CASIMIRO RADICE

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BIOGRAFIA DI CASIMIRO RADICE

Casimiro Radice - Autoritratto
Casimiro Radice – Autoritratto

Casimiro Radice, nato il 15 dicembre 1834 a Milano e scomparso nel 1908 a Malgrate, si distinse come un artista del pennello proveniente dall’Italia. La sua vita trascorse in maniera umile, dirigendo con dedizione una modesta locanda situata nel territorio del comune di Galbiate. Alla fine della sua esistenza, Radice si congedò da questo mondo in condizioni economiche difficili.

L’artista, privo di istruzione formale nell’ambito pittorico, trovò la sua via nell’autodidattismo. Riuscì, nonostante la mancanza di maestri, a dipingere opere affascinanti e raffinate, spaziando tra soggetti sacri e scene di genere. Il suo talento si manifestò sia attraverso affreschi che tramite dipinti ad olio, regalando al pubblico una visione unica del suo mondo artistico.

La sua residenza nella tranquilla Galbiate divenne il punto di congiunzione tra la sua esistenza quotidiana e l’espressione creativa. Radice, pur essendo destinato a una vita modesta, riuscì a trasformare la sua modesta locanda in uno spazio in cui l’arte prendeva forma e colore. La sua eredità artistica rimane come testimonianza del talento intrinseco e della dedizione di un pittore che, nonostante le avversità, riuscì a lasciare un’impronta indelebile nel panorama artistico italiano.

Esposizioni di Belle Arti e Successi Iniziali (1871-1881)

Nel 1871, partecipa all’esibizione di Opere di Belle Arti presso il Palazzo Nazionale di Brera, contribuendo a un episodio del 24 dicembre con una scena rustica[1]. Successivamente, nel 1881, presenta con notevole successo “La visita alla nutrice” all’Esposizione di Milano, suscitando ammirazione da parte del pubblico.

Sempre a Milano nel 1883, espone opere di grande qualità come “Supplizio di Tantalo” e “Cestello di fiori”[2]. Nel 1884, alla Esposizione Nazionale di Torino, presenta anche “Fior di primavera” e “Non ti scordar di me”. La sua attività artistica si concentra principalmente sulla committenza civile e religiosa dei piccoli centri nei dintorni del Lago di Lecco.

Rappresentazioni della Vita Rurale e Paesaggi

Mai distante da questi luoghi, trova ispirazione per le sue creazioni, che ritraggono scene agresti, interni rustici e paesaggi campestri. Il suo contributo artistico include il dipinto del primo Sindaco di Galbiate, conservato nel Municipio locale.

Prima del 1860, realizza “Il ritorno del cacciatore”, ora esposto alla Galleria Comunale d’Arte di Lecco, dove si autoritrae come protagonista del dipinto. Nel 1870, dipinge “Il corteggiamento”, un grande dipinto a olio attualmente in una collezione privata a Piacenza. Nel 1875, crea “Interno della Cascina Costa”, raffigurante il luogo dove Alessandro Manzoni ricevette il suo primo nutrimento.

Affreschi e Decorazioni Sacre

Tra il 1891 e il 1892, Radice si dedica alla decorazione della Chiesa di Santa Agnese in Olginate, arricchendola con affreschi nel presbiterio e sulla volta. Altre sue opere murarie adornano la Basilica di San Nicolò a Lecco, la Chiesa di San Giorgio a Molteno, la Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio a Vercurago, e la Chiesa di Santa Maria Assunta a Guanzate.

Inoltre, Radice contribuisce con affreschi nella chiesetta della Madonna del Carmine al Pescallo, edificata nel 1887 sui resti di un ossario del Seicento. Nel 1896, dipinge un grande altare raffigurante la Madonna col Bambino, il Beato Giobbe e San Rocco.

Oltre a queste elencate, anche in altre chiese e oratori è possibile trovare altre opere di Casimiro Radice, che molto lavorò per la committenza religiosa di questa zona. A lui o a suoi emuli sono anche attribuiti numerosi dipinti ex-voto presenti in luoghi di culto dell’Alta Brianza, in particolare nel Santuario di San Martino, presso Valmadrera, dove si venera la miracolosa Madonna del latte.

 

 

Casimiro Radice Cascina Costa a Galbiate
Casimiro Radice – Cascina Costa a Galbiate

 

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