ANTONINO LETO

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LE QUOTAZIONI di Antonino Leto

I dipinti ad olio di Antonino Leto sono stati i più richiesti e apprezzati nel corso del 2009, raggiungendo cifre considerevoli in termini di valore di mercato.

Attualmente, le creazioni dell’artista siciliano presentano una vasta gamma di valutazioni. Ad esempio, le maestose marine di grandi dimensioni si posizionano tra i 10.000,00 e i 60.000,00 euro. I paesaggi, gli scorci di Capri e i ritratti della vita quotidiana siciliana, come il venditore di canestri, hanno un prezzo che varia tra i 5.000,00 e i 15.000,00 euro.

Oltre ai dipinti, Leto ha realizzato una collezione di disegni e acquarelli, che sono valutati tra i 500,00 e i 1.000,00 euro.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una più corretta stima andrebbero visionate dal vivo dal nostro esperto in sede.

 

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE ANTONINO LETO

Tipologia scultura Quotazione
Marine di grandi dimensioni 10.000 – 60.000 Euro
Paesaggi e scorci di capri 5.000 – 15.000 Euro
disegni e acquarelli 500 – 1.000 Euro

 


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BIOGRAFIA DI ANTONINO LETO

Antonino Leto
Antonino Leto

Antonino Leto è nato da Pietro e Caterina Puleo a Monreale, il 14 giugno del 1844 e morto a  Capri, il 31 maggio del 1913, è stato un pittore italiano figurativo aderente al movimento verista, adotta lo stile e il soggetto di Filippo Palizzi.

Grazie a un assegno mensile del comune nel 1860 si trasferì a Palermo dove studiò pittura con Luigi Barba, autore di quadri storici.

L’anno seguente Leto iniziò a frequentare lo studio del pittore paesaggista Luigi Lojacono; qui conobbe il figlio, Francesco, grazie al quale si avvicinò al verismo naturalista.

Nel 1864 si trasferisce a Napoli dove viene attratto dalla pittura di Scuola di Resina promossa da Giuseppe De Nittis.

Tornato a Palermo per motivi di salute, conosce il Senatore Ignazio Florio che gli commissiona una veduta dello stabilimento enologico da lui fondato a Marsala.

Nel 1870 vince la medaglia d’argento alla Mostra artistica di Palermo con il dipinto “Ritorno al pascolo” e l’anno successivo quella d’oro all’Esposizione Regionale di Siracusa con il dipito “La bufera“.

Incontro con gli artisti:

Nel 1873, grazie a Ignazio Florio, soggiornò a Portici, dove studiò dal vero il paesaggio vesuviano con i pittori della Scuola di Resina, e a Roma conobbe Francesco Paolo Michetti, del quale imparò le tematiche agresti. L’anno successivo a Roma vince il concorso per il Pensionato artistico conla tela “La raccolta delle olive“, ispirata ai modi di rappresentare di Palizzi e Lojacono.

Prende lezioni da A. Cecioni. Dipinse sia in olio, tempera e acquerello. Nel 1870 aveva vinto una medaglia d’argento alla Mosta Artistica di Palermo con il dipinto “Il Ritorno dal Pascolo” e una medaglia d’oro all’Esposizione Regionale di Siracusa per La Bufera. Nel 1872, mandò un giorno d’inverno in Sicilia all’esposizione di Brera.

Costretto, dopo solo 6 mesi, a tornare a Palermo, conosce nel 1865 il senatore Florio, che gli commissionò un dipinto della veduta del suo stabilimento Vinicolo di Marsala.

Durante l’anno 1873, si unì a Portici con un altro pittore della Scuola di Resina, e viaggiò a Roma e incontrò Francesco Paolo Michetti. Nel 1874, dipinse “A Villa Borghese” e “Un contadino Romano“, esposte alla decima Promotrice a Napoli. Nel 1874-75 vince una borsa di studio per studiare a Roma con la sua opera “La Raccolta delle Olive”.

Si recò a Firenze nel 1876 qui dipinse paesaggi urbani più vivaci tra cui “Case a Viareggio”, “Ponte di Santi Trinità” e “Passeggiata alle Cascine”. Dopo aver venduto molte delle sue opere attraverso la Galleria Pisani, nel 1879 si trasferì a Parigi invitato da A. Goupil della Galleria Goupil. Nel 1880 dipinse “Vecchia Parigi” e “Le bois de Boulogne”.

Viaggio a Parigi:

A Parigi, i suoi pittori contemporanei erano Giuseppe De Nittis, Domenico Morelli, Antonio Mancini, Vincenzo Gemito, A. de Neuville, Édouard Manet e JL Meissonier.

Tornò a Palermo nel 1880, dove decorò con vivaci scene di vedute e di genere, la sala della Villa ai Colