DANIELE RANZONI

VALUTAZIONE gratuita dei dipinti di Daniele Ranzoni

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LE QUOTAZIONI di Daniele Ranzoni

Il valore monetario delle opere del pittore Daniele Ranzoni varia significativamente a seconda della tipologia. Gli acquarelli di grande precisione sono generalmente valutati tra i 2.500 euro e i 4.500 euro, mentre gli oli, anche nelle loro versioni meno elaborate, raggiungono quotazioni che oscillano tra i 7.500 euro e i 21.000 euro.

Tuttavia, quando si tratta di opere rare, il prezzo può superare i 55.000 euro, talvolta toccando livelli straordinari. Le creazioni artistiche di Ranzoni spaziano in un’ampia gamma di soggetti, tra cui episodi storici, raffigurazioni religiose, incantevoli panorami naturali e incisivi ritratti.

Siamo a disposizione tramite il nostro perito ed esperto d’arte per stimare e valutare gratuitamente le opere di Daniele Ranzoni.

Per ricevere la stima o quotazione bisogna inviare una foto del dipinto, specificando le misure al netto della cornice, utilizzando il form presente in ogni pagina del sito web, oppure tramite mail o con whatsapp al numero: 3482858142.

Riceverete una risposta il prima possibile, in linea con il valore di mercato attuale secondo le nostre accurate considerazioni.
Ci riserviamo di valutare l’acquisto del quadro se risulta di nostro interesse.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE DANIELE RANZONI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Acquarelli medie 2.500 – 4.500 Euro
Olio su tela medie 7.500 – 21.000 Euro
Olio su tela – opere rare medie -grandi oltre i 55.000 Euro

 


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BIOGRAFIA DI DANIELE RANZONI

daniele ranzoni ritratto di luigia ruffati crosti
daniele ranzoni ritratto di luigia ruffati crosti

Daniele Ranzoni è nato a Intra, a Novara, nel 1843 e morto a Intra, a Novara, nel 1889, è stato un pittore italiano della seconda metà del 19° secolo

Emerge come una giovane promessa artistica nel contesto di una famiglia appartenente alla borghesia modesta. Fin dalla sua infanzia, manifesta straordinarie abilità nel disegno e nella pittura. Già all’età di nove anni, inizia ad apprendere presso lo studio del rinomato pittore paesaggista Luigi Litta (1813-1891) nella sua città natale, Intra.

Le sue doti artistiche non passano inosservate agli occhi di alcuni influenti membri dell’alta società locale. Determinati a non lasciare un tale talento in balia di sé stesso, decidono di finanziare i suoi studi presso l’Accademia di Brera a Milano a partire dal 1856. Durante il suo periodo a Brera, Ranzoni frequenta con passione i corsi di ornato e figura, entrando in contatto con i principali esponenti della vivace corrente artistica della Scapigliatura pittorica, come Tranquillo Cremona, Luigi Conconi, Mosè Bianchi e Medardo Rosso.

Successivamente, grazie al sostegno finanziario dei suoi mecenati, Ranzoni si trasferisce all’Accademia Albertina di Torino. Qui, si iscrive al corso di pittura tenuto dal celebre artista Giuseppe Bertini. Tuttavia, a causa delle sue precarie condizioni di salute e dei frequenti ritorni a Intra, Ranzoni è costretto ad abbandonare anche l’Accademia torinese. Nel 1864, i suoi finanziatori interrompono il loro sostegno economico.

Decide dunque di ritornare alla sua città natale, dove stabilisce il suo atelier in una mansarda appartenente a un intimo amico che si occupa di oggetti d’antiquariato.

È proprio in questo luogo che Daniele Ranzoni dà vita alla sua sperimentazione artistica, che riuscirà a portare a compimento grazie all’influenza e alla frequentazione degli esponenti della vivace cultura bohémien lombarda dell’epoca.

Nel suo luogo d’origine, il pittore fonda insieme al fotografo Giacomo Imperatori il Circolo dell’Armonia. Questa associazione accoglie imprenditori, intellettuali, politici ed artisti che risiedono nelle vicinanze di Intra.

L’INCONTRO CON TRANQUILLO DA CREMONA:

Quando, nel 1868, Ranzoni fa ritorno a Milano per unirsi alla causa di Garibaldi, viene incoraggiato da Cremona a restare in città. In quel periodo, l’amicizia tra i due diventa ancor più solida, poiché entrambi condividono le severe critiche che le loro opere rivoluzionarie ricevono nelle prime esposizioni a Braidense. Il pittore, però, soffre di problemi di salute che lo costringono spesso a fare ritorno ad Intra. Inoltre, nel 1864 i suoi mecenati cessano di sostenerlo finanziariamente.

