IPPOLITO CAFFI

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LE QUOTAZIONI di Ippolito Caffi

Artista ricercato soprattutto per le vedute orientali o gli scorci di Venezia, i dipinti ad olio di grandi dimensioni di Ippolito Caffi in linea di massima hanno un valore tra i 25.000,00 e i 65.000,00 euro.

Le tele di medie dimensioni potrebbero avere una stima tra i 15.000,00 e i 25.000,00 euro, mentre le vedute di piccole dimensioni sono orientativamente quotabili tra i 4.500,00 e i 15.000,00 euro.

La produzione grafica di Ippolito Caffi è apprezzabile e valutabile tra i 2.000,00 e i 5.000,00 euro.

Si ricorda che il valore di un dipinto scaturisce dalla combinazione di diverse variabili come, l’anno di realizzo, i soggetti raffigurati, lo stato di conservazione dell’opera.

Per una valutazione attuale delle opere di Ippolito Caffi, è possibile allegare una foto compilando il form accanto, utilizzare WhatsApp inviando i dettagli al numero 348 2858142, oppure inviare una mail al seguente indirizzo: info@compro-antiquariato.it

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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 


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BIOGRAFIA IPPOLITO CAFFI

Ippolito Caffi autoritratto 1840
Autoritratto 1840

Ippolito Caffi nato a Belluno nel 1809 e deceduto nel 1866 a Lissa, è stato un pittore italiano di soggetti architettonici e paesaggi marini o vedute urbane.

Inizia la sua formazione artistica presso Belluno con altri pittori e suo cugino Pietro Paoletto a Padova e successivamente a Verona, per poi trasferirsi a Roma nel 1832. Caffi Studiò dal 1827 al 1829 all’Accademia di Venezia con Tranquillo Orsi e Teodoro Matteini. Nel gennaio 1832 venne a Roma, dove nel frattempo lavorava Paoletto.

Visse gli anni seguenti a Roma, ma soggiornò spesso per mostre o commissioni in altre città, circa nel 1839 a Milano, nel 1840 a Trieste e Venezia, nel 1841 a Padova. Nell’autunno del 1843 viaggiò in Oriente e visitò la Grecia, la Turchia, la Palestina e l’Egitto.

IL PERIODO DELLA GUERRA:

Nel 1848 lasciò Roma per combattere gli austriaci nella prima guerra d’indipendenza italiana. Combatté in Friuli, fu catturato, fuggì e visse fino alla riconquista degli austriaci a Venezia. Rimase quindi a Genova, a Torino e brevemente in Svizzera e in Spagna. Nel 1855 tornò a Roma, dove riaprì il suo studio e creò alcuni dei suoi dipinti più importanti. Nel 1858 visse di nuovo a Venezia, nel 1860 sedette per tre mesi in prigione per le sue attività rivoluzionarie. Poi andò a Milano e Napoli per unirsi alle truppe Garibaldi. Come pittore di guerra era nel 1866 a bordo della nave da guerra Re d’Italia, che fu affondata nella Battaglia di Lissa, dove anche Caffi trovò la sua morte.

Le opere di Caffí includono dipinti ad olio e murales, in particolare le vedute della tradizione del Canaletto e scene delle guerre di indipendenza. Grande attenzione suscitò la sua immagine di una scena di carnevale nella Piazzetta a Venezia, che doveva essere vista nel 1855 alla Fiera Mondiale di Parigi e colpita da un particolare, brillante effetto luminoso.

Inizia a viaggiare per trovare vedute e scorci interessanti per la sua pittura di paesaggio dove mette in evidenza un sapore nuovo e sempre in movimento.
Successivamente visita Lucerna, Londra, Parigi per poi approdare in Medio Oriente negli anni ’40.

Essendo un patriota dichiarato, viene esiliato nel 1858 e poi arrestato due anni dopo. Dopo la liberazione prende parte alla campagna garibaldina a Napoli e successivamente alla 3° guerra di indipendenza per annettere il Veneto all’Italia.
Perde la vita a Lissa durante l’affondamento della nave “Re d’Italia”, luogo scelto per documentare la battaglia.

LE SUE OPERE:

Del periodo romano troviamo molte opere importanti, “La festa dei Moccoletti” dove mette in risalto la cromia e la luce durante lo scorrere del tempo diurno e notturno.

Durante i suoi viaggi Caffi si allontana man mano da classico dipinto paesaggistico tanto studiato in Accademia.

La sua tecnica è molto sintetica e rapida. In  “Neve e nebbia in Canal Grande” realizzato nel 1840, tenta di immortalare un attimo esatto della giornata rendendo la neve e la nebia protagonisti assoluti.

