CAGNACCIO DI SAN PIETRO

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LE QUOTAZIONI di Cagnaccio di San Pietro

Le opere dell’artista sono valutate come segue: del periodo del realismo magico hanno valutazioni comprese tra i 26.000 ed i 65.000 Euro (€), mentre le opere più piccole si valutano tra i 10.000 ed i 15.000 Euro. Gli oli su tavola più piccoli sono quotati tra i 2.000 e i 6.000 Euro.

N.B. Le valutazioni qui riportate sono puramente indicative. È importante contattare i nostri esperti ricevere una quotazione gratuita e aggiornata.


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BIOGRAFIA DI CAGNACCIO DI SAN PIETRO

Cagnaccio di San Pietro autoritratto
Cagnaccio di San Pietro autoritratto

CAGNACCIO DI SAN PIETRO è nato a Natale Bentivoglio Scarpa in provincia di Brescia il 14 gennaio del 1897 e deceduto il 29 maggio del 1946 a Venezia, è stato un pittore realista magico italiano.

La sua formazione artistica è stata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove ha studiato sotto Ettore Tito. Iniziò la sua attività artistica come scultore ma presto la abbandonò per i dipinti.

I primi dipinti di Cagnaccio di san Pietro erano in un idioma “futuristico”, ma dagli inizi degli anni ’20 aveva adottato uno stile spazzolato e quasi uniforme.

Il suo lavoro, che comprende ritratti, nudi, nature morte, scene di vita popolare e immagini religiose, mostra l’influenza dei pittori tedeschi della nuova obiettività.

Uno dei suoi dipinti più famosi, dopo l’Orgia realizizato nel 1928, mostra tre donne nude (apparentemente lo stesso modello in tre diverse pose) addormentate su un pavimento pieno di bottiglie di vino, carte da gioco e sigarette, con un effetto “più deprimente di eccitanti“.

Un’altra delle sue opere più belle è “L’alzana” realizzata nel 1926, dove due giovani trascinano un enorme barcone galleggiante. Il grande sforzo, espresso nei volti, è così realistico da sembrare assurdo e diventa la metafora delle nostre illusioni e fatiche. Il realismo di Cagnaccio di San Pietro, del resto, rasenta sempre l’incubom, come i suoi bambini, dall’espressione cattivita come ad esempio nel dipinto “Bambina con la palla”, sono l’oppsto dell’infanzia comune.

Il suo nome San Pietro sta per San Pietro in Volta, il paese lagunare veneto, nell’isola di Pellestrina, dove provenivano i suoi genitori. Cagnaccio era il soprannome della sua famiglia, perché il nonno possedeva un cane che incuteva paura a tutti.

Il realismo clinico di questo lavoro è anche visto nelle sue morti, che spesso rappresentano granchi, aragoste o oggetti di vetro che ha dipinto con precisione fredda. La sua salute peggiorò negli anni ’40 dove li trascorse in ospedale a Venezia.

Periodo della resistenza

Nel periodo della Resistenza aiuta e ospita nella sua amata casa in Calle del Zucchero alcuni partigiani e anti-fascisti ricercati, tra cui i fratelli Armando e Danilo Gavagnin e Gigetto Tito, figlio di Ettore e suo amico fraterno. Nonostante fosse distante da tutte le correnti artistiche, Cagnaccio divenne membro del movimento dei “Realisti magici”. Felice Casorati, infatti aiuta Cagnaccio a intraprendere la strada verso il classicismo moderno.

Cagnaccio ha compassione nei confronti dei suoi soggetti, la sua demagogia aumenta con il sopraggiungere della malattia, che lo porterà verso la morte: un’ulcera perforante che diventerà una neoplasia. Nella sua vità è stato operato diverse volte facendo diventare la sua vita un calvario.

Se prima criticava duramente, lo sporco della società, ora si intensificano, dipinti di vecchi e bambini nelle quotidiane azioni di vita e le nature morte laccate da gran integerrimo.

Un intenso fervore religioso colpisce Cagnaccio di San Pietro, che si realizza negli ultimi anni della sua vita con una serie di Madonne addolorate e notturne, di Cristi luminescenti.

Morì il 29 maggio 1946.

 

Cagnaccio di san Pietro Rrosario
In questo dipinto notiamo una donna vestita di nero con la corona in mano, che utilizza una sedia impagliata come inginocchiatoio. Dietro di lei c’è la figlia, mentre ai lati troviamo i due nipoti. Si nota l’intensità della preghiera dei personaggi.

 

Cagnaccio di san pietro - “Autoritratto”, 1938 Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia
Autoritratto del 1938 Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia

 

Cagnaccio di San Pietro - I naufraghi
I naufraghi

 

Cagnaccio di San Pietro - Autoritratto - Primo denaro, 1928 Olio su tavola, 59,5 x 79,5 cm
Autoritratto – Primo denaro, 1928 Olio su tavola, 59,5 x 79,5 cm

 

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