GAETANO PREVIATI

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QUANTO COSTANO I QUADRI di Gaetano Previati

Le raffinate creazioni pre-divisioniste sono valutate tra 5.500 e 11.000 euro. I dipinti simbolisti e divisionisti godono di una stimata valutazione media compresa tra 21.000 e 41.000 euro, a seconda delle dimensioni e dell’incantevolezza che li contraddistingue.

Per quanto riguarda i disegni e gli acquerelli, il loro valore medio si attesta tra i 500 e i 1.800 euro. Tuttavia, il record d’asta è stato raggiunto nel 2019 con la vendita della magnifica tela storica intitolata “Il bacio“, che ha generato la straordinaria cifra di 201.879 euro. Grazie alle sue tematiche simboliste e al linguaggio divisionista, le opere di Previati hanno sicuramente un mercato consolidato a livello nazionale, ma possono suscitare interesse anche a livello internazionale.

Siamo a disposizione tramite il nostro perito ed esperto d’arte per stimare e valutare gratuitamente le opere di Gaetano Previati.

Per ricevere la stima o quotazione bisogna inviare una foto del dipinto, specificando le misure al netto della cornice, utilizzando il form presente in ogni pagina del sito web, oppure tramite mail o con whatsapp al numero: 3482858142.

Riceverete una risposta il prima possibile, in linea con il valore di mercato attuale secondo le nostre accurate considerazioni.
Ci riserviamo di valutare l’acquisto del quadro se risulta di nostro interesse.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE GAETANO PREVIATI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela – pre-divisioniste medie 5.500 – 11.000 Euro
Olio su tela – simmbolisti e divisionisti medie 21.000 – 41.000 Euro
Olio su tela – disegni e acquarelli medie 500 – 1.800 Euro
Olio su tela – record d’asta “Il bacio” grande 201.879 Euro

 


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BIOGRAFIA DI GAETANO PREVIATI

Gaetano Previati ritratto
Gaetano Previati ritratto

Gaetano Previati, nato a Ferrara nel 1852 e scomparso a Lavagna nel 1920, vede la luce in una famiglia modesta di estrazione borghese. Nel 1870, decide di intraprendere gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Ferrara, ma dopo tre anni si trasferisce a Livorno per adempiere al servizio militare. Successivamente, nel 1876, decide di spostarsi a Firenze, dove inizia ad apprendere presso lo studio del noto pittore di storia Amos Cassioli.

Tuttavia, questo periodo di apprendimento si rivela di breve durata, poiché, dopo soltanto un anno, decide di trasferirsi a Milano. Qui, decide di iscriversi all’Accademia di Brera e seguire i corsi del rinomato Giuseppe Bertini. È in questo momento che comincia a specializzarsi nella pittura di storia con uno stile romantico. Solo a partire dalla metà degli anni Ottanta, decide di immergersi negli ambienti artistici della Scapigliatura milanese.

Nel corso degli anni Novanta, si avvicina sempre di più ai temi della Scapigliatura e del simbolismo internazionale. Nel 1891, partecipa alla Triennale di Brera, dove sperimenta per la prima volta la tecnica divisionista. Durante questo evento, ha l’opportunità di conoscere Vittore Grubicy de Dragon e stipula con lui un contratto che gli consente di dedicarsi pienamente alla sua ricerca artistica.

Questo periodo si caratterizza per intensi esperimenti e suggestioni, che l’artista trae dalla letteratura, dai Preraffaelliti e dai suoi amici divisionisti come Giovanni Segantini. Intraprende numerosi viaggi, soprattutto in Liguria, dove può finalmente immergersi nella ricerca cromatica, influenzato dai vari e diversi colori che caratterizzano il paesaggio ligure.

I primi successi:

Attraverso l’influenza promozionale operata da Alberto Grubicy, il fratello di Vittore, Gaetano Previati comincia a esporre le sue opere in diverse città italiane ed europee. Egli prende parte alla Secessione di Berlino nel 1902, alla Quadriennale di Monaco nel 1905 e alla mostra divisionista di Parigi nel 1907. L’attività instancabile dei fratelli contribuisce a rinnovare, nel 1911, il contratto di Previati con la loro società.

Questo risultato porta un insieme delle sue opere a far parte di una mostra divisionista itinerante promossa da loro stessi.
Sfortunatamente, nel 1917, le tragiche scomparse del figlio e della moglie lo costringono a porre fine alla sua carriera artistica. L’ultima esposizione dedicata esclusivamente a lui si terrà a Milano nel 1919, quando è ancora in vita, ma ormai distante dal panorama artistico. Egli muore solamente un anno dopo a Milano.

Ancora immatricolato presso l’Istituto di Brera, nel 1879 conquista il riconoscimento Canonica grazie alla sua opera storica intitolata “Il rapimento di Crema”. Questo segna una fase giovane in cui Previati è profondamente influenzato dalla poetica romantica intrisa di richiami patriottici e storici. Le sue fonti d’ispirazione sono la letteratura e la lirica, che si riflettono in dipinti come “Valentino a Capua” o “Paolo e Francesca”, anche se il motivo dantesco tornerà ripetutamente.

In questo periodo, le creazioni pittoriche di Previati evocano e richiamano esplicitamente l’espressione artistica di Domenico Morelli (1826-1901). Immaginazione e realtà si fondono in un connubio chiaramente ispirato a Morelli in opere come “Ecce Homo”, “Dolore materno” e “Via Crucis”. Quest’ultima, un affresco realizzato appositamente per il cimitero di Castano Primo, coincide con l’apertura dello studio milanese di Gaetano Previati nel 1881.

