CESARE FERRO MILONE

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BIOGRAFIA DI CESARE FERRO MILONE

Cesare Ferro Milone
Cesare Ferro Milone

Cesare Ferro Milone, nato il 18 aprile 1880 a Torino e morto il 15 marzo 1934, a volte noto come Cesare Ferro, è un pittore italiano.

Originario di Torino, Cesare Ferro, nato nel 1880 e scomparso nel 1934, manifestò fin dalla giovane età un interesse vivo per l’arte della pittura. Ancor adolescente, decise di intraprendere gli studi presso l’Accademia Albertina, dove ebbe modo di formarsi sotto la guida di Giacomo Grosso, un maestro rinomato del suo tempo.

Le prime opere di Ferro si immergono nei paesaggi caratteristici della regione piemontese, concentrandosi soprattutto sulle affascinanti aree montane, ma senza trascurare la variegata produzione di ritratti. Nel 1898, Cesare Ferro fece il suo esordio alla Promotrice di Torino, evento che segnò l’inizio di una lunga serie di esposizioni.

Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, Ferro emerse come un elegante interprete della società piemontese del tempo, con una particolare predilezione per i ritratti familiari, intesi e suggestivi nella loro connessione con la vita quotidiana.

In questo periodo, si nota chiaramente l’influenza esercitata su di lui da Felice Carena, particolarmente nella fase simbolista della sua carriera, che portò alla rappresentazione di temi allegorici velati da una sottile malinconia, sia nei paesaggi che nei dipinti di figura.

L’Esperienza Asiatica

La versatilità di Cesare Ferro non si limitava alla pittura ad olio, ma abbracciava anche tecniche come l’affresco, la miniatura, l’acquarello e il pastello. La sua passione per le montagne circostanti Usseglio si rifletteva nelle numerose vedute che realizzò prima di intraprendere un’esperienza che avrebbe segnato un importante cambiamento nella sua vita artistica.

Nel 1904, su invito del re Rama V, Ferro si trasferì in Siam, dove rimase fino al 1907 per decorare il palazzo reale di Bangkok. Questo soggiorno fu un punto di svolta nella sua carriera, poiché l’esperienza dell’Oriente lo affascinò profondamente e influenzò significativamente il suo stile artistico.

Durante il periodo trascorso in Siam, Ferro produsse una vasta gamma di opere ispirate alla cultura locale, arricchendo così il suo linguaggio artistico con nuove e potenti suggestioni. I colori e la luminosità di Bangkok trasparivano chiaramente nei suoi dipinti, che furono esposti con successo a Torino nel 1911.

Questo successo gli aprì le porte di varie edizioni della Biennale di Venezia fino al 1926, consolidando ulteriormente la sua fama. Ferro tornò in Siam tra il 1923 e il 1924, un viaggio che alimentò ulteriormente la sua ispirazione artistica, portandolo a creare nuovi bozzetti e dipinti orientalisti.

Nel frattempo, Ferro condivise la sua esperienza e la sua conoscenza insegnando all’Accademia Albertina, dove nel 1930 divenne persino presidente. Continuò a esporre a Torino fino al 1931, anno della sua ultima mostra nella città natale, prima di morire nel 1934 all’età di cinquantaquattro anni.

Gli Esordi di Cesare Ferro

Nel vasto panorama dell’arte, Cesare Ferro fece la sua prima comparsa nel 1898, durante la mostra della Promotrice di Torino, presentando opere che rivelavano un’audacia fuori dal comune. Le Due miniature su avorio segnarono l’inizio di un percorso artistico destinato a suscitare interesse e ammirazione.

Da quel momento in avanti, la sua presenza nelle esposizioni della città divenne una consuetudine. L’anno successivo, nel 1899, colse l’opportunità di realizzare un Cartello – réclame per la Società Promotrice stessa, dimostrando una versatilità che lo avrebbe contraddistinto negli anni a venire.

Il 1900 vide Ferro presentare un Ritratto, confermando la sua costante presenza nel tessuto culturale torinese. In questi anni, oltre alla produzione ritrattistica, emergono anche scene di vita quotidiana caratterizzate da un vivace realismo, spesso ispirate agli scenari montani di Usseglio, luogo che aveva particolarmente affascinato l’artista.

Successivamente, Ferro si immerse nel clima Simbolista, esplorando nuove prospettive artistiche attraverso ritratti e figure suggestive. Opere come Nudo e Bambina, presentate alla Promotrice fiorentina del 1902, testimoniano questa evoluzione stilistica.

