ENRICO ACCATINO

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LE QUOTAZIONI di Enrico Accatino

Le quotazioni per le sculture di piccole dimensioni vanno dai 300 ai 600 Euro, mentre per quelle di medie dimensioni i prezzi si attestano dai 1.000 ai 2.000 Euro. Per le sculture di grandi dimensioni la valutazione va dai 2.000 ai 7.000

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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE ENRICO ACCATINO

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Scultura piccola 300 – 600
Scultura medie 1.000 – 2.000
Sculture grandi 2.000 – 7.000

 


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BIOGRAFIA ENRICO ACCATINO

Enrico Accatino 1945
Enrico Accatino 1945

Nato nelle strette maglie della tradizione contadina e commerciale di Genova, da una famiglia originaria del Monferrato, un territorio che diventa la musa dei suoi primi sforzi creativi, nasce il fervore artistico di questo giovane.

Il periodo iniziale dell’espressione artistica

A soli 14 anni, il suo spirito pittorico sboccia, intraprendendo il cammino dell’autodidatta. Esplora nuove strade, cercando ispirazione e riconoscimento, bussa alla porta di Carlo Carrà, ma non trova risonanza, quindi si rivolge a Felice Casorati, che lo accoglie con calore nel suo studio privato di Torino quando ha appena compiuto diciotto anni. Frequenta le lezioni all’Accademia Albertina ma sente che l’insegnamento proposto è distante dalla sua prospettiva artistica. Durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, si ritrova arruolato nel sud Italia, presso il 42º Battaglione, dove stringe legami con altri giovani intellettuali come Michele Prisco, Mario Pomilio e Gino Montesanto. Al termine del conflitto, si trasferisce a Roma e consegue il diploma presso l’Accademia di Belle Arti. Prima di ciò, insieme a Achille Perilli e Rosanna Lancia, dà vita alla prima contestazione studentesca del dopoguerra, ribellandosi alle convenzioni accademiche.

Il viaggio dell’ispirazione

Nel 1947, in compagnia dell’amico e scultore Mino Guerrini, decide di intraprendere un viaggio a Parigi. Qui, Accatino finalmente si trova di fronte alle nuove correnti artistiche europee, immergendosi nell’atmosfera creativa parigina e stringendo rapporti con maestri del calibro di Gino Severini, Alberto Giacometti, Eduard Pignon e Henri Laurens. Dopo quasi due anni trascorsi in questa fervente capitale artistica, ritorna in patria, dove sviluppa la sua arte figurativa, tratta da tematiche sociali e intraprende una collaborazione con altri artisti realisti, ognuno con il proprio temperamento e bagaglio culturale, come Roberto Melli e Fausto Pirandello. Anche Renato Guttuso lo sostiene, arrivando persino ad acquistare le sue opere più espressioniste, sebbene senza riuscire a coinvolgerlo nella militanza politica, come risulta da una corrispondenza che testimonia il loro rapporto.

La maturazione artistica

Dopo aver conquistato la medaglia d’oro alla Biennale di Salisburgo, il suo percorso artistico si orienta sempre più verso vasti “Cicli” figurativi. Dai dipinti dedicati alle Madri, ai Pescatori, fino ai temi degli Annegati e della Mattanza, ispirato dalla sua esperienza di cinque mesi come “tonnarotto” presso la tonnara di Carloforte, in Sardegna. Nel 1951, si aggiudica la prima edizione del Premio Marzotto, confermando il suo status come uno dei talenti più promettenti della pittura italiana del dopoguerra.

La sua produzione in seguito subì una trasformazione radicale, segnando la fine dell’epoca figurativa. I primi dipinti non figurativi, caratterizzati da una marcata struttura geometrica e dall’uso vibrante di colori disciplinati, risalgono alla metà degli anni cinquanta. Da questo momento inizia un nuovo tipo di pittura, severa e priva di autoindulgenza, che colpisce il mercato dell’arte e oggi permette di collocare il suo nome accanto a quelli dei grandi maestri dell’arte informale e astratta degli anni ’50 e ’60, rappresentando un punto di congiunzione ideale tra la pittura italiana e l’approccio rigoroso di artisti come Nicolas De Staël. Da allora, un tema costante nella sua produzione artistica – che comprende grafica, pittura e scultura tridimensionale – è la “circolarità”: cerchi, dischi, mandala, esplorati attraverso incisioni, sovrapposizioni e collage. Questa ricerca si protrarrà senza interruzioni fino agli ultimi mesi della sua vita.

