VALUTAZIONE gratuita delle sculture di Arturo Martini
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LE QUOTAZIONI di Arturo Martini
Le sculture in ceramica hanno quotazioni tra i 600 e i 1.500 euro circa, i prezzi salgono se siamo in presenza di capolavori. Le opere in terrecotta hanno valutazioni intorno i 2.500 euro ma possono raggiungere i 110.000 euro per opere importanti. Le sculture in bronzo invece hanno subito una flessione il record più recente è di 55.000 euro realizzato ne 2019. Le sculture in marmo sono praticamente introvabili.
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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.
RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE ARTURO MARTINI
Tipologia opere | Dimensione | Quotazione |
Ceramica | medie | 600 – 1.500 Euro |
Terracotta | medie | intorno ai 2.500 Euro |
Bronzo | medie | record asta 55.000 Euro |
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BIOGRAFIA DI ARTURO MARTINI
Arturo Martini è nato a Treviso nel 1889, fu uno scultore italiano molto importante.
Abbandonò il percorso scolastico dedicandosi all’apprendistato artistico lavorando presso la bottega di Antonio Carlini a Treviso, come orafo e ceramista.
Nel 1909 frequenta la “Scuola Libera del Nudo” presso l’Accademia di Venezia dove il suo mentore fu Urbano Nono, che lo indirizzò nei luoghi dove erano esposti i dipinti di Medardo Rosso.
Nel 1910 nacque l’amicizia con Gino Rossi, con il quale condivise diverse mostre. L’anno successivo, Arturo Martini si trasferisce a Monaco, aiutato economicamente dal direttore del museo e da un imprenditore locale.
Arturo Martini fu allievo di Adolf von Hildebrand , che gli suggerì di utilizzre la forma “romana”. Partecipò nel 1915 alla Secessione Romana e nel 1917 servì il reggimento di artiglieria, presso Vittorio Veneto.
Nel 1921 presentò alcune sue opere all’Esposizione dei dissidenti. Stazionò nella casa di famiglia a Vado Ligure per alcuni anni, ottenendo un contratto per realizzare un monumento ai caduti.
Il gruppo Valori Plastici:
Dopo la prima guerra mondiale fece parte del gruppo Valori Plastici, influenzando l’arte italiana, infatti le sue opere erano caratterizzate da una plasticità sicura e immediata e dalla completa padronanza di tutti i processi tecnici : pietra, bronzo, ceramica, terracotta essa sosteneva un ritorno alle tradizioni classiche, e la sua scultura divenne in seguito più naturalistica
Partecipò nel 1926 alla 3° Biennale Romana e l’anno successivo alla Biennale di Venezia. L’anno seguente entrò a far parte del movimento Novecento Italiano. Nel periodo della sua permanenza a Roma, conobbe il pittore e scultore Maurice Sterne nel villaggio degli artisti di Anticoli Corrado.
Nel 1932 vinse il primo premio per la scultura alla Prima Quadriennale di Roma. L’anno successivo, Martini iniziò a dipingere e i suoi dipinti vengono esposti alla Galleria Barbaroux. Molti dei suoi colleghi furono invidiosi del il suo successo, e visse gli ultimi anni della sua vita nel dopoguerra con molta sofferenza prima di ammalarsi di paralisi cerebrale.
Le opere di Arturo Martini variano da delicate ceramiche a figure drammatiche in pietra come Minerva realizzata nel 1932. Il grande e ambizioso altorilievo del Palazzo di Giustizia di Milano, è forse il culmine del suo successo.
Martini e il movimento dell’attività fisica:
Martini era particolarmente bravo nel trasmettere la tensione e il movimento dell’attività fisica, come in Donna che nuota sott’acqua del 1941. Nel 1945 pubblicò un opuscolo, Scultura: La morte del linguaggio, in cui vole espprimere la sua frustrazione per i limiti del medium.
Nel 1948, gli viene fatto un omoggio dopo la sua morte alla 5 Quadriennale di Roma. Durante la sua permanenza nella capitale, per allontanarsi dalla vita caotica preferisce fermarsi ad abitare nel comune di Anticoli Corrado, ove realizza la fontana intitolata a suo nome posta al centro della Piazza delle Ville.
Grazie ai suoi consigli verso i suoi allievi, tra cui troviamo Maria Lai da Ulassai, ritroviamo nelle sue opere l’idea di ritmo suggerita dal maestro.
Nel 1968 grazie alla imponente mostra monografica realizzata per omaggiare lo scultore, che venne realizzata su progetto di Carlo Scarpa nel Convento di Santa Maria, permise all’amministrazione di alienare il Complesso di Santa Caterina, oggi sede principale dei Musei civici di Treviso.
Al Martini sono dedicate mote scuole italiane, tra cui la scuola media di Santa Maria del Rovere a Treviso e il liceo artistico di Savona.
Il legame che ebbe Arturo Martini con le ceramiche e le creta era fortissimo infatti egli riuscì a realizzare una nuova tecnica di incisione calcografico che lui stesso denominò cheramografia.
Morì nel 1947 a Milano
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