ANTONIO FONTANESI

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LE QUOTAZIONI di Antonio Fontanesi

Le acqueforti, si collocano con un valore compreso tra 600 e 1.200 Euro; i disegni, che oscillano tra 1.500 e 6.500 Euro; i carboncini, con una valutazione che va da 3.200 a 8.500 Euro; gli acquerelli, dai 4.200 ai 15.500 Euro; i pastelli, che superano i 15.000 Euro.

Per quanto riguarda gli oli, le opere di dimensioni ridotte e i bozzetti dalla pennellata vibrante sono quotati da 9.000 a 32.000 Euro; le opere di maggior impegno e di medie dimensioni trovano facilmente acquirenti in Inghilterra, Svizzera e Giappone, con risultati che vanno dai 40.000 Euro fino al record d’asta del 25 febbraio 2004.

Sono numerosi i falsi e le copie, particolarmente pericolose quelle realizzate da V. Bussolino, che spesso presentano variazioni. Opere non firmate di F. Vercelli vengono talvolta attribuite al Fontanesi, così come opere realizzate dagli allievi.

Anche le etichette applicate sul retro di tavole, con l’autenticazione di Marco Calderini, sono state falsificate o tagliate da dipinti autentici e riutilizzate.

Siamo a disposizione tramite il nostro perito ed esperto d’arte per stimare e valutare gratuitamente le opere di Antonio Fontanesi

Per ricevere la stima o quotazione bisogna inviare una foto del dipinto, specificando le misure al netto della cornice, utilizzando il form presente in ogni pagina del sito web, oppure tramite mail o con whatsapp al numero: 3482858142.

Riceverete una risposta il prima possibile, in linea con il valore di mercato attuale secondo le nostre accurate considerazioni.
Ci riserviamo di valutare l’acquisto del quadro se risulta di nostro interesse.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE ANTONIO FONTANESI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Acqueforti medie 6.00 – 1.200 Euro
disegni medie 1.500 – 6.500 Euro
carboncini medie 3.200 – 8.500 Euro
acquerelli medie 4.200 – 15.500 Euro
oli medie 9.000 – 32.000 Euro

 


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BIOGRAFIA DI ANTONIO FONTANESI

Antonio Fontanesi
Antonio Fontanesi

Antonio Fontanesi è nato il 23 febbraio del 1818 e deceduto il 17 aprile del 1882, è stato un pittore italiano che ha vissuto a Meiji in Giappone nel periodo tra il 1876 e il 1878.

Fontanesi nasce a Reggio Emilia, e si allena con i pittori del paesaggio Prospero Minghetti e Vincenzo Carnevali. Dal 1841 comincia a dipingere paesaggi e ha introdotto le tecniche europee di pittura ad olio in Giappone e ha esercitato un ruolo significativo nello sviluppo della moderna pittura giapponese. È conosciuto per le sue opere nello stile romantico della scuola francese Barbizon.

DECORAZIONI MURALI:

Nel 1832, Antonio Fontanesi si fa ingresso nella prestigiosa Accademia di Belle Arti di Reggio, sotto la sapiente guida di Prospero Minghetti, lasciando subito sbalorditi tutti con le sue innate abilità artistiche.

L’anno 1842 segna una tappa significativa nella carriera di Fontanesi, poiché è in questo periodo che si distingue nella creazione delle affascinanti scenografie che impreziosiscono il Teatro Comunale di Reggio Emilia. La sua maestria artistica si focalizza principalmente sulla pittura decorativa di paesaggi, esaltando così la sua vocazione per la bellezza naturalistica.

Durante questi anni, la sua attività artistica si concentra principalmente sulla realizzazione di opere murali e scenografiche, tutte caratterizzate da una straordinaria qualità paesaggistica che lascia senza fiato.

Nel 1848 si unì a un gruppo di volontari garibaldini che si recavano a Milano per combattere contro la “Legione Manara” e gli austriaci. Nel 1859, ancora una volta, si unì brevemente alle forze armate di Cavour a Bologna.

GLI ANNI VISSUTI ALL’ESTERO:

Nel 1850 intraprende un affascinante viaggio verso la Svizzera, dove continua ad esercitare la sua abilità nel campo scenografico e si afferma anche come talentuoso litografo. Durante il suo soggiorno a Ginevra, entra in contatto con il rinomato mercante d’arte Brachard e si ispira alle influenze dei rinomati paesaggisti francesi. L’anno del 1855 segna un punto di svolta nella sua carriera, poiché visita l’Esposizione Universale di Parigi, dove ha l’opportunità di scoprire la rinomata Scuola di Barbizon. È proprio in questo periodo che sviluppa una particolare affinità per le poetiche vedute di Daubigny.