Nel 1873, dopo la scomparsa del padre, Daniele Ranzoni fa ritorno a Intra, dove stabilisce un legame profondo con la famiglia russa Troubetzkoy, che aveva già frequentato ai tempi della creazione del Circolo. Questo legame gli offre una vicinanza tanto emotiva quanto finanziaria. Decide così di trasferirsi presso di loro nella sontuosa Villa Ada, dove si dedica all’insegnamento della pittura ai figli Pietro e Paolo.

All’improvviso, Daniele Ranzoni si trova immerso in un ambiente culturale straordinariamente stimolante. Ogni sera partecipa a ricevimenti unici, avendo la possibilità di conoscere personalità politiche e artistiche di grande importanza dell’epoca.

Frequentemente ospita il suo caro amico Cremona, con il quale condivide ricerche sulla cromia, la luce e i temi artistici. Verso la fine degli anni Settanta, compie un viaggio a Londra, ma torna in Italia dopo due anni con un po’ di delusione per il successo ottenuto in misura limitata.

Negli anni Ottanta, Ranzoni comincia a lottare con crisi depressive, trovando sostegno solo nel suo amico Vittore Grubicy de Dragon (1851-1920), poiché il mondo artistico e critico milanese lo ha ormai dimenticato. Tragicamente, muore a Intra nel 1889. Nel 1890, Grubicy de Dragon organizza una retrospettiva dedicata a Ranzoni presso la prestigiosa Galleria della Permanente di Milano.

LE SPERIMENTAZIONI E LA SCAPIGLIATURA:

Durante gli anni della sua formazione tra le città di Milano e Torino, mentre entra in contatto con i rappresentanti della Scapigliatura, Daniele Ranzoni realizza diversi dipinti che anticipano il linguaggio artistico del suo amico Tranquillo Cremona, ma successivamente li modifica grazie alle sue ricerche personali, creando un modo di dipingere del tutto unico.

In quel periodo, troviamo piccoli esercizi stilistici, ritratti di famiglia e amici, oltre a paesaggi. È anche documentato un dipinto storico, che rappresenta la Beatrice Cenci che scioglie i capelli al sole del 1863, saggio finale dell’Accademia di Brera, ma non conosciamo la sua attuale collocazione.

Una volta tornato ad Intra, Daniele inizia la sua vera ricerca artistica nella modesta soffitta prestata da un amico antiquario. Questo luogo diventa il suo rifugio per lo studio e l’esperimento di nuove tecniche pittoriche, che si traducono in un linguaggio ricco di nuove espressioni luminose.

A differenza dell’arte evanescente e frammentata di Cremona, le prime opere di Daniele Ranzoni risultano più concrete e luminose. Molti critici hanno associato la sua ricerca cromatica a quella di Rembrandt.

Le immagini di Ranzoni sono caratterizzate da contrasti chiaroscurali. Utilizzando anche i polpastrelli o pennelli con manico estremamente lungo, riesce a creare toni puri che suscitano reazioni diverse, dall’apprezzamento totale al disprezzo totale.

Ciò che è certo è che la ricerca di questo periodo ha portato Daniele a sviluppare un’arte che si allinea alla corrente della Scapigliatura del suo amico Tranquillo Cremona, ma si distingue per una sperimentazione accentuata, che potrebbe essere stata influenzata dal Piccio e che forse lo ha condotto verso la follia.

IL SOGGIORNO A LONDRA:

Durante il suo soggiorno a Londra, che si estende dal 1877 al 1879, Ranzoni è in costante comunicazione con le famiglie dell’alta società britannica, con le quali instaura proficui rapporti. Queste relazioni gli offrono molte commissioni artistiche. Purtroppo, la Royal Academy, l’istituzione rinomata, rifiuta di esporre le sue opere per l’annuale mostra del 1879.

Deluso dall’accademia, il pittore fa ritorno in Italia, dando inizio ad una fase segnata da tormenti e pervasa da una malinconia intensa che presto lo condurranno verso la depressione.

Nonostante tutto, il periodo trascorso a Londra vanta una serie di sperimentazioni di grande pregio, tra cui si annoverano i dipinti “Le tre figlie di Sir Richard Horner Paget” e “I Bambini Nevill”.

Una volta tornato in Italia, Daniele Ranzoni viene spesso ospitato nella maestosa dimora di villa Pisani Dossi a Como, dove realizza il ritratto della signora Pisani Dossi, il ritratto della contessa Arrivabene e il dipinto intitolato “Giovinetta in bianco”.

Tutte queste opere denotano la più recente evoluzione artistica dell’autore, in cui il colore si manifesta come un flusso quasi onirico, mentre le figure sembrano immerse in una nebbia sottile che le rende effimere e avvolte da una velatura di sfumature opache, sussurrate e appena intuibili.

 

 

Daniele Ranzoni Giovinetta inglese
Daniele Ranzoni – Giovinetta inglese

 

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