mostra di Firenze del 1894, Studio dal vero e Marina, riflettono sicuramente l’influenza di Fattori. Questi dipinti, ampiamente elogiati da Telemaco Signorini, segnano il debutto di Llewelyn Lloyd nell’era post-macchiaioli.

Sia a Livorno che a Firenze, egli sperimenta una pittura luminosa e tangibile, come dimostrato anche dalle opere Quiete, Sorge la luna e Autunno, che vengono presentate nel 1898. La sua pittura si basa sull’osservazione accurata della realtà, con una sapiente modulazione di luce e colore, che si può apprezzare anche in opere come sera di pioggia e Via Grande del 1899.

Tuttavia, all’inizio del Novecento, Llewelyn Lloyd si avvicina alla corrente divisionista che si sviluppa tra la Toscana e la Liguria, insieme ad Antonio Discovolo. Le sue prime opere divisioniste risalgono al 1903 e vengono esposte a Genova: L’albero verde, Mattino d’aprile, Il tronco secolare e Grigio verso sera.

L’anno successivo, a Firenze, compaiono i dipinti che si distinguono per le raffinate soluzioni divisioniste: Notte, Impressioni in riviera, Tramonto in Laguna, Ambiente azzurro e Primi chiarori dell’alba.

Nel 1905, Llewelyn Lloyd partecipa alla sua prima Biennale di Venezia con Paese e Marina, mentre le sue opere divisioniste più importanti vengono esposte alla Mostra di Genova del 1907. Tra queste vi sono Il mulino sul torrente, Le rocce a Manarola, La carezza del sole, Luci strane al tramonto e Mattino a Manarola.

Nello stesso anno, alla Mostra di Firenze, espone insieme ai suoi amici dell’avanguardia toscana in una saletta chiamata Secessione. Sedici opere rappresentano gli ultimi accenti divisionisti della sua produzione, tra cui Dalla finestra del mio studio, La casa rosa, Luna nascente e sole morente, Il disco del sole, Alba d’autunno e Mesto crepuscolo.

IL PERIODO SECESSIONISTA:

Nel settembre del 1907, Llewelyn Lloyd si immerge in una straordinaria avventura artistica, mentre si dirige verso l’incantevole isola d’Elba, dopo aver superato i traumi di un’epica alluvione che aveva colpito la regione nel 1899. Attraverso un ciclo di opere struggenti e autentiche, il pittore dipinge il disastro senza abbracciare la tecnica divisionista.

Quadri come “La dimora nell’impetuoso torrente”, “Il cantiere devastato” e “Barche abbandonate”, così come “Il ritorno delle vendemmiatrici” (al tramonto – sull’Isola d’Elba), narrano la sua scoperta di un nuovo linguaggio artistico.

La tavolozza macchiaiola, intrisa di una luminosità rifulgente e fluida, si evolve attraverso una rinascita guidata dal passare del tempo, un cambiamento profondamente sentito dall’artista. Alla Biennale del 1909, emerge “Il paese dopo l’alluvione”. Alla Mostra Internazionale di Roma del 1911, Lloyd si presenta con tre dipinti che uniscono il verismo a suggestioni simboliche, ricolme di silenzi enigmatici: “Il tramonto di un giorno sereno”, “Prima della cena” e “L’ombra del pergolato”.

Un cromatismo maturo emerge alla Mostra Primaverile Fiorentina del 1922, dove l’autore presenta:

  • Barconi in disarmo;
  • Sosta;
  • Il sole d’estate;
  • Porta chiusa.

Il successo degli anni Venti e Trenta segna l’apice del percorso pittorico di Llewelyn Lloyd, che nel 1928 non esita a partecipare alla mostra del Gruppo Labronico di Livorno in memoria di Giovanni Fattori, esponendo opere come;

  • Solitudine;
  • Raccoglimento;
  • Autunno;
  • Sole.

 

 

Llewelyn Lloyd
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