CARLO FORNARA

CARLO FORNARA  è nato a Prestinone, nel 1871 e morto a  Prestinone, nel 1968 è stato un pittore italiano, legato alla corrente pittorica del primo 900 italiano nota come divisionismo.


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BIOGRAFIA DI CARLO FORNARA

Carlo Fornara
Carlo Fornara

Nato in una famiglia umile di contadini della Val Vigezzo, mostrò subito la sua propensione al disegno. Dopo aver iniziato a frequentare la scuola d’arte Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore, seguendo gli insegnamenti di Enrico Cavalli, grande conoscitore dell’arte francese di quell’epoca, il quale lo influenzò in maniera decisiva affinché seguisse la via della pittura.

Nel 1891 espose due opere: “La bottega del calderaio e Ricordanze”, alla Prima Triennale di Brera. Nel 1892 partecipò a Torino alla mostra postuma di A. Fontanesi e per un anno lavorò sotto l’influenza del grande paesaggista. Intorno al 1893 studiò la scomposizione scientifica del colore.

Nel 1896 il Carlo Fornara rientrò a Lione e, finalmente, raggiunse Parig dove visitò il Louvre i grandi del Rinascimento e conobbe da vicino le opere di Millet, Courbet, Rousseau e degli impressionisti. Rientrato in Italia, unì le esperienze degli ultimi anni nel dipinto del 1897 “En plein air” opera dispersa, una vivida scena in controluce dai colori tersi e brillanti.

Partecipò alla III Triennale di Brera del 1897, il dipinto fu rifiutato dalla giuria “per le audacie dei rapporti cromatici. Lo scandalo suscitato dall’opera diede al suo autore immediata notorietà e gli valse l’ammirazione dei divisionisti, che lo accolsero nel loro gruppo e fecero esporre “En plein air” nella vetrina di un negozio milanese.

Il Segantini procurò al Fornara un contratto con il mercante V. Grubicy e lo scelse quale collaboratore per l’esecuzione del “Panorama dell’Engadina”, che intendeva presentare all’Esposizione universale di Parigi del 1900 e che poi, per motivi economici, non venne presentato.

Nel 1894 partì per la Francia, fermandosi a Lione, dove frequentò la locale pinacoteca; soggiornò poi a Marsiglia, ma non poté proseguire per Parigi a causa dei tumulti scoppiati per l’uccisione del presidente S. Carnot.

Questa fu un’occasione fondamentale perché lo mise in contatto con la corrente divisionista, ma durante il suo soggiorno a Lione tra il 1894 ed il 1895. Fornara si avvicina alla corrente pittorica del “neoimpressionismo”, che si evidenzia nell’opera “En plen air”. Opera che venne suo malgrado rifiutata nel 1897 dalla terza Biennale di Brera, nonostante venisse giudicata molto bene da artisti come Giuseppe Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini, due dei maggiori esponenti della corrente divisionista.

Nel 1899 prese parte alla 3° Esposizione internazionale d’arte di Venezia.

Conosce Alberto Grubicy de Dragon, il più importante commerciante e titolare della Galleria Grubicy e fratello del promotore del divisionismo a livello europeo, il mercante d’arte e pittore lui stesso Vittore Grubicy de Dragon, fu molto apprezzato da entrambi e messo in contatto con Segantini, che volle il giovane artista come suo assistente per l’Esposizione di Parigi del 1900.

Carlo Fornara fu presente in quasi tutte le esposizioni pittoriche nazionali ed internazionali di una certa rilevanza di quegli anni, ma l’adesione alla scuola divisionista iniziò gradatamente ad indebolirsi fino a scemare del tutto intorno agli anni venti quando l’artista iniziò una sua ricerca pittorica con uno stile del tutto personale.

Nella primavera del 1891 espose 2 opere “La bottega del calderaio” ed espose “Ricordanze” alla Prima Triennale di Brera, occasione molto important, perché lo mise in contatto per la prima volta con gfli artisti  divisionisti.

A partire dal 1922 si ritirò definitivamente in Val Vigezzo dove morì nel 1968.

 

Carlo Fornara - L'aratura in Argentina
Carlo Fornara – L’aratura in Argentina

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