I primi contatti con la Scapigliatura:

Negli anni Ottanta, l’artista attraversa un notevole cambiamento nel suo stile pittorico, abbandonando gradualmente la pittura storica di ispirazione romantica per abbracciare opere influenzate dalla corrente dello Scapigliato. Entra in contatto con il vivace e geniale ambiente maledetto della Scapigliatura milanese. Viene profondamente influenzato dall’estetica pittorica di Tranquillo Cremona e dall’eredità delle immagini simboliste, visionarie e “gotiche” di Luigi Conconi.

In particolare, si sente legato personalmente a quest’ultimo, abbracciando una pittura che si fa carico delle riflessioni letterarie che già erano presenti. Emilio Praga e altri autori come Carlo Dossi si erano già addentrati nello studio di autori come Baudelaire, Hoffman e Shelley. Non sorprende quindi che nel 1887 Gaetano Previati si dedichi alle illustrazioni per le Storie straordinarie di Edgar Allan Poe, anche se purtroppo queste vengono respinte dalle case editrici.

Questa sperimentazione simbolista, di natura europea, gli attira l’attenzione della critica, che lo accosta ad artisti come Odilon Redon e Félicien Rops. Inoltre, questa nuova corrente lo spinge ad affrontare temi perturbanti e mistici, come si può notare nelle sue opere “Fumatrici d’oppio” del 1887.

Non solo i temi caratteristici dello Scapigliato trovano posto nel linguaggio artistico di Gaetano Previati, ma anche la tecnica pittorica. Inizia ad adottare una pittura vibrante, materica, con tratti filamentosi, tormentati e talvolta impalpabili, in linea con l’estetica di Cremona e Conconi. Solo alcuni anni dopo si unirà al movimento divisionista, sperimentando con la divisione dei colori.

Il Divisionismo:

Nel 1891, Gaetano Previati espone per la prima volta alla Triennale di Brera con un’opera chiamata “Maternità”, che segna un punto di svolta nella sua tecnica pittorica. L’incontro con Grubicy, avvenuto proprio durante la Triennale, lo spinge ancora di più ad esplorare il Divisionismo. Ciò che rimane costantemente attivo in Previati è il suo interesse per il simbolismo. La maternità stessa viene rappresentata in una dimensione spirituale e mistica.

I filamenti di colore separati contribuiscono a creare una sensazione di luce diffusa, non di origine terrena, ma sicuramente di natura divina o simbolica. Questi filamenti richiamano quasi alla mente le maestose composizioni bizantine degli affreschi absidali, in cui la piattezza delle figure denotava una sensazione senza tempo, quasi eterea.

Allo stesso tempo, si percepisce anche l’incredibile tenerezza del gesto materno. Non a caso, il dipinto alla Triennale viene esposto accanto a “Le due madri” di Segantini, un’opera sicuramente più legata alla realtà e al naturalismo rispetto a quella di Gaetano Previati.

“Maternità” non viene completamente accolta a Milano, ma trova invece un’ampia apprezzamento al Salon della Rose-Croix di Parigi l’anno successivo. Da questo momento, l’artista si dedica sempre di più alla tecnica divisionista, realizzando dipinti come “La Madonna dei gigli” del 1894 e “I funerali della Vergine” del 1895.

In questi anni, Previati ritorna anche ai classici riferimenti letterari, illustrando una nuova edizione de “I promessi sposi” per Hoepli nel 1896. Inoltre, insieme a Conconi e Attilio Pusterla, lavora a una serie di disegni destinati a un padiglione mobile che, purtroppo, non verrà mai realizzato. Questo padiglione avrebbe dovuto rappresentare l’Inferno dantesco, reinterpretato attraverso l’influenza del linguaggio preraffaellita, in particolare di Dante Gabriel Rossetti.

Il viaggio in Liguria:

Nel lontano 1898, un nuovo orizzonte si aprì per lui quando si trasferì in un affascinante luogo chiamato Lavagna, situato in Liguria. In questa terra, grazie all’accordo commerciale firmato con Grubicy per la vendita delle sue opere, un senso di serenità economica si insinuò nella sua vita, permettendogli di dedicarsi anima e corpo a nuove sperimentazioni artistiche. Furono proprio in quegli anni che la sua creatività raggiunse l’apice con la creazione de La danza delle ore, un quadro che esprimeva in modo unico il simbolismo della luce. Da un nucleo centrale, essa scaturiva in raggi divisi, frammentati e affascinanti.

Questo stesso concetto di esplosione luminosa, tipico delle sue opere, si ritrova anche in dipinti come La caduta degli angeli e La creazione della luce, entrambi esposti a New York nel lontano 1913. Questi capolavori rivelano la raffinata tecnica artistica sviluppata da Gaetano Previati, la quale fu teorizzata nel 1905 nel suo trattato intitolato I principi scientifici del divisionismo. Questa importante opera letteraria ebbe un’influenza duratura sul linguaggio artistico del Futurismo, specialmente sull’opera di Umberto Boccioni (1882-1916), portando con sé un vento di cambiamento e innovazione.

 

Gaetano Previati - Caravelle Pisane 1907
Gaetano Previati – Caravelle Pisane 1907

 

Gaetano Previati pini liguri 1908
Gaetano Previati pini liguri 1908

 

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