ANTONIO FERRIGNO

Antonio Ferrigno nato il 22 dicembre 1863, a Maiori e morto il 12 dicembre 1940, a Salerno fu un pittore italiano; meglio conosciuto per i suoi paesaggi e scene di genere create durante un soggiorno in Brasile.


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BIOGRAFIA DI ANTONIO FERRIGNO

Antonio Ferrigno
Antonio Ferrigno

Inizialmente autodidatta, le sue prime lezioni d’arte furono prese negli studi di Giacomo Di Chirico. In seguito ha ottenuto una borsa di studio per frequentare l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ha studiato con Stanislao Lista e Teofilo Patini, diplomandosi nel 1885. Seguirono studi privati ​​con Domenico Morelli, durante i quali si sentì attratto dalla pittura di paesaggio.

Iniziò ad esporre nel 1882 e presto attirò molti clienti importanti, tra cui la famiglia Filangieri, il Banco di Napoli e, nel 1890, il re Umberto I, che acquistò il suo dipinto “Domenica di Marzo” per il Museo di Capodimonte.

Nel 1893, si trasferì in Brasile, dove si unì al suo amico Rosalbino Santoro a San Paolo. Rimase lì per 12 anni e divenne noto come il “pittore del caffè”, perché si specializzò nella pittura di paesaggi delle piantagioni, commissionata da ricchi hacendados. Una grande mostra del suo lavoro si tenne a Parigi nel 1900, in concomitanza con le campagne per promuovere il consumo di caffè.

Oltre agli aspetti promozionali, i suoi dipinti hanno un valore documentale, in quanto ritraggono il periodo immediatamente successivo all’abolizione della schiavitù nel 1888. Durante questo periodo, gran parte del lavoro manuale nelle piantagioni è stato eseguito da immigrati italiani (in particolare veneziani). Alcuni dei suoi dipinti che li coinvolgono sono stati commissionati dal governo italiano. Le sue opere coprono ogni fase del processo di produzione del caffè.

Dal 1900 al 1904, trascorse gran parte del suo tempo nell’entroterra, con lunghi soggiorni nelle piantagioni di Victória e Santa Gertrudes. Quest’ultimo era considerato un “insediamento modello” poiché era dotato di elettricità e telefono. Un’esposizione importante dei suoi dipinti relativi al caffè fu un grande successo all’Esposizione in Louisiana del 1904.

Ha tenuto la sua mostra finale in Brasile nel 1905, e tornò in Italia, dove si stabilì a Salerno e divenne insegnante di disegno presso la scuola tecnica nel 1913. Due anni dopo, mise all’asta molte delle sue opere a beneficio delle vittime di un terremoto in Abruzzo. I suoi dipinti continuarono a mostrare i colori naturali che la sua tavolozza aveva acquisito in Brasile. Questi sono particolarmente importanti in una serie di dipinti raffiguranti la Villa Rufolo che creò negli anni ’20. Insieme a Gaetano Capone, Luigi Paolillo e Pietro Scoppetta, fece parte di quella che divenne nota come “Scuola di Maiori” o, semplicemente, “Costaioli”. Frequentava il Salone d’Indipendeza di Parigi. La sua ultima mostra degna di nota fu per il “Sindacato provinciale fascista di belle arti”, che ebbe luogo a Positano nel 1937.

Una grande retrospettiva del suo lavoro si è svolta nel 2005 presso la Pinacoteca di San Paulo, nel centenario della sua partenza.

 

Antonio Ferrigno Il caffè per la stazione
Antonio Ferrigno Il caffè per la stazione

 

Antonio Ferrigno Strada 25 Marzo
Antonio Ferrigno Strada 25 Marzo

 

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