La Biennale di Venezia e le Nuove Espressioni

Il 1903 segnò un’altra tappa significativa nella carriera di Cesare Ferro, con la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, dove presentò il dipinto L’attesa, suscitando l’interesse del pubblico e della critica. Quest’opera, reinterpretata in diverse varianti, si distingue per la presenza centrale di una figura femminile dall’atteggiamento enigmatico, simbolo di un’attesa carica di significati nascosti.

Parallelamente, la sua produzione artistica continuava a evolversi, con la montagna che assumeva un ruolo sempre più predominante nelle sue opere. Dipinti come Portatori di slitte, Il ballo in montagna e Alba a Benot trasmettevano la potenza e la maestosità della natura attraverso pennellate cariche di energia e vitalità.

Accanto a questa ricerca paesaggistica, Ferro sperimentava nuove tecniche e stili, influenzato dalle correnti artistiche emergenti. L’anno 1912 vide la creazione di Autunno a Cobello, un olio che si distingue per la sua tavolozza cromatica ricca di contrasti e suggestioni, anticipando le tendenze artistiche del periodo.

Il Viaggio nel Siam e la Scoperta dell’Oriente

Nel 1904, Cesare Ferro intraprese un viaggio che avrebbe segnato profondamente il suo percorso artistico: il Siam. Commissionato dal re Rama V per decorare il palazzo reale di Bangkok, l’artista si immerse completamente nella cultura e nella tradizione thailandese, trasferendo sulle sue tele la vivacità e l’esotismo di quelle terre lontane.

I paesaggi siamesi, i templi buddhisti, le scene di vita quotidiana divennero fonte d’ispirazione per Ferro, che li reinterpretò attraverso una pennellata più libera e vibrante. Le sue opere, esposte all’Esposizione di Torino del 1911 nel Padiglione Siamese, destarono ammirazione per la loro bellezza e originalità.

Tra le opere più significative di questo periodo, spicca l’Ingresso al Wat Phra Keo, un dipinto caratterizzato da una luminosità e una vivacità cromatica che riflettevano la magia e l’esotismo dell’Oriente. Questo viaggio segnò una svolta nella vita e nell’arte di Cesare Ferro, aprendo nuove prospettive creative e influenzando profondamente il suo stile pittorico.

Il Rientro in Patria

Di ritorno nella penisola italiana, Cesare Ferro prosegue con la sua consolidata produzione legata alla ritrattistica e alle rappresentazioni dei legami familiari più intimi. Accanto alle opere di ispirazione orientale, per tutto il decennio espone dipinti come “Il Volto Maschile”, “Il Sorriso”, “Gesto di Affetto”, “Figura Materna”.

Alla mostra Biennale del 1922 presenta “Maternità” e “Ritratto Coniugale”, opere caratterizzate da una profonda sensibilità nell’interpretare l’intimità e l’amore all’interno della famiglia o tra coniugi.

Si tratta di una narrazione quotidiana intrisa di tradizione, arricchita però da una prospettiva raffinata e sofisticata sul colore. Tracce di luce, forse echeggianti la luminosità dell’Oriente o influenze simboliste, permeano la maggior parte delle composizioni di Cesare Ferro.

Il Secondo Viaggio in Siam

Il secondo soggiorno in Siam negli anni Venti si rivela forse ancor più significativo del primo per Cesare Ferro. L’Oriente diventa per lui un terreno fertile per esprimere una visione più libera della luce, del colore e della vita quotidiana.

Da questa seconda esperienza, il pittore, ormai maturo, trae ispirazione per numerose opere, ancora più diverse rispetto alle precedenti. Con uno stile affascinante e seducente, realizza forse il suo capolavoro, “La Ballerina Me Ciani”, favorita della regina.

Accanto a questo quadro, dipinge “Scena di Interno a Bangkok”, “Gruppo di Danzatori Siamesi”, “Musicisti a Bangkok”, “Figura di Danzatrice Siamese”. Nature morte con maschere tradizionali thailandesi, set da tè, ceramiche locali, scene di interni di templi e palazzi emergono con eleganza e una magia cromatica dalle tele di Cesare Ferro.

Questa produzione onirica e fantastica si fonde poi con la sua pratica più tradizionale che continua a dedicare a Torino al suo ritorno. I colori vivaci dei suoi schizzi per decorazioni di palazzi e arredi siamesi si riflettono nei suoi dipinti e acquerelli, ricchi di grazia e di un fascino simbolico senza tempo.

È morto in un incidente d’auto.

 

Ingresso del tempio reale di Wat Phra Keo di Bangkok, 1906
Ingresso del tempio reale di Wat Phra Keo di Bangkok, 1906

 

Cesare Ferro Milone Primi passi
Cesare Ferro Milone – Primi passi – un dipinti incentrato sull’intimità della vita familiare in cui vengono colti gesti quotidiani di particolare tenerezza come in questa tela.

 

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