FELICE CASORATI

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LE QUOTAZIONI di Felice Casorati

I dipinti di grandi dimensioni possono avere una valutazione compresa tra i 16.000,00 e i 52.000, 00 euro. I disegni hanno una quotazione compreso tra i 2.500,00 e i 5.000,00 euro. Le tempere su carta di medie dimensioni possono avere un prezzo compreso tra i 3.000,00 e i 5.000,00 euro. Le valutazioni dipendono dalle dimensioni dei dipinti, dall’anno di esecuzione, dalla tecnica e dal soggetto raffigurato.

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QUOTAZIONI INDICATIVE FELICE CASORATI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela grandi 16.000 – 52.000 Euro
Olio su tela medie 3.000 – 6.000 Euro
Olio su tela piccole 2.000 – 4.000 Euro
Opere grafiche

 


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BIOGRAFIA DI FELICE CASORATI

Felice Casorati
Felice Casorati

Felice Casorati è nato il 4 dicembre 1883 e morto il 1 marzo 1963, è stato un pittore, scultore e incisore italiano. I dipinti per cui è più noto includono composizioni di figure, ritratti e nature morte, che sono spesso caratterizzati da effetti prospettici inusuali.

Felice Casorati è nato a Novara e nel 1907 esordisce alla Biennale di Venezia con il ritratto della sorella. Appassionato di musica, scopre la pittura solo diciottenne quando, dopo una malattia è costretto a passare alcuni mesi in campagna senza il suo strumento preferito e suo padre, pittore non conosciuto, per consolarlo gli regala una scatola di colori.

Per compiacere sua madre studiò giurisprudenza all’Università di Padova fino al 1906, ma la sua ambizione di essere pittore fu confermata nel 1907, quando una sua pittura fu esposta alla Biennale di Venezia. Le opere che ha prodotto nei primi anni della sua carriera erano di stile naturalistico, ma dopo il 1910 l’influenza dei simbolisti e in particolare di Gustav Klimt lo ha trasformato in un approccio più visionario.

Il servizio militare:

Nel 1915 fece una mostra personale alla Secessione III di Roma, dove espose diversi dipinti e la prima delle sue sculture in terracotta verniciata. Il suo servizio militare nella prima guerra mondiale iniziò quell’anno e durò fino al suo congedo dall’esercito dopo la morte di suo padre nel 1917.

La sua pittura non è  pensata per essere rinchiusa nei musei, ma libera dai vecchi dogmi, indirizza Casorati verso un gruppo di artisti che dipingono la quotidianità ogni immagine artistica.

Nel 1918, “incuriosito dall’atmosfera decadente di Torino con le sue viste sinistre”, si stabilì lì con sua madre e due sorelle. Le sue opere del prossimo decennio caratterizzano, nella loro enfasi sulla geometria e chiarezza formale, il “ritorno all’ordine” allora prevalente nelle arti come reazione alla guerra. Sebbene molti critici abbiano trovato il suo lavoro freddo, cerebrale e accademico, Felice Casorati ha ottenuto il riconoscimento internazionale come figura di spicco in questo movimento.

Il rinascimento come fonte di ispirazione:

Lavorando spesso a tempera, Casorati si ispirò allo studio dei maestri del Rinascimento, in particolare di Piero della Francesca, come nel suo ritratto del 1922 intitolato Silvana Cenni.

Questa composizione simmetrica di una donna seduta in un abito bianco è forse la più nota delle opere dell’artista. In esso, l’attenta resa dei volumi risulta paradossalmente in un senso di irrealtà che è caratteristico dell’arte di Casorati.

Nel 1925 Raffaello Giolli riassumeva gli aspetti sconcertanti dell’arte di Casorati dove i volumi non hanno peso, i colori non hanno corpo, tutto è fittizio. Anche i vivi non hanno più la vitalità nervosa, il sole sembra essere la luna e nulla è fisso o definito.

Scrisse lo stesso Casorati nel 1931: “Raccogliendo, contro di me, la vecchia polemica del classicismo e del romanticismo, la gente insulta l’ordine intellettualizzato e scolastico, accusa la mia arte di essere insincero e volutamente accademico – in una parola, di essere neoclassico. … poiché la mia arte nasce, per così dire, dall’interno, e non ha mai la sua fonte nel cambiare “impressioni”, è del tutto naturale che … le forme statiche, e non le immagini fluide della passione, dovrebbero riflettersi in le mie opere.

L’arresto:

Fu arrestato nel 1923 per il suo coinvolgimento con un gruppo antifascista, Casorati evitò successivamente di inimicarsi il regime. A partire dal 1923, apre il suo studio ai giovani studenti d’arte di Torino, e ad artisti italiani emergenti come Quinto Martini e pittori del Gruppo dei Sei. Nel 1925, uno dei suoi studenti fu Daphne Mabel Maugham, in seguito sua moglie. Uno dei suoi ultimi studenti fu il pittore italiano Enrico Accatino. La sua opera Carità di San Martino, 1939, si trova nel Museo cantonale d’arte di Lugano. Dopo il 1930 la severità dello stile precedente di Casorati si addolcì leggermente e la sua tavolozza si illuminò. Ha continuato a esporre ampiamente, vincendo numerosi premi, tra cui il Primo Premio alla Biennale di Venezia del 1938. Fu anche coinvolto nella scenografia.

La maggior parte delle opere importanti di Felice Casorati sono presenti in collezioni italiane, pubbliche e private, tra cui il Museo di Arte Moderna Revoltella di Trieste e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna.

 

Le sue Opere:

  • Angelo della notte – anno 1925
  • Silvana Cenni- anno 1922
  • Persone – anno 1910
  • L’attesa – anno 1918 – 1919
  • Il sogno del Melograno – anno 1912
  • La preghiera – anno 1914
  • Una donna – anno 1919
  • Ritratto di Riccardo Gualino – anno 1922
  • Meriggio – anno 1923
  • Fabbriche – anno 1940

Muore a Torino nel 1963 dopo 20 giorni dall’amputazione della sua gamba sinistra a seguito di un’embolia.

 

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