BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Enrico Butti (3 aprile 1847 a Viggiù – 10 gennaio 1932 a Viggiù) fu uno scultore italiano, attivo principalmente a Milano, dove divenne professore dell’Accademia di Brera.
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BIOGRAFIA ENRICO BUTTI
Era nato da una famiglia di marmisti e scultori di marmo. All’età di 14 anni, ha iniziato a studiare a Brera sotto lo scultore Pietro Magni, facendo quadrare i conti lavorando per altri scultori come Francesco Barzaghi, Ugo Zannoni e Magni. Nell’Esposizione Nazionale di Milano del 1872 espose la sua prima opera, un Raffaello di marmo, ma due anni dopo la sua Eleonora d’Este trasse molti elogi.
Nel 1879 espose a Brera un monumento per la famiglia Cavi-Bossi, per la quale ottenne il premio Principe Umberto. Nella mostra successiva, ha completato il lavoro Tempo per il monumento della famiglia Borghi, il monumento per la famiglia Guerrini, e il monumento per la famiglia Galbiati, raffigurante i simboli della fratellanza. Questi monumenti sono ora nel Cimitero Monumentale di Milano. La sua statua “Il Miniatore” fu esposta anche a Brera, ora in un cimitero di Düsseldorf.
Altre sculture includono:
- Tasso in prigione (ora a San Pietroburgo);
- Caino; Le smorfie; Stizze; San Girolamo (1875);
- Il mio garzone; Santa Rosa da Lima per il Duomo di Milano (1876);
- I minatori del Sempione (1906);
- Il gruppo scultoreo di La tregua (1906).
Sempre per il cimitero di Milano, scolpì una Consolatrice della Mater e il complesso monumento della famiglia Besenzanica (1912). Realizzò un monumento per i caduti allestito a Viggiù nel 1919, un altro per Gallarate (istituito nel 1924) in Piazza Risorgimento e infine uno a Varese (1925).
Fu anche l’autore del memoriale del fondatore del circo di San Pietroburgo – Ciniselli Gaetano (1815-1881), morto in Russia.
Tra i suoi monumenti pubblici ci sono le statue del Generale Sirtori nei giardini pubblici di Milano. E la statua dell’Unità d’Italia per il Vittoriano a Roma. Ha scolpito La morente nel 1891 per una cappella funeraria della famiglia Casati.
Nel 1913, a causa del peggioramento dei problemi polmonari, tornò a Viggiù, dove continuò a lavorare fino alla morte. Era anche un pittore.