CARLO ALBACINI

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Carlo Albacini (1739? – dopo il 1807) fu uno scultore e restauratore italiano di scultura romana antica.


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BIOGRAFIA CARLO ALBACINI

Fu allievo di Bartolomeo Cavaceppi, eminente scultore e restauratore di Roma. Albacini fu famoso per le sue copie dopo originali classici come Ercole Farnese; la sua versione di Castore e Polluce al Prado o Flora Capitolina di Villa Adriana, per il mercato turistico Grand. Come Cavaceppi, restaurò anche sculture classiche, in particolare i marmi di Farnese, che Albacini lavorò nel 1786-89, in preparazione del loro trasferimento a Napoli sotto la direzione del pittore tedesco Hackert e Domenico Venuti.

Alcuni dei suoi restauri erano gratuiti, secondo gli standard moderni: nella famosa Afrodite Kallipygos Farnese a Napoli, la testa, il seno destro esposto, il braccio sinistro e la gamba destra sotto il ginocchio sono restauri di Albacini. Non restaurati a Roma prima della spedizione a Napoli, tuttavia, i Farnese si unirono ai tirannicidi restaurati come gladiatori. Carlo Albacini fu il principale restauratore di Thomas Jenkins, il cui preminente cliente era Charles Townley; La collezione di Townley è al British Museum. Townley presentò Albacini a Henry Blundell, la cui collezione di sculture romane fu magnificamente esposta a Ince Blundell.

Nel 1776 Blundell, considerando che una bella copia moderna era superiore a un’antichità mediocre, commissionò ad Albacini una copia di una colossale testa di marmo di Lucio Vero; quando il giovane Antonio Canova visitò le officine di Cavaceppi e di Albacini nel 1779- 80, parlò con uno dei garzonieri di Albacini che disse di aver già passato quattordici mesi a puntare su una copia del busto di Borghese di Lucio Vero e aveva ancora cinque mesi di lavoro da fare.

Ha catalogato l’immensa collezione di sculture antiche, alcune delle quali liberamente restaurate, lasciate da Cavaceppi, e ha assemblato la collezione di calchi di busti ritratto greco-romani che è stato venduto da Filippo Albacini e può essere visto nei Musei Capitolini, i Musei Vaticani, a Napoli, e al Prado e Casa del Labrador, Aranjuez, e soprattutto alla Galleria Nazionale Scozzese, dove la presenza di un folto gruppo di calchi acquistati dal figlio di Albacini nel 1838 fu oggetto di un colloquio sulla diversa reputazione e importanza culturale dei calchi delle sculture classiche e sui vari parametri dei restauri etici.

Su piccola scala il suo laboratorio, collaborando con Luigi Valadier, ha prodotto l’elaborata tavola-quadro in bronzo dorato e patinato e rari marmi colorati sul tema Romantico-Classico Le Rovine di Paestum disegnato per Maria Carolina da Domenico Venuti, 1805.

Come maestri di marmo, la bottega di Albacini realizzò anche sculture architettoniche, come i due semplici caminetti di marmo bianco e colorato per la galleria di caccia di Ferdinando IV di Napoli, il Casino Reale di Carditello, a circa 14 km a nord est di Napoli. I piedistalli per la scultura, per i quali doveva essere pagato Albacini, furono spediti da Livorno nel 1780 da Gavin Hamilton per Thomas Pitt, in seguito Lord Camelford, che non li prese.

Suo figlio, anche Carlo Albacini (1777 – 1858), era uno scultore.

 

Carlo Albacini Afrodite
Carlo Albacini – Afrodite
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