HERMANN CORRODI

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LE QUOTAZIONI di Hermann Corrodi

Il pittore Corrodi è stato un pittore di grande successo in Italia e in Oriente.

Le quotazioni per le sue famosissime per le sue vedute scenografiche, in media le sue tele sono stimate tra i 5.500 euro e i 12.000 euro.

I dipinti più importanti arrivano a superare anche i 65.000 euro, ricche di soggetti e colorate. I soggetti africani sono valutati tra i 16.000 e i 32.000 euro a seconda della tipologia della scena.

I soggetti realizzati in Italia hanno un valore tra i 4.500 euro e i 12.500 euro.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una più corretta stima andrebbero visionate dal vivo dal nostro esperto in sede.

 

QUOTAZIONI INDICATIVE HERMANN CORRODI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
vedute scenografiche medie 5.500 – 12.000 Euro
dipinti importanti grandi oltre i 65.000 Euro
soggetti africani medie -grandi 16.000 – 32.000 Euro
soggetti italiani medie 4.500 – 12.500 Euro

 


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BIOGRAFIA DI HERMANN CORRODI

Hermann David Salomon Corrodi
Hermann David Salomon Corrodi

Hermann Corrodi nato a luglio del 1844 e deceduto il 30 gennaio del 1905, è stato un pittore italiano di paesaggi e scene orientaliste.

Figlio del pittore di origine svizzera Salomone di Emilie Ruegger, nacque il 23 luglio 1844 a Frascati, dove spesso la famiglia, che risiedeva a Roma, si recava a villeggiare durante l’estate.

La sua formazione artistica, come su quella del fratello, fu influenzata dal padre che li educò a dipingere “secondo natura“, avendo particolare attenzione agli effetti luminosi e ai colori.

Nel 1861 andò, con il fratello minore, a completare gli studi a Ginevra dove i due giovani artisti furono allievi di A. Calame.

Corrodi studia all’Accademia di San Luca sotto il padre, Salomon Corrodi (1810- 1892) e a Parigi (1872).

Ha effettuato molti viaggi in Europa, intrattenendo rapporti con importanti committenti. Nell’anno successivo si recò con Arnold a Parigi dove i due fratelli ebbero occasione di conoscere, fra gli altri, Meissonier e Gérôme.

Quindi si spostarono a Londra, ospiti di L. Alma Tadema e poco dopo si recarono a Monaco per l’esposizione internazionale. Dopo un breve soggiorno a Capri nel 1873, si spostarono a Vienna dove il Corrodi fu premiato con medaglia d’oro all’esposizione annuale per un dipinto raffigurante un “Bosco di pini”.

Nel 1873, a causa della morte prematura del fratello al quale era molto legato, e col quale aveva condiviso lo studio, attraversò un periodo di sbandamento che fece rallentare la sua attività.

GLI ESORDI IN GERMANIA:

Negli anni Settanta, Berlino fu testimone dei primi paesaggi di questo genere, che rappresentavano principalmente Napoli e Venezia. Dopo i suoi viaggi in Italia, Inghilterra e Francia, l’artista iniziò ad arricchire il suo linguaggio pittorico grazie alle influenze che assorbì durante il suo soggiorno a Monaco.

Fu proprio in questa città che Hermann Corrodi rimase affascinato dalle opere di Feuerbach e Makart, che ebbero un grande impatto sulla sua pittura. I primi successi arrivarono nel 1873, quando esponeva il suo “Bosco di pini” a Vienna, vincendo la medaglia d’oro. Al Salon del 1874, invece, presentò “Le paludi pontine presso il Circeo”.

Nonostante l’anno si avvicinasse alla morte del fratello Arnold, questi furono gli anni più intensi per Hermann. Le sue opere vennero esposte e riconosciute in tutta Europa in modo vertiginoso.

La sua fama crebbe a tal punto che spesso era costretto a creare repliche delle sue opere per soddisfare la grande richiesta. Questo ha reso difficile agli studiosi ricostruire con precisione la cronologia della sua evoluzione artistica.

VIAGGI IN ORIENTE:

In seguito, anche grazie al matrimonio con un’inglese avvenuto nel 1876, poté migliorare i suoi rapporti di lavoro con l’Inghilterra. Hermann Corrodi riprese a viaggiare visitando la Corsica, Costantinopoli, la Siria, l’Egitto, il Montenegro.

L’Oriente lo attirava non solo per i paesaggi esotici, ma anche perché, in quanto culla delle religioni, esercitava su di lui un particolare fascino, consentendogli nuove ispirazione come possiamo notare nel quadro raffigurante “La fontana sacra davanti alla moschea di Omar a Gerusalemme” fu acquistato da Guglielmo II per la sua collezione privata; alcune vedute di Cipro andarono a far parte delle collezioni private della famiglia reale inglese.

