CARLO MANCINI

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BIOGRAFIA DI CARLO MANCINI

Carlo Mancini lago di Cleopatra
Carlo Mancini – lago di Cleopatra

Carlo Mancini è nato il 28 febbraio 1829 a Milano e morto il 10 marzo 1910 nella stessa città, è un pittore naturalista italiano del XIX secolo, è cresciuto in una famiglia milanese dell’antica e nobile stirpe.

È figlio di Francesco Mancini e di sua moglie, la contessa Lucrezia di Belgiojoso. Il suo spiccato patriottismo lo portò a unirsi all’esercito franco-piemontese al fianco di suo fratello Ludovico durante la Campagna d’Italia nel 1859.

Cresciuto in un clima culturale liberale e in un ambiente artistico molto ricco a contatto con alcuni dei protagonisti dell’universo musicale milanese. Gli ospiti abituali della villa di famiglia a Merate: Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi e Arrigo Boito, con i quali lega una stretta amicizia.

È probabilmente il paesaggista Rinaldo Barbiano di Belgiojoso, uno zio al fianco di sua madre, che per primo lo interessò alla pittura.

L’unica prova dei suoi studi sotto la direzione di Giuseppe Bisi, allora titolare della cattedra di paesaggio all’Accademia di Belle Arti di Brera, è un lavoro d’esame di fine anno.

Durante l’anno 1857 e dal momento che il suo nome non appare su alcun documento ufficiale dell’Accademia, è stato recentemente suggerito che il suo apprendimento pittorico sia avvenuto fuori dall’istituto.

È comunque considerato allievo di Giuseppe Bertini e debuttò come pittore nel 1857 presentando sei delle sue opere alla Mostra di Belle Arti di Brera del 1857.

Viaggi in Bretagna e Normandia:

Un primo viaggio in Bretagna e Normandia lo portò a entrare rapidamente in contatto con le influenze francesi del suo tempo, con la pittura naturalistica del tipo inglese del paesaggio e ad interessarsi alle scene di rappresentazioni fedeli della vita, ma mitigate dal armonia del trattamento leggero di questo periodo della fine del Romanticismo.

Ha qualche successo, in particolare in Lombardia e in Piemonte. Il suo lavoro si concentra su temi rurali, principalmente tratti da scene della campagna brianzola e ricordi del suo soggiorno in Bretagna e Normandia.

I critici accolgono la sua produzione e gli sono valsi voti di riconoscimento ufficiale. Espone nel 1863 all’Accademia di Torino, oltre che a Brera. Nel 1867 divenne membro dell’Accademia di Brera. Nel 1872 espose in questa Accademia un dipinto intitolato Frane di Bellaguarda.

Dopo il 1875, a causa di un disaccordo con gli organizzatori delle mostre a Brera, smette di esporre e principalmente produrrà i suoi lavori all’estero. I suoi viaggi in Scozia e nell’Estremo Oriente sono documentati in una serie di schizzi e dipinti a olio e acquerelli risalenti alla seconda metà degli anni 1870.

Viaggia in Europa e, intorno al 1900, è interessato alle culture e ai mistici orientali e alla Teosofia e viaggia in Egitto, India, Indocina, Siam, Birmania e Cina.

Le sue impressioni e memorie di viaggi sono esposte con le sue altre opere, alla Galleria d’Arte Moderna e alla Pinacoteca di Brera a Milano, nel Museo Poldi Pezzoli di Milano, nel Museo Civico di Torino e all’Accademia Carrara di Bergamo.

 

Carlo Mancini
Carlo Mancini

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