FERRUCCIO RONTINI

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BIOGRAFIA DI FERRUCCIO RONTINI

Ferruccio Rontini
Ferruccio Rontini

Ferruccio Rontini, nato nel 1893 e scomparso nel 1964, si distinse come un rinomato artista italiano che operò con maestria nella città di Livorno.

Padre del pittore Giulio, in arte Giulio da Viccio, Rontini vede la luce a Firenze, in via del Romito, nel giorno del 12 settembre 1893. Il suo genitore Augusto proviene dal Mugello, mentre sua madre Noemi Fermi è originaria di Siena. Decide di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove completa gli studi con un diploma d’onore nel 1915.

Dopo essersi liberato dagli obblighi accademici, abbraccia immediatamente la pittura dal vero, seguendo un profondo amore per questa forma d’arte che lo accompagnerà e sosterrà per tutta la sua esistenza. Nel 1928, dopo aver esposto le sue opere in diverse parti d’Italia, ha un incontro che segnerà l’inizio di una lunga e affettuosa amicizia con Rutilio Muti.

Muti si lascia ammaliare, emozionato e con il volto acceso dalla fiamma improvvisa dell’arte, e poi riesce a pronunciare queste parole: “Signor Rontini, anch’io vorrei cimentarmi nella pittura!” Rutilio Muti diventa un devoto allievo e un caro amico di Rontini, seguendolo nei suoi spostamenti per dipingere dal vivo e partecipare a varie esposizioni artistiche. Condivideranno insieme gioie e dolori della vita quotidiana e della professione.

Nel 1933 avviene un altro importante incontro nella vita dell’artista, questa volta con Armeno Mattioli, un tredicenne appena giunto da Vicchio di Mugello. Da Rontini, il giovane Mattioli riceve i suoi primi insegnamenti sulla pittura figurativa.

La frequentazione all’accademia di Firenze:

Rontini frequenta l’Accademia di Firenze, dove si dedica con maestria all’apprendimento delle arti pittoriche. Inizialmente, la sua tecnica pittorica riflette fedelmente il tratto distintivo dei macchiaioli, dimostrando una sensibilità innata nel rappresentare la realtà circostante.

Le sue opere, intrise di una profonda ispirazione naturalistica, catturano la bellezza della vita di tutti i giorni in modo straordinario. Ferruccio Rontini è particolarmente affascinato dalla pittura en plein air, unendo abilmente i paesaggi suggestivi della Maremma a vivaci scene di mercati dal fascino tipicamente ottocentesco.

È nel 1920 che l’artista fa parte dei fondatori del Gruppo Labronico, una importante collettività artistica che segnerà un capitolo significativo nella sua carriera. Tra le numerose esposizioni alle quali ha partecipato, spiccano la prestigiosa “Mostra Fiorentina Primaverile” del 1922, in cui ha presentato ben tre opere, e la rinomata Biennale di Milano del 1925, dove ha esposto il suo capolavoro “La coltratura”. Le mostre del Gruppo Labronico hanno altresì ospitato le opere di Ferruccio Rontini, arricchendo ulteriormente il suo riconoscimento artistico.

Le opere di Rontini sono apprezzate e conservate in importanti istituzioni culturali, come la Fondazione Livorno, la Collezione della Banca Commerciale Italiana e il Museo Luigi Bailo di Treviso. Questi luoghi sono fortunati custodi del suo prezioso patrimonio artistico, che continua ad affascinare gli amanti dell’arte di tutto il mondo.

La sua attività artistica:

La sua attività si articola in cinque periodi distinti, ognuno caratterizzato da elementi unici e significativi. Il primo periodo, che va fino al 1919, rappresenta la fase di formazione accademica e artistica. Durante questi anni, compie i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, ottenendo nel 1915 un’abilitazione all’insegnamento con ottimi risultati. Questo periodo è anche segnato dalla sua immersione nella vita mugellana, partecipando alle prime esposizioni e vendendo i suoi primi dipinti. Già nel 1919, le sue opere si distinguono per le loro dimensioni imponenti e l’elevato livello artistico raggiunto.

Il secondo periodo, compreso tra il 1919 e il 1923, coincide con la fondazione del Gruppo Labronico, segnando una fase di maturità artistica per Rontini. Durante questo periodo, espone in mostre significative, riceve premi e attira l’attenzione di enti e autorità che acquistano le sue opere. Successivamente, segue il periodo maremmano, in cui l’artista affronta tematiche importanti e radica le sue ispirazioni artistiche nel naturalismo autentico e profondamente interpretato. Lavora “sul vero” sia a Livorno, sia in Maremma che nel Mugello, dando vita a numerosi capolavori che appartengono a questa fase artistica.

Il quarto periodo, che si estende dal 1935 al 1944, è caratterizzato da anni difficili. Rontini si trasferisce da Vicchio a Livorno, ma nonostante le avversità, la sua produzione artistica continua a regalare autentici capolavori e dipinti di grande valore. Infine, vi è il periodo livornese, che include anche gli anni dedicati alla pittura di studio. In questo periodo, si evidenzia l’ampio concetto di libertà espressiva alla ricerca di nuove realtà oggettive. Rontini si impegna nuovamente a lavorare “sul vero”, spesso affiancato dal figlio Giulio, anch’egli un rinomato pittore internazionale. A partire dal 1951, si esprime maggiormente attraverso lavori di studio, concentrando la sua residenza principale a Livorno, sebbene trascorra lunghi periodi nella sua villa di Vicchio. Libero da vincoli e condizionamenti, l’artista si dedica alla pittura fino agli ultimi mesi di vita, che si spegne nel 1964.

Le opere di Ferruccio Rontini sono presenti in numerosi contesti del mercato dell’arte, inclusi prestigiose case d’asta, musei, gallerie e collezioni private in tutto il mondo. Questa diffusa presenza testimonia l’importanza di questo eccezionale pittore originario del Mugello.

 

Ferruccio Rontini
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