Hermann Corrodi tenne, per diversi anni nei mesi estivi, degli ateliers a Baden-Baden e a Homburg, da dove arricchì le maglie dei suoi rapporti con la committenza europea di più alto ceto e in particolare con la corte tedesca.

Nel 1893, nella sua abitazione di via S. Sebastianello un incendio distrusse molte delle sue proprietà artistiche, tra cui una ricca collezione di oggetti orientali e le opere lasciate dal fratello Arnold.

All’inizio del ventesimo secolo, prima di morire, fece realizzare, fra piazza del Popolo e ponte Margherita, una casa studio con ampi spazi per mostre, dove spostò tutte le sue opere, ma non potà vederla terminata perchè morì prima.

COMMISSIONI DALLA FAMIGLIA REALE:

Ha ricevuto commissioni per i dipinti storici della famiglia reale britannica. però nonostante conosceva la maggior parte dei reali europei dell’epoca, compresa un’amicizia con la regina Vittoria, preferì viaggiare molto in Estremo Oriente, tra cui Egitto, Siria, Cipro e Istanbul, che forniva l’argomento per molti dei suoi dipinti.

Originariamente pittore di paesaggi in stile accademico, gran parte del suo lavoro è anche tipico dello stile orientalista del XIX secolo. Nel 1893 fu nominato cavaliere come Accademico di merito dall’Accademia di San Luca, dove era stato professore.

Il lavoro di Corrodi è al Frye Art Museum di Seattle, WA, al Dahesh Museum of Art di New York, al Qatar National Museum e al Museo di Roma in Trastevere.

LA SCUOLA DI ALEXANDRE CALAME IN SVIZZERA:

In una successiva fase, tuttavia, Hermann si trova irretito dalla bellezza affascinante dei panorami straordinari e misteriosi di Arnold Böcklin. Egli abbandona dunque l’approccio classicista tramandato dal padre per immergersi nell’analisi romantica delle terre paesaggistiche, appresa grazie all’influenza di Alexandre Calame in Svizzera. Macerie, contrasti intensi tra penombre e illuminazioni, visioni sospese tra il crepuscolo e la notte si insinuano nell’ampio repertorio di Corrodi, adornandolo con un tocco magico e affascinante.

I SOGGETTI DELLA CAPITALE:

Come precedentemente menzionato, Corrodi evita di esporsi nel contesto artistico italiano. Tuttavia, il suo atelier si trova a Roma, e molti dei soggetti da lui catturati riescono a cogliere appieno l’essenza dei paesaggi della Capitale.

È proprio attraverso queste visioni locali che riusciamo a comprendere i tratti essenziali della sua poetica. Prospettive panoramiche, permeate da una luminosità che varia in base ai diversi momenti della giornata, creando un impatto emotivo di grande rilievo.

Il punto di vista, quasi sempre basso, dà vita a paesaggi che dominano la tela come protagonisti assoluti, con ampi cieli sapientemente studiati. Un esempio eloquente è rappresentato dalla Veduta della Basilica di San Pietro da Sant’Onofrio al Gianicolo con la quercia del Tasso. Questo dipinto è impreziosito da una luce rossastra e profondamente emozionante del tramonto sul Gianicolo.

L’angolazione inferiore permette alla quercia di occupare tutto lo spazio che desidera, quasi incorniciando la cupola di San Pietro. Si tratta di un modo tipicamente nordico di interpretare il paesaggio italiano, in cui le piccole figure non possono fare altro che conferire un senso di intimità alla maestosità della scena.

Lo stesso concetto si applica ad altri dipinti dello stesso stile, come la Veduta del Colosseo, dell’Arco di Costantino e della Basilica di Massenzio dagli Orti farnesiani sul Palatino. L’orizzonte, posizionato quasi a metà del quadro, le quinte arboree che richiamano il Seicento e la fusione tra natura e archeologia sono gli elementi distintivi di una visione quasi classica.

 

La sua produzione:

  • Preghiera al crepuscolo, Venezia
  • Fuoco di accampamento sul fiume
  • Prelievo di acqua da una fontana
  • Pescatori italiani in riva al mare
  • Pescatore a riposo su una nave in acque tranquille
  • Processione A Sorrento
  • Commercianti di tappeti arabi
  • Tramonto sul Nilo
  • Preghiere all’alba

Morì a Roma il 30 gennaio 1905.

 

Hermann Corrodi acquedotto_romano_tunisi
Veduta dell’acquedotto romano in Tunisi (Cartagine) con sosta di beduini

 

Strada di paese con Vesuvio sullo sfondo
Strada di paese con Vesuvio sullo sfondo

 

Hermann Corrodi Una vista della tomba dei califfi con le piramidi di Giza al di là
Una vista della tomba dei califfi con le piramidi di Giza al di là

 

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