FILIPPO DE PISIS

Filippo De Pisis nato il 11 maggio 1896 e morto il 2 aprile 1956 è stato un pittore e poeta italiano.


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BIOGRAFIA DI FILIPPO DE PISIS

Filippo De Pisis
Filippo De Pisis

Nacque Luigi Filippo Tibertelli a Ferrara. Inizia gli sudi di disegno sotto la guida del professor Edoardo Domenichini e successivamente sotto quella del professor Giovanni Longanesi, anche se inizialmente predilige l’attività letteraria. Ha studiato letteratura e filosofia all’Università di Bologna a partire dal 1914.

Nel 1919 si trasferì a Roma, dove iniziò a dipingere. Ha pubblicato una raccolta di suoi scritti, La città dalle 100 meraviglie, nel 1920. Mentre importanti redattori del suo tempo criticavano De Pisis per aver prodotto poesie troppo sentimentali, questa vena emotiva si è tradotta bene sulla tela.

Frequenta molti centri culturali e artistici grazie ai quali conosce Dino Campana, Giuseppe Raimondi, Marino Moretti, Umberto Saba e Giovanni Cavicchioli. Si interessa alla cultura ferrarese antica, realizzando dei saggi su artisti non famosi del passato, ma rimane colpito da alcune riviste futuriste, come “La Voce” e “Lacerba”.

De Pisis è meglio conosciuto per i suoi paesaggi urbani, scene marittime ispirate metafisicamente e nature morte, specialmente quelle che raffigurano fiori. Il suo lavoro ha una qualità particolarmente aerea, ed è carico di una sorta di patetico dolore-piacere.

Fà amicizia con i fratelli de Chirico e Carlo Carrà. Rimase colpito dall’arte espressa da Giorgio de Chirico al quale gli dedica alcuni articoli, entra a pieno titolo nel periodo metafisico come teorico e sostenitore dei tratti pittorici, come pure per il Futurismo dal quale ammira il lato teatrale, confermata dalla corrispondenza con Depero e Prampolini.

Ci sono inaspettate giustapposizioni di scala e spazio, come quando gli oggetti di natura morta sono disposti su una superficie che sembra unirsi al paesaggio marino. De Pisis eseguì anche un grande corpo di lavoro meno noto, comprendente schizzi omoerotici del nudo maschile.

De Pisis trascorse la sua vita a Roma, Parigi e Venezia. Ha vissuto uno stile di vita molto stravagante; aveva un pappagallo di nome Coco, e a Venezia era uno dei pochi abitanti che usavano una gondola. Aveva due gondolieri personali in servizio 24 ore su 24, che indossavano la livrea nero e oro.

Il lavoro di De Pisis è stato mostrato due volte alla Biennale di Venezia: una volta durante la sua vita e una volta postumo. Nei suoi ultimi anni ha sofferto di un disturbo neurologico. Nel 1948 entrò in una clinica a Bologna e dal 1949 fino alla sua morte la sua residenza principale fu Villa Fiorita a Brugherio, una casa di cura per pazienti con malattie nervose. Morì a Milano nel 1956.

Il lavoro di De Pisis per la Collezione Verzocchi nel 1949-1950 è ora ospitato nella Pinacoteca Civica di Forlì. Gran parte del suo lavoro è ospitato anche nel Museo Filippo de Pisis a Ferrara. Una delle tre scuole complete di Brugherio prende il nome da Filippo de Pisis.

 

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