Domenico Trentacoste è nato il 20 settembre 1859 e deceduto il 18 marzo 1933 e fu uno scultore italiano.
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BIOGRAFIA DOMENICO TRENTACOSTE
Domenico Trentacoste, era figlio di un fabbro di famiglia baronale decaduta, nato a Palermo in Sicilia fu allievo di Benedetto De Lisi e Domenico Costantino dove inizia un periodo di apprendistato. Dopo un veloce soggiorno a Napoli dove studia la scultura di Pompei e rimane affascinato dalle sculture antiche nel Museo Archeologico Nazionale, nel 1879 si sposta a Firenze per ultimare gli studi e si interessa dei maestri del Quattrocento, come Donatello e di Michelangelo.
Nel 1881 circa torna a Palermo dove, per l’arco di trionfo apprestato per la visita del re Umberto I, realizza una Minerva seduta in gesso. Con i soldi realizzati da questa commissione torna a Parigi dove conosce le opere di Rodin, fà amicizia con lo scultore Antonio Giovanni Lanzirotti e l’anno successivo espone al Salon una testa di vecchio. Realizza anche una serie di sculture a soggetto mitologico e decorativo. Gli anni successivi realizza 2 busti di donna, Pia dei Tolomei e Cecilia, che fanno conoscere i suoi lavori alla critica e lo consacrano come uno scultore di forme leggiadre, di stile classico, allo stesso tempo capace di rivelare l’espressione psicologica.
Domenico Trentacoste grazie grazie all’enorme successo riscosso è chiamato nel 1891 dal pittore Edwin Long, ad esporre alla Royal Academy di Londra, ottenendo prestigiose commissioni. La sua Cecilia (Londra, Buckingham Pal., Royal Col.) infatti viene acquistata nel 1891 dalla Principessa di Galles.
Nel 1896 circa torna in Italia ed espone alla I Biennale di Venezia, ottenendo il primo premio per la scultura in marmo La derelitta. Per questo motivo si stabilì definitivamente a Firenze dove diventa un artista molto ricercato per la realizzazione di ritratti per i nobili, maggiormente femminile. L’anno seguente partecipa all’Esposizione Internazionale di Firenze con Ofelia, all’Esposizione di Torino col marmo Alla fonte e l’anno successivo alla III Esposizione Triennale di Brera con la riproposizione di Ofelia in gesso.
Successivamente, alla III Biennale di Venezia espone 2 marmi:
- La figlia di Niobe (Venezia, Palazzo Pesaro);
- Ritratto;
Nel 1901 fà parte della giuria della Biennale a Venezia, dove figura con:
- Ritratto;
- Testa di vecchio;
- Il ciccaiuolo (Venezia, Ca’ Pesaro);
- Bustino di bimba;
- L’aurora infranta.
Nel 1903, alla stessa rassegna invia i bronzi Caino, Seminatore, Pompeo Molmenti e la targa in gesso dedicata all’attrice Emma Gramatica. L’anno successivo fa parte dell’Associazione Arte Toscana. Dal 1908 fà parte della Commissione comunale di belle arti di Firenze e nel 1910 espone alla Società Leonardo da Vinci di Firenze.
Partecipa alla Biennale di Venezia con i marmi:
- Sorriso infantile;
- Madre con bambino;
- Nudo di donna;
- Testa.
Nel 1911 realizza Per grazia di Dio e Per volontà della Nazione. L’anno successivo con il Cristo morto è ancora presente alla Biennale di Venezia, dove presenzierà, per l’ultima volta nel 1922 col bronzo il Vescovo Geremia Bonomelli. Dal 1913 prende la cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, fino al 1926, anno in cui lascia abbandona l’insegnamento per l’età, rimanendo Presidente.
Domenico Trentacoste a titolo gratuito offrì il suo supporto per la realizzazione di una statua di bronzo di San Francesco, alta cinque metri, in Piazza del Risorgimento a Milano ed inaugurata nel 1927, inoltre è stato consacrato alla gloria nazionale per avere creato i 2 gruppi allegorici sulla facciata del Palazzo di Montecitorio a Roma, su progetto di Ernesto Basile.
Viene nominato Accademico d’Italia, Domenico Trentacoste è famoso anche per la sua attività di medaglista, tra i suoi lavori più importanti ricordiamo la realizzazione dei modelli della serie Cinquantenario del Regno d’Italia 1861-1911. Molte delle sue medaglie sono stipate nella collezione della Galleria d’Arte Moderna di Firenze.
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