Nel 1861 presenta al pubblico fiorentino la sua opera “La quiete”, che oggi è conservata presso la prestigiosa Galleria d’Arte Moderna di Torino, ottenendo un incredibile successo sia tra il pubblico che tra la critica. In questa splendida composizione, immersa in un bosco tranquillo attraversato da un dolce ruscello, una serie di bambini si divertono tra gli alberi, evocando in modo chiaro i suggestivi paesaggi di Camille Corot.

Nel 1858, durante un affascinante viaggio a Crémieu, si crea un legame profondo e duraturo con il rinomato pittore François-Auguste Ravier (1814-1894). L’influenza di quest’ultimo si fa sentire nella sua trattazione appassionata del paesaggio, conferendo alla sua arte un tocco emotivamente coinvolgente.

I PAESAGGI:

Nel 1861, si colloca anche l’opera “Dopo la pioggia”, custodita con grandezza presso l’elegante Palazzo Pitti e prontamente acquisita dal Re. L’anno successivo, alla rinomata Promotrice di Torino, espone una delle sue creazioni più emblematiche, la quale è ora conservata con maestosità presso la prestigiosa Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Quest’opera, intitolata “Un mattino d’ottobre”, cattura abilmente la delicata luce dell’alba autunnale che, in modo sottile, illumina un paesaggio appena “bagnato” da una recente pioggia.

Le nuvole, pronte a disperdersi, incorniciano con grazia un paesaggio dai toni arrossati, caratteristici del mese di ottobre. La precisa indicazione temporale rivela l’importanza che Antonio Fontanesi attribuisce alle diverse fasi del giorno e alla ciclicità delle stagioni, temi che egli esplorerà con passione in numerose occasioni.

Due anni dopo si trasferisce a Ginevra, dove rimase fino al 1865. Il suo principale interesse era la pittura paesaggistica, che si espande dopo aver visitato l’Università Esposizione del 1855 a Parigi. Nel 1863, ha tentato di stabilirsi a Londra, ma ha trovato poche commissioni. Successivamente ha completato una serie di acquerelli per la Galleria Nazionale quindi è tornato a Firenze, dove è rimasto con il collega pittore Cristiano Banti.

Ha partecipato a importanti mostre artistiche, mostrando le sue opere a Lione, Torino, Milano, Firenze, Genova e la Triennale di Belle Arti a Bologna. Fu nominato professore all’Accademia di Lucca, ma si trasferì a Torino quando una sedia come professore di paesaggio fu creata appositamente per lui presso l’Accademia Albertina di Torino dal 1869 al 1876. Tra i suoi allievi ebbe Carlo Follini.

TRASFERIMENTO A TOKIO:

Nel 1876, a Tokyo, sotto la supervisione del Ministero della Scienza e della Tecnologia e in seguito parte dell’Università di Tecnologia e successivamente dell’Istituto di Tecnologia di Tokyo, è stata fondata una scuola d’arte di pittura e scultura. È stata la prima scuola artistica governativa fondata in Giappone.

Su raccomandazione del ministro italiano di Tokio, il conte Alessandro Fè d’Ostiani, il governo di Meiji ha assunto tre artisti italiani come consulenti stranieri: Vincenzo Ragusa per la scultura, Antonio Fontanesi per il disegno e Giovanni Cappelletti come tutor. Il trio ha influenzato notevolmente lo sviluppo dell’arte e dell’architettura giapponese nei succcessivi decenni. L’accettazione degli insegnanti Italiani si basava sulla politica non ufficiale di governo dove accettava anche la consulenza militare proveniente dalla Francia, consigli industriali dalla Gran Bretagna, consulenze agricole dagli Stati Uniti e consulenze legali e di medica dalla Germania.

Antonio Fontanesi ha introdotto le tecniche di “vernici a base di carbone”, pastello e olio ai suoi studenti giapponesi. Ha anche insegnato concetti occidentali di prospettiva, anatomia e schizzo. La sua carriera in Giappone è stata interrotta da gravi malattie, che lo hanno costretto a tornare in Italia nel 1878.

 

Antonio Fontanesi - Pascolo
Antonio Fontanesi – Pascolo

 

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