L’Approfondimento Teorico e Sperimentale

Accatino era un attento studioso e teorico dell’arte, che motivava costantemente le sue scelte attraverso categorie estetiche. Sperimentò una vasta gamma di tecniche espressive, tra cui pittura, disegno, scultura e mosaico. Negli anni ’70, dopo aver acquistato il torchio di Ottone Rosai, produsse numerose opere grafiche, spesso realizzate come monotipi. Fu anche uno dei precursori nella diffusione della cultura della tessitura e, dal 1966, si impegnò nel revival dell’arazzo come mezzo espressivo bidimensionale e tridimensionale, promuovendo la fiber art in tutta Italia. Rappresentò il suo paese alla prima Biennale de la Tapisserie di Losanna e formulò una “proposta agli architetti”, un vero e proprio manifesto dell’arte tessile che ricevette elogi da parte di figure come Bruno Munari.

La Promozione dell’Arte Tessile e la Formazione di Nuovi Artisti

Accatino, in veste di cartonnier, formò e coinvolse numerose persone nel mondo dell’arte tessile, revitalizzando le manifatture in diverse città italiane. Attraverso la promozione di corsi di aggiornamento, divenne uno dei principali esponenti dell’arte tessile nel suo paese. Scrisse anche una “Proposta agli Architetti” per l’integrazione dell’arte tessile nella nuova architettura contemporanea, contribuendo così a diffondere l’apprezzamento per questa forma d’arte.

La Vita Personale e Artistica

Accatino sposò la poetessa e scrittrice Ornella Angeloni, con cui collaborò in molte pubblicazioni e scritti. La coppia ebbe tre figli. A partire dagli anni ’50, visse stabilmente a Roma, dove aprì prima uno studio in Via Chiana, e successivamente in Via Agri, diventando un punto di riferimento per artisti e appassionati d’arte. Dopo la sua scomparsa, una serie di allagamenti costrinse i suoi eredi a trasferire lo studio a San Basilio, dove fu ricostruito.

Il Trionfo dell’Espressione Artistica

Nel corso della sua lunga e prolificua carriera nel mondo dell’arte, Enrico Accatino ha conquistato riconoscimenti prestigiosi sia a livello nazionale che internazionale. La sua opera è stata esposta alla Quadriennale di Roma e alla Triennale di Milano, due delle più importanti vetrine artistiche del paese. Le sue creazioni sono custodite in musei di fama mondiale e collezioni private di grande prestigio, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, le Collezioni Permanenti di Arte Moderna dei Musei Vaticani e la Simon Wiesenthal Foundation di Los Angeles. Il suo contributo all’arte contemporanea è stato riconosciuto anche con la conservazione delle sue opere presso il Museo della Scultura Contemporanea di Matera (MUSMA) e il MAGI ‘900 di Pieve di Cento (BO). Nel 1980, Enrico Accatino è stato onorato dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro con la prestigiosa Medaglia d’Oro per i Benemeriti della Cultura e dell’Arte.

Innovazione nell’Educazione Artistica

Parallelamente alla sua carriera artistica, Enrico Accatino si è distinto come pioniere nell’ambito dell’innovazione didattica delle arti visive in Italia. Tra il 1960 e il 1964, ha prodotto un vasto repertorio di trasmissioni televisive in collaborazione con la Rai, contribuendo così alla diffusione e alla democratizzazione dell’arte attraverso i media di massa. Successivamente, ha promosso incontri formativi e sessioni di formazione per insegnanti, partecipando attivamente alla progettazione del nuovo curriculum della Scuola Media.

I suoi sforzi hanno portato alla creazione di testi fondamentali sull’Educazione Artistica e sulla Storia dell’Arte, che hanno avuto un impatto significativo sulla riforma scolastica del 1966. A partire dagli anni ’60, Enrico Accatino ha ampliato i confini tradizionali dell’insegnamento artistico, introducendo l’arte come strumento educativo anche nel contesto delle disabilità mentali, soprattutto tra i bambini in età scolare. Ha sviluppato progetti sperimentali e organizzato mostre didattiche, avviando una proficua collaborazione con il pedagogista Carlo Piantoni.

 

 

Enrico Accatino dipinto
Enrico Accatino – dipinto

 

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