GIUSEPPE RAGGIO

Giuseppe Raggio è nato a Chiavari, il 24 maggio del 1823 e deceduto a Roma, il 21 ottobre 1916, è stato un pittore italiano.


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BIOGRAFIA DI GIUSEPPE RAGGIO

Giuseppe Raggio
Giuseppe Raggio

Era nato a Chiavari e, mentre suo padre desiderava che si unisse alla marina mercantile, nel 1845 aveva deciso di studiare pittura e di partecipare alla sua prima mostra a Genova. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studia sotto il pittore neoclassico Giuseppe Bezzuoli. Nel 1846, fa amicizia con Giovanni Fattori e pittori del movimento Macchiaioli che frequentano il Caffè Michelangiolo. Nel 1848, in mezzo al tumulto rivoluzionario, Raggio si trasferisce a Roma.

A Roma incontra il pittore di soggetti agrari, Nino Costa. Mentre continuò a dipingere alcuni soggetti religiosi come una Sacra Famiglia (1854, Genova) e un Samaritano (1862), Raggio nel 1860 cambiò il suo soggetto in quello dell’allevamento bovino nelle campagne laziali come soggetto della sua pittura. Il suo Bufali (1860) a Palazzo Pitti a Firenze segna questo cambiamento. Nel 1865 a Dublino, espose Campagna Romana.

Dipinse sia in olio che in acquerello. Nel 1880 a Torino espose Bovi che vanno all ‘aratro; alla Mostra di Milano del 1881, tratto della Campagna romana, nel 1883 a Roma: La malaria e Jolillius; e al 1884 Esposizione Nazionale di Torino, Pellegrinaggio di ciociare a Roma alla visita di San Pietro. Altri dipinti includono: Bufalo alla palude; Mandria di bovi; All’abbeveratoio; Paesaggio romano; Scena campestre e Solitudine; Un duello interrotto: Costume romano; Cavallari romani; e La pastura nelle campagne romane.

Per una mostra del 1913, il pittore e critico d’arte Sartorio ha parlato di Giuseppe Raggio come un uomo di natura semplice, un credente, che non sa cosa il mondo debba al valore del suo genio … scavalcato ed escluso tra due generazioni di pittori. .. (è un) Artista per non allontanarsi un po dalle convinzioni che si era prefissato, ei suoi dipinti, dalla giovane età ad oggi, hanno un solo carattere, un unico punto focale: raccontare la storia degli umili abitanti della Campagna romana in comunione con le mandrie di pecore e mucche.

Dipinge vedute della città devastata da inondazioni e cataclismi, desolata dalla febbre, e in cui vivono discendenti di quegli aborigeni, che conservano i semi dell’antica Roma, e del diritto della morale cattolica. La popolazione, pur povera e randagia, conserva l’innata bontà, la spiritualità, generosa e fantastica, e fiera nella sua umiltà, questo ha soddisfatto il pittore ligure.

Nel 1915 fu nominato cavaliere nell’Ordine della Corona d’Italia. A causa del suo stato avanzato di povertà, una commissione della Società Economica di Chiavari, composta da Pietro Gaudenzi, Giuseppe Canevelli e Luigi Brizzolara, si avvicinò a lui per acquistare alcune delle sue opere a un prezzo ragionevole. Morì entro l’ottobre dell’anno successivo.

 

 

Giuseppe Raggio Cappata di cavalli nella campagna romana 1892
Giuseppe Raggio – Cappata di cavalli nella campagna romana 1892

 

 

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