CESARE UVA

Cesare Uva è nato l’11 novembre del 1824 e deceduto il 16 febbraio 1886, fu un pittore italiano.


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BIOGRAFIA DI CESARE UVA

Cesare Uva è nato ad Avellino e residente a Napoli, figlio di Mariano Uva (1794-1860), un pittore ornatista, viene immediatamente avviato allo studio del disegno. Ha inizialmente frequentato lo studio di Gabriele Smargiassi e poi l’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Dipinse paesaggi, temi pompeiani (antichi romani) e dipinti di genere, che espose in Italia e altrove. Tra le sue opere ricordiamo L’ultimo giorno di Pompei e Le acque del Serino, esposte a Napoli nel 1877. Nel 1883 espose le seguenti tele ad olio: Tramonto e Il ritorno dal Festival; a tempera: una foresta in primavera. Morì a Napoli.

Intorno al 1850, grazie ad una borsa di studio, si trasferisce a Napoli per iscriversi al Regio Istituto di Belle Arti dove frequenta le lezioni di Gabriele Smargiassi, intraprendendo la pittura di paesaggio.

Ha viaggiato molto, e nel 1858, si trasferisce in Baviera dove inizia ad essere apprezzato grazie ai suoi paesaggi realizzati nel sud Italia caratterizzati da una luce rosea.

Viene apprezzato dalla corte borbonica di Ferdinando II e in generale dalla nobiltà Napoletana. Si discosta dagli altri pittori di ambito partenopei per un sostanziale distaccamento dal tradizionale olio su tela per usare la “gouache” su carta, cartone e stoffa.

Realizza tele brillanti e vivaci con colori che caratterizzano i paesaggi dal vero, influenzati dal linguaggio della Scuola di Posillipo. Vicino alle vedute di Napoli, Sorrento o Avellino e delle campagne vicine, Cesare Uva si avvicina anche al genere della pittura pompeiana. Realizza mostre a Napoli, Venezia, Torino, Vienna, Parigi e Londra.
Dopo aver aperto uno studio insieme ad un altro pittore di Avellino e dopo aver restaurato il Teatro Comunale di Avellino, muore a Napoli nel 1886.

Esordisce nel 1848 alla Mostra d’arte Irpina, mettendosi in mostra con l’acquarello su cartone “Albero invecchiato”.
Qualche anno dopo alla Biennale Borbonica del 1856 realizza “Veduta di Avellino con ponte” che apre la via ad una serie di paesaggi quasi identici, effettuati a gouache su cartoncino o su stoffa. Grazie a questa tecnica riesce a imprimere alle tele un tono vivace e luminoso delle sue vedute, dei suoi paesaggi agresti e delle scene di genere.

Nel 1863 prende parte all’Esposizione Internazionale napoletana con “Paesaggio e Foresta nera”, memoria del suo viaggio in Germania. Nel 1865, a Napoli espone “Carrara e Montagne di Monaco alla prima neve d’autunno”.

Alle Belle Arti di Roma del 1883 partecipa con “Foresta in primavera” e “Ritorno dalla festa di Montevergine al tramonto”. Cesare Uva realizza diversescene di di vita agreste della campagna romana.

 

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Cesare Uva
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