CESARE MAGGI

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LE QUOTAZIONI di Cesare Maggi

La compravendita di opere dell’artista Cesare Maggi avviene sopratutto in Italia. Il valore delle sue opere sono stimate tra 5.000 e i 10.000 euro, anche se alcune sue opere hanno raggiunto prezzi maggiori.

Siamo a disposizione tramite il nostro perito ed esperto d’arte per stimare e valutare gratuitamente le opere di Cesare Maggi. Per ricevere la stima o quotazione bisogna inviare una foto del dipinto, specificando le misure al netto della cornice, utilizzando il form presente in ogni pagina del sito web, oppure tramite mail o con whatsapp al numero: 3482858142.

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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una più corretta stima andrebbero visionate dal vivo dal nostro esperto in sede.11

QUOTAZIONI INDICATIVE CESARE MAGGI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela medie 5.000 – 10.000 Euro
Olio su tela capolavori medie maggiori di 10.000 Euro

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BIOGRAFIA DI CESARE MAGGI

Cesare Maggi
Cesare Maggi

Cesare Maggi è un pittore italiano, nato a Roma il 13 gennaio del 1881 e deceduto a  Torino, l’11 maggio del 1961.

Nato in una famiglia di attori durante una tourneé, Maggi intraprese gli studi classici per volontà del padre, ma iniziò a dipingere anche in tenera età, prima con l’artista livornese Vittorio Matteo Corcos nel 1897 e poi con Gaetano Esposito a Napoli.

Nel 1898 esordì al pubblico in occasione dell’Esposizione annuale della Società di belle arti di Firenze con i quadri “Occasi di novembre mesti” e “Almeno c’è il fuoco”, comprato da un privato.

L’anno segente si recò a Parigi, dove iniziò a frequentare l’accademia del pittore Fernand Cormon. Rientrato in Italia, nel 1899 partecipò alla mostra in commemorazione di Giovanni Segantini al palazzo della Società di belle arti di Milano, che si rilevò fu una rivelazione per il Maggi, colpito dalla luce della pittura del Segantini, al tal punto da volerne iparare la tecnica subito.

Dal 1905 le sue opere vengono presentate alle Biennali di Venezia, alle mostre della Promotrice a Torino, e in altre esposizioni in italia e all’estero.

Tratta maggiormente i paesaggi e il ritratti  specializzandosi in vedute di neve, distese innevate con ombre azzurre. La Galleria nazionale d’arte modema in Roma ha “La prima neve” uno dei suoi dipinti più espressivi. Tende col tempo ad avvicinarsi alle espressioni artistiche del novecento, rappresentandole però nelle loro apparenze esteriori.

I studi a Napoli, Parigi e Torino:

Effettuò i suoi studi a Napoli, a Parigi e a Torino, dove si trasferì per viverci. Raelizzava maggiormente dipinti  raffiguranti il paesaggio, concentrandosi in maniera dettagliata sugli effetti di luce della neve, partendo da un approccio divisionista. Negli anni ’20 si avvicinò alla pittura del Novecento con opere di figura. l suo debutto a Firenze all’Esposizione Annuale della Belle Arti di Firenze nel 1898 fu seguito da un breve viaggio a Parigi per aggiornarsi sugli ultimi sviluppi.

La notorietà di Maggi arrivò purtoppo nel 1889 con la mostra postuma di opere di Giovanni Segantini della Società milanese di belle arti, che portò a un definitivo passaggio alla pittura di paesaggi di un personaggio divisionista.

Soggiornò brevemente in Engadina, è tornato nella sua vecchia città si stabilì definitivamente a Torino. Collaborò commercialmente con Alberto Grubicy fino al 1914, consentendogli di affermarsi velocemente come uno dei maggiori rappresentanti della generazione di pittori divisionisti in Italia. Dipinse un repertorio di paesaggi montani facilmente comprensibili incentrati principalmente su aspetti della percezione visiva del riflesso della luce e del colore ma senza la profonda spiritualità dell’opera di Segantini.

Partecipa alle principali mostre italiane ed europee e la Biennale di Venezia dedica un’intera sala alla sua opera all’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia nel 1912, e nel 1913 gli viene dedicata la sala dell’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. Inizialmente dedicata al ritratto, con la presenza di Giacomo Grosso si focalizzò verso i paesaggi semplificando i suoi soggetti.

Dopo un intermezzo dedicato alla ritrattistica nello stesso decennio, il lavoro maturo dell’artista praticamente si concentra su una maggiore semplificazione della materia, soprattutto nei paesaggi. Maggi ottenne la cattedra in pittura all’Accademia Albertina di Torino nel 1936.

GALLERIA GRUBICY:

Dopo un periodo di residenza incantevole nell’incantevole Engadina, il talentuoso artista, che ha la fortuna di vivere tra le vibranti città di Milano e Torino, sigla un contratto esclusivo con la prestigiosa Galleria di Alberto Grubicy, celebre fratello di Vittore Grubicy de Dragon (1851-1920). Legato a questo accordo fino al 1913, il pittore si dedica alla creazione di opere divisioniste, permeate di suggestive suggestioni simboliste, come evidenziato dalla sua acclamata mostra personale del 1903 a Milano.

È proprio all’alba del nuovo secolo che l’artista romano inizia a intensificare la sua fervente attività espositiva, partecipando alle più prestigiose manifestazioni artistiche italiane, tra cui la rinomata Promotrice torinese, la celebre Biennale di Venezia, l’incantevole Fiorentina Primaverile e, successivamente, le prestigiose Sindacali fasciste degli anni Trenta.

Nel 1904, affascinato dalla maestosità delle montagne della Val d’Aosta, decide di trasferirsi nella pittoresca località di La Thuile. Continua a dipingere instancabilmente per Grubicy e, nello stesso tempo, ottiene un notevole successo nelle esposizioni, grazie alle sue opere dedicate alle sublime bellezze delle montagne. A partire dagli anni Dieci, inizia ad esplorare anche l’arte del ritratto e a sperimentare una graduale riduzione dell’enfasi sulla sua distintiva pennellata divisionista.

L’11 maggio 1961 Cesare Maggi morì a Torino.

Cesare Maggi Ascoltando alla radio un discorso del Duce
Ascoltando alla radio un discorso del Duce
Cesare Maggi - Paesaggio di montagna
Paesaggio di montagna

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