Il Canal Grande è nascosto da una fitta nebbia che insieme alla neve creano un paesaggio quasi tetro.
L’Egitto e l’Istmo di Suez. Tecnica: Olio su Tela

Ippolito Caffi  si forma nella sua città natale e a Verona, per poi trasferirsi a Roma nel 1832. Viaggia molto in cerca di vedute e scorci particolari, protagonisti della sua pittura di paesaggio dal sapore nuovo e dinamico.
Estremamente importante è la sua dote di instancabile viaggiatore: visita Lucerna, Londra, Parigi e fa un lungo viaggio in Medio Oriente negli anni Quaranta.

Fervente patriota, viene mandato in esilio nel 1858 e arrestato nel 1860. Dopo la liberazione partecipa alla campagna garibaldina a Napoli. In seguito prende parte alla terza guerra di indipendenza per una causa che lo riguarda da vicino: l’annessione del Veneto all’Italia.
Muore durante l’affondamento della nave ammiraglia “Re d’Italia” a Lissa nel 1866, dove si era diretto per documentare con bozzetti la battaglia.

FORMAZIONE: LA PITTURA DI PAESAGGIO

La sua formazione inizia nella città di nascita Belluno, dove frequenta i pittori Antonio Federici e Antonio Tessari.

Subito dopo continua gli studi con il cugino e pittore di storia Pietro Paoletti (1801 – 1847).
Dal 1827 al 1829 frequenta l’Accademia di Venezia e nel 1832, quando si trasferisce a Roma, insieme a Paoletti approfondisce i suoi studi e si afferma come pittore di paesaggio.

LA PITTURA VENEZIANA:

Sicuramente importanti nella formazione del linguaggio paesaggistico di Caffi sono le vedute settecentesche di Canaletto. Ma la rigida composizione classica del vedutista viene mitigata da una visione tutta nuova di Ippolito Caffi, condivisa anche dal padovano Domenico Bresolin (1813 – 1890).

Le vedute vengono così attraversate da una luce ampia e tersa e i paesaggi risultano arricchiti da notazioni temporali e dall’atmosfera di matrice romantica.
I numerosi viaggi in Europa e in Medio Oriente porteranno Caffi ad allontanarsi sempre di più dal paesaggio accademico per crearne uno tutto suo, intessuto delle più disparate suggestioni esterne.

OPERE DI IPPOLITO CAFFI:

Al periodo romano appartengono diverse opere di paesaggio che hanno reso Caffi veramente famoso. Dipinti come La festa dei Moccoletti evidenziano la grande attenzione dell’artista nei confronti della resa luministica e della variazione cromatica che segue il passare delle ore del giorno e della notte.

Gli effetti scenici risultano cangianti e maestosi. I viaggi avventurosi di Caffi degli anni Quaranta lo fanno allontanare sempre di più dal canone paesaggistico appreso in Accademia.

La realtà emerge sempre di più a sfavore della rappresentazione schematica della veduta. La sua tecnica è estremamente sintetica e veloce. Ciò emerge da Neve e nebbia in Canal Grande del 1840, dipinto che immortala un momento preciso della giornata e rende protagonisti due agenti atmosferici, proprio come le tele o gli studi di Constable in Inghilterra.

Il Canal Grande è privato della sua maestà e pervaso da una pesante nebbia che accompagna la neve per creare un paesaggio quasi tenebroso che sta tra il pittoresco e il sublime.

Molto belle sono le opere realizzate nel viaggio Orientalee quelle durante la guerra. Un esempio chiaro lo troviamo in “Bombardamento notturno a Marghera” del 25 maggio 1849 che testimonia il suo spirito patriottico.

La tela risalta con una luminosità senza eguali  i particolari della battaglia avvenuta in notturna sopra il campo riflesso dell’acqua lagunare.
Nel 1846 effettua la decorazione del palazzo della contessa Spineda a Treviso, ovvero le pareti del 1° piano con 4 vedute di Roma, Atene, Istanbul e del deserto in Libia.

Dal 1846 in poi  realizza la decorazione di Villa Miari a Cugnach  in provincia di Belluno e di Casa Selvadego a Venezia circa 10 anni dopo, tutte e 2 con influssi esotici.
Negli anni ’60 studia luce e le sue caratteristiche durante l’arco della giornata.

 

Ippolito Caffi Neve e nebbia Gran Canale
Neve e nebbia Gran Canale

 

Ippolito Caffi - Affonfamento Ammiraglia Lissa
Affondamento Ammiraglia Lissa

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