BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Ernesto Biondi (Morolo 30 gennaio 1855 – Roma 1917) è stato uno scultore italiano che ha vinto il Gran Premio alla Exposition Universelle del 1900 a Parigi.
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BIOGRAFIA ERNESTO BIONDI
A quindici anni, ancora analfabeta, raggiunse Roma. Si puo dire che nelle sue opere manchino tracce evidenti di maestri. Risoluto e immediato interprete della natura, della storia e di se stesso, fu dominato dal senso ineluttabile della fatalita. Alcune sculture: Povero Cola 1888, La povera gente 1888, San Francesco 1889, I Saturnali 1890, Monumento a Montt e Varras 19oo, Gaio pel Palazzo di Giustizia in Roma; Monumento agli eroi della Repubblica Cilena 1904 a Valparaiso nel Cile, Le misere recluse 1908.
Nel 1905 ha citato in giudizio il Metropolitan Museum of Art di New York per violazione del contratto dopo aver rifiutato di mostrare i suoi Saturnalia. La Corte Suprema di New York si è pronunciata contro di lui, affermando che il direttore del museo non aveva l’autorità per avviare contratti senza un voto del consiglio di amministrazione. Biondi preferiva lavorare con temi bronzei e spesso esplorati dall’antica Roma o dal Medio Oriente.
Biondi è nato il 30 gennaio 1855 a Morolo, vicino a Frosinone. Ha studiato presso l’Accademia di San Luca di Roma sotto la guida di Girolamo Masini. Nel 1883 è stato ampiamente riconosciuto, quando una delle sue sculture è stata esposta in un’esposizione nazionale a Roma.
Alla fiera mondiale di Chicago del 1893 furono mostrate tredici opere. Ha vinto il Gran Premio alla Exposition Universelle del 1900 a Parigi per una scultura che “ricorda il trionfo della salute sulla malattia” a Cisterna, in Italia. Biondi ha anche vinto un concorso per progettare un’opera per la Repubblica del Cile in onore di Manuel Montt e Antonio Varas.
Nel suo libro L’Italia degli italiani, Helen Zimmern, descrive l’opera come raffigurante “due statisti che sono elevati in alto su una base quadrangolare di bronzo, una seduta e una in piedi … La vita lavorativa e il merito dei due legislatori si esprimono allegoricamente attorno a una magnifica base ricca di figure simboliche”.
