GIULIO BRANCA

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Giulio Branca (15 dicembre 1851- 28 febbraio 1926) era uno scultore italiano, attivo principalmente a Milano.


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BIOGRAFIA GIULIO BRANCA

Era nato a Cannobio, una città lombarda sul Lago Maggiore. Da ragazzo, mostrò l’inclinazione a diventare un artista. Suo padre Lodovico voleva che studi il commercio, ma riempiva i suoi libri di scuola con disegni di soldati e battaglie. Dopo una grave malattia, i suoi genitori cedettero e gli permisero di studiare arte, inizialmente a livello locale sotto lo scultore Bergonzoli. A 14 anni, partì da Milano, dove aveva studiato per cinque anni, di cui due anni sotto il professor Giovanni Strazza.

Uno dei suoi primi lavori fu il Monello di campagna, esposto all’Esposizione viennese del 1873. Altre opere includono una statua in marmo a grandezza naturale di Luigi XVII, esposta all’Esposizione Universale di Parigi del 1878; e di Rosmunda al banchetto di Alboino, esposto nel 1880 a Torino e premiato con una medaglia d’argento nell’Esposizione Internazionale di Amsterdam del 1883. Ha anche scolpito il Monumento (1884) per la famiglia Cazzaniga nel cimitero di Pavia, e L’Apoteosi dell’anima per il monumento a Giovanni Norsa nel Cimitero principale di Milano, e il monumento alla memoria di Carlo Rossi nello stesso cimitero. La città di Cannobio gli commissionò una statua più grande della vita del senatore Antonio Giovagnola. Ha anche realizzato un busto di Paolo Ferrari.

Branca divenne un eminente scultore in Lombardia. Durante il 1897-1900, partecipò ai continui restauri del Duomo di Milano. Fu decorato con l’Ordine della Corona d’Italia. Nel 1894, completò un’Ave Maria ispirata a Millet e esposta alla seconda Triennale dell’Accademia di Brera. Nel 1898 a Torino, espose l’Addio dello Spazzacamino; nel 1906, La voce della coscienza fu esposto all’Esposizione Universale di Milano; e Ciceronis finis fu esposto alla Triennale di Brera del 1915.

A Cannobio, è anche ricordato per il suo monumento ai patrioti del 1884 del 27-28 maggio 1859 e per Traffiume, un quartiere di questa città, per il suo Monumento ai Caduti (eretto nel 1920). Nei giardini dell’Archivio dello Stato di Pallanza è conservato il busto di Carlo Cavallini (1886).

 

Giulio Branca La Vergine di Nazareth marmo di Candoglia
Giulio Branca – La Vergine di Nazareth marmo di Candoglia
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