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LE QUOTAZIONI di Emilio Longoni
Gli acquerelli e i pastelli sono valutati tra i 1.500 e i 6.000 euro circa. I dipinti del realismo magico sono molto rari e hanno quotazioni tra i 6.000 e i 22.000 euro in media. I più ricercati dai collezionisti sono gli oli del periodo divisionista che, se in ottime condizioni e di dimensioni buone, arrivano a valere tra i 21.000 e i 42.000 euro. Se in presenza di capolavoro del pittore le cifre indicate possono essere facilmente superate.
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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.
RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE EMILIO LONGONI
| Tipologia opere | Dimensione | Quotazione |
| Acquarelli e pastelli | medie | 1.500 – 6.000 Euro |
| Olio su tela periodo realismo | medie | 6.000 – 22.000 Euro |
| Olio su tela periodo divisionista | medie – grandi | 21.000 – 42.000 Euro |
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BIOGRAFIA DI EMILIO LONGONI
Emilio Longoni nacque a Barlassina, provincia di Milano, nel 1859, pittore italiano, in una numerosa e modesta famiglia da genitori operai e garibaldini.
Già da bambino era evidente la passione per la pittura. Dopo aver finito la scuola elementare venne mandato a Milano per lavorare e successivamente studiò nella scuola serale dell’Accademia di Brera. Nel 1877, partecipa ai corsi di pittura con Gaetano Previati e Giovanni Segantini, con i quali condivise una bottega nel 1883.
Espone a Brera e a Napoli, durante questo decennio, dipinge sopratutto nature morte, qui si trasferisce per conoscere Domenico Morelli. Alla Brera Trienale del 1892 espose Oratore dello sciopero, la sua prima opera divisionista, successivamente dipinse paesaggi.
In questi anni Longoni lavora presso un fotografo dove realizza ritratti a partire da foto. Dagli anni ’80 partecipa alla prime esposizioni braidensi e viene notato da Vittore Grubicy de Dragon.
Nel 1883 conobbe Giovanni Segantini, già suo compagno di classe a Brera, che gli fece conoscere i fratelli Grubicy, proprietari di una galleria d’arte molto fervida nella promozione di giovani artisti.
Nel 1887 affittò uno studio dove iniziò a dipingere ritratti e nature morte per l’aristocrazia e la borghesia milanese. Tra i suoi clienti c’era il banchiere Giovanni Torelli, il collezionista Giuseppe Treves, il banchiere Donati.
Partecipazione alla triennale di Brera:
Nel 1892 partecipò alla prima Triennale di Brera con opere che lo resero famoso al pubblico e alla critica. Ha sviluppato uno stile divisionista di pittura.
Tra il 1900 e il 1932 partecipa alle più importanti mostre italiane e internazionali. Sviluppò un crescente legame con la natura e si avvicinò al Buddhismo, trascorrendo molti periodi della sua vita a dipingere sulle montagne, principalmente nella catena del Bernina.
La guerra mondiale:
Dopo la prima guerra mondiale si ritirò, la sua età non gli permetteva di andare sulle alte montagne mentre la sua pittura diventava sempre più immateriale.
Lontano dalle mostre ha lavorato per poche persone con le quali ha avuto un contatto diretto e tenuto lontano dai mercanti d’arte. Nel 1929 sposò la sua compagna Fiorenza, che conobbe tramite l’Avv. Luigi Majno, uno dei suoi ammiratori.
Morì nel suo studio il 29 novembre 1932 e fu sepolto nel Cimitero Monumentale di Milano.
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