GIUSEPPE ABBATI

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LE QUOTAZIONI di Giuseppe Abbati

Le quotazioni di Giuseppe Abbati vanno dai 1.500 Euro ai 3.000 Euro per i piccoli dipinti, mentre per i quadri di medie dimensioni i prezzi si attestano tra i 4.000 e i 15.000 Euro, per le tele di grandi dimensioni il valore va dai 15.000 ai 40.000 Euro.

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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

QUOTAZIONI INDICATIVE GIUSEPPE ABBATI

 

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela piccole 1.500 – 3.000 Euro
Olio su tela medie 4.000 – 15.000 Euro
Dipinti a olio grandi 15.000 – 40.000 Euro

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BIOGRAFIA DI GIUSEPPE ABBATI

Giuseppe Abbati
Giuseppe AbbatiIl Giovane Artista

Nato a Napoli nel 1836, Giuseppe Abbati cresce in un ambiente permeato dall’arte, grazie al suo talentuoso padre, Vincenzo Abbati, noto per le sue opere di pittura degli interni. La sua formazione artistica si sviluppa tra le città di Firenze e Venezia, immergendosi nelle diverse sfumature dell’ambiente artistico italiano dell’epoca. Nonostante la sua giovane età, Giuseppe mostra un interesse vivace per le avventure, spingendosi anche oltre i confini della sua città natale.

I Primi Passi nell’Arte

Dopo aver partecipato attivamente alle campagne risorgimentali del 1860, durante le quali subisce la perdita parziale della vista in seguito a un evento tragico a Capua, Giuseppe Abbati decide di dedicarsi completamente alla sua passione: la pittura. Le sue opere cominciano a ricevere l’attenzione degli ambienti artistici fiorentini, e presto entra a far parte di un circolo di intellettuali e artisti che frequentano il celebre Caffè Michelangelo.

L’Amicizia e le Nuove Prospettive

La vita di Abbati si intreccia con quella di figure illustri come Odoardo Borrani, Telemaco Signorini e Diego Martelli, che non solo diventano suoi amici stretti, ma anche suoi mentori e compagni di viaggio nell’esplorazione dell’arte moderna. Grazie alla loro influenza, la pittura di macchia diventa una parte integrante del suo stile distintivo, conferendo alle sue opere una vivacità e una spontaneità uniche.

Il Ritorno a Firenze e le Nuove Sfide

Dopo le esperienze vissute sul campo durante le campagne garibaldine, Giuseppe Abbati decide di stabilirsi definitivamente a Firenze, dove trova ispirazione e sostegno nella comunità artistica locale. Frequenta gli ambienti culturali della città, partecipando attivamente alla promozione dell’arte contemporanea e contribuendo al fervore creativo dell’epoca.

La Tragica Fine di un Genio

Nonostante il successo e il riconoscimento ottenuti durante la sua breve vita, Giuseppe Abbati è destinato a incontrare una fine prematura e tragica. Nel 1868, mentre si trova a Castiglioncello presso la casa dell’amico Diego Martelli, viene morso dal suo cane e contrae l’idrofobia, che alla fine gli costa la vita. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo dell’arte italiano, ma il suo spirito creativo continua a vivere attraverso le sue opere, che rimangono testimonianza del suo talento e della sua passione senza limiti.

Un Ritorno a Napoli

Giuseppe Abbati ritorna brevemente a Napoli dopo un periodo lontano e al suo ritorno a Firenze, decide di immergersi nella vivace atmosfera del Caffè Michelangelo, dove si riuniscono gli amici Signorini e D’Ancona. Qui, fa la conoscenza di Serafino De Tivoli, che lo introduce al suggestivo mondo del Casino dei Risorti.

Durante questo periodo, la sua attenzione si focalizza principalmente sulla rappresentazione degli interni, un tema che gli è familiare grazie all’insegnamento ricevuto da suo padre, Vincenzo. Già a Napoli aveva avuto modo di studiare gli affreschi di Pompei, e ora a Firenze, si dedica all’analisi degli interni di San Miniato e di Santa Maria Novella.

Capitolo 2: La Nuova Prospettiva della Pittura

Nel 1861, si reca nella tenuta di Castiglioncello di Martelli insieme a Signorini e Michele Tedesco. Qui, immerso nella bellezza del paesaggio, Abbati dipinge dal vivo e dà inizio a un periodo particolarmente prolifico della sua carriera. Le sue opere, sempre più ispirate al movimento macchiaiolo, sono permeate dalla luce vibrante delle estati maremmane.

L’anno successivo, nel 1862, Giuseppe Abbati condivide l’appartamento fiorentino con Martelli e continua il suo percorso di crescita artistica, arricchendosi non solo dal punto di vista pittorico, ma anche letterario e politico. Si avvicina agli scritti di Émile Zola e Pierre Joseph Proudhon, abbracciando sempre più il realismo.

Le sue Esposizioni

Nel corso degli anni, la sua arte si fa sempre più nota. Partecipa alla spedizione sull’Aspromonte con Garibaldi e nello stesso periodo espone diverse opere legate agli interni presso le Promotrici di Torino e Firenze. Il ritorno a Castiglioncello nell’estate del 1863 segna un nuovo capitolo della sua carriera, con opere che catturano la bellezza della campagna circostante, esposte con successo alla Promotrice di Firenze.

Nel 1865, alla Promotrice di Napoli, presenta un’opera suggestiva: “Il Lattaio di Piagentina”. In questa tela, una luce dorata avvolge l’atmosfera della campagna fiorentina, evidenziando i contrasti attraverso giochi di colore. Un lattaio, visto di spalle, trasporta i suoi prodotti su un carretto sotto il caldo sole estivo della Maremma.

Nuove Amicizie e Ulteriori Esplorazioni

Nel 1865, Giuseppe Abbati decide di cambiare casa e si trasferisce presso Porta San Gallo, condividendo l’abitazione non solo con Martelli, ma anche con Federico Zandomeneghi, che è a Firenze per un viaggio di studio. Alla Promotrice fiorentina del 1866, espone diversi dipinti tra cui “La Casa dei Tagliaboschi” e “Lo Stereoscopio”.

L’opera “Monaco al Coro” viene inviata a Napoli e acquistata dal Museo di Capodimonte, mentre Abbati parte per la guerra come volontario. Dopo un breve periodo di prigionia in Croazia, fa ritorno a Firenze nel 1867. È durante questo periodo che incontra Giovanni Fattori, che lo incoraggia a esplorare nuove possibilità coloristiche. Tuttavia, questo periodo di ricerca viene interrotto prematuramente nel 1868, anno della sua morte.

 

Giuseppe Abbati - Mammina
Giuseppe Abbati – Mammina

 

Giuseppe Abbati - Studio
Giuseppe Abbati – Studio

Giuseppe Abbati

 

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