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Giulio Aristide Sartorio

GIULIO ARISTIDE SARTORIO

Posted on 14 Maggio 201812 Novembre 2019 by administrator

Giulio Aristide Sartorio è nato l’11 febbraio 1860 e deceduto il 3 ottobre 1932 è stato un pittore e regista italiano di Roma.


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BIOGRAFIA DI GIULIO ARISTIDE SARTORIO

Giulio Aristide Sartorio
Giulio Aristide Sartorio

Allievo del papà Raffaele e del nonno Girolamo, tutti e due scultori e pittori di Novara, ha iniziato a studiare in proprio, eseguendo copie di affreschi, mosaici, dipinti e sculture di basiliche e musei di Roma. Inizialmente realizza tele per artisti italiani e stranieri che poi firmano i suoi dipinti con il proprio nome. Inizia questa attività di pittura commerciale, ambientati nel periodo verso il settecento e seguendo le peculiarità di Mariano Fortuny.

Dopo aver frequentato l’Istituto di Belle Arti di Roma, Giulio Aristide Sartorio ha presentato un’opera simbolista all’Esposizione Internazionale di Roma del 1883. Ha stretto amicizie con Nino Costa e Gabriele D’Annunzio, e ha collaborato con pittori e fotografi della campagna romana. Ha vinto la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi del 1889 e incontrò i Preraffaelliti in Inghilterra nel 1893. La sua partecipazione alla Biennale di Venezia iniziò nel 1895 con la prima Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, dopo di che insegnò all’Accademia di Weimar di Belle Arti dal 1896 al 1898.

Il suo periodo di massima fama arrivò all’inizio del secolo, quando produsse fregi decorativi per la 5ª Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, la Mostra Nazionale di Belle Arti (Milano, Parco Sempione, 1906) e Palazzo Montecitorio in Roma. Ferito durante la prima guerra mondiale, ha viaggiato molto in Medio Oriente, Giappone e America Latina durante gli anni ’20 e divenne membro della Accademi di Belle Arti.

Inizia ad insegnare all’Accademia di Belle Arti di Roma, nel 1916 partecipa volontariamente alla prima guerra mondiale, dove si ferisce e viene imprigionato. Liberato, torna al fronte dipingendo 27 episodi bellici, ora nella Galleria d’arte moderna di Milano, usando la caratteristica pittorica del realismo fotografico.

Artista ormai di grande fama, viaggiò molto in Medio Oriente, Giappone e America Latina durante gli anni Venti proponendo una propria mostra itinerante. Nel 1926 sottoscrive il “Manifesto degli intellettuali del Fascismo“, e nel 1930 è insignito come accademico d’Italia. Nel 1931 gli viene commissionata la decorazione del duomo di Messina, di cui realizza i bozzetti.

Oltre ai fregi allegorici per le Biennali di Venezia, realizzò varie decorazioni dal tema simbolista per l’Esposizione di Milano e il fregio allegorico per la nuova aula della Camera dei deputati, a Montecitorio. Il fregio in questione è composto da 50 tele, prodotte con la tecnica dell’encausto. Tecnica che permetteva una migliore rapidità nella realizzazione e una maggiore tenacia verso gli agenti atmosferici.
In Italia fa parte del Gruppo dei Venticinque, paesaggisti della Campagna romana, esponendo nel ’14 a Venezia 80 tempere.

Le sue opere più famose sono:

  • Veduta del Monte Circeo, Roma, Accademia Nazionale di San Luca, olio su tela
  • Autoritratto
  • Il Tevere nei pressi di Dragoncello, pastello su carta
  • Pesca del tonno in Sardegna, ca 1910, Piacenza, Pinacoteca Ricci Oddi
  • Costruttori di sabbia, 1930, olio su tela
  • fregio nel Palazzo Montecitorio.

Ha anche collaborato con Gabriele D’Annunzio in una rivista dal titolo The Banquet (1895-98) e diretto il film “Il mistero di Galatea”, (1919), interpretato da Marga Sevilla, sua moglie, che ha studiato recitazione con Eleonora Duse ed è suo è il fregio della nuova aula del Parlamento in Roma, allegoria piena di movimento e di eleganza.

Giulio Aristide Sartorio, è stato un artista molto attratto dalla letteratura, lasciando anche saggi critici: l’esplorazione dei preraffaelliti a Londra gli detta saggi su Turner, Constable, Dante Gabriele Rossetti; nel 1910 pubblica il catalogo dell’Accademia di San Luca.
Ha scritto il poema drammatico in 4 atti “Sibilla”, stampato nel 1922 con un discreto numero di illustrazioni originali, come un moderno manoscritto miniato.

Anche Sartorio si appassionò al cinema come D’Annunzio, arte alla quale era particolarmente attratto, infatti  intorno al 1920 realizzò o partecipò in vario modo ad alcuni film.

Giulio Aristide Sartorio muore il 3 ottobre del 1932 a Roma.

 

Giulio Aristide Sartorio La Sirena 1893
Giulio Aristide Sartorio La Sirena 1893

 

Giulio Aristide Sartorio Avvoltoi
Giulio Aristide Sartorio – Gli Avvoltoi

 

Giulio Aristide Sartorio L'aratura di novembre
Giulio Aristide Sartorio – L’aratura di novembre

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