Enrico Castellani è nato il 4 agosto 1930 e deceduto il 1 dicembre 2017, è stato un pittore italiano associato al movimento zero e all’Azimuth.
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BIOGRAFIA DI ENRICO CASTELLANI
Enrico Castellani ha contribuito allo sviluppo dell’arte d’avanguardia in Europa negli anni ’50 e ’60, ed è stato descritto come uno degli artisti italiani più influenti del Ventesimo secolo.
Castellani è nato a Castelmassa in Veneto. Nel 1952 ha studiato scultura e pittura e architettura alla Scuola Nazionale di Belle Arti in Belgio. È meglio conosciuto per i suoi “dipinti di luce” che uniscono arte, spazio e architettura per trascendere i confini della pittura. Nel 1956 Castellani tornò in Italia e incontrò artisti come Lucio Fontana e Piero Manzoni che stavano spingendo l’arte d’avanguardia italiana.
Il suo approccio originale è considerato fondamentale per la storia dell’arte del 20° secolo, non solo in Italia, ma anche sulla scena internazionale; In particolare, Castellani influenzò Donald Judd, che lo vide come il padre del minimalismo.
Il lavoro di Enrico Castellani è stato esposto presso le più rinomate istituzioni del mondo tra cui il MoMA e il Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Centre Georges Pompidou, Parigi; Museo Stedelijk, Amsterdam; Palais des Beaux Arts, Bruxelles e ha rappresentato l’Italia alla Biennale di Venezia nel 1964, 1966, 1984 e 2003. Gli sono state dedicate mostre retrospettive al Museo Pushkin di Mosca, in Russia; Kettle’s Yard a Cambridge; la Fondazione Prada a Milano; La Galleria Civica Moderna e Contemporanea di Latina a Trento; e Palazzo Fabroni a Pistoia. Enrico Castellani ha vinto il premio imperiale per la pittura nel 2010, il primo artista italiano a ricevere questo onore.
Azimut
Nel 1959, Castellani e Piero Manzoni fondarono la galleria milanese Azimut e la rivista affiliata “Azimuth”, organizzando mostre internazionali e saggi editoriali che si opponevano ai movimenti artistici dominanti in Europa all’epoca. Volevano annunciare che, sebbene all’inizio fossero stati coinvolti con i movimenti di primo piano dell’Espressionismo astratto e dell’Arte Informale, ora si trovavano in un posto diverso ma ancora radicale. Hanno discusso degli inizi e del declino dell’arte informale e hanno proposto un nuovo linguaggio oggettivo con la presentazione di opere di Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Yves Klein, Lucio Fontana e altri.
Serie Angolare
La serie Angolare è composta da 12 opere dipinte 1960-1965 per le quali Castellani ha fabbricato delle armature a forma di angolo che impongono curvature concave e convesse sulla tela, producendo effetti percettivi e spaziali leggermente disorientanti.
Spazio Ambiente
Andando oltre la qualità spazialmente suggestiva della sua serie Angolare, Castellani ha prodotto il suo primo ambiente nel 1967. Definito Ambiente Bianco, l’opera era una struttura spazialmente chiusa formata da tele interconnesse di forme geometriche e angolate. L’opera è stata distrutta in seguito alla sua esposizione. Nel 1970 Castellani ha ricostruito l’ambiente, aggiungendo un pavimento e un soffitto, e lo ha reintrodotto come Spazio Ambiente nella mostra di riferimento “La vitalità del negativo nell’arte italiana 1960/70” al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Spazio Ambiente è un dipinto a 360 gradi realizzato in un acrilico bianco traslucido che produce un effetto ottico luminescente e trascendentale. Il lavoro di Castellani dimostra il potere della pittura astratta per trasformare lo spazio e inglobare lo spettatore. Insieme, le opere di Angolare e Spazio Ambiente esprimono la determinazione di Castellani a produrre esperienze spaziali senza precedenti e dinamiche utilizzando la tela tradizionale.
Processi
Enrico Castellani si concentrò sulla manipolazione delle configurazioni superficiali delle sue tele per alterare le percezioni dello spazio. Ha prodotto pezzi monocromatici resi dinamici dall’azione di elementi inquietanti: le unghie. Infatti, dietro una tela tesa su una cornice di legno, Castellani posiziona chiodi che sollevano o abbassano la tela e creano un gioco di luce e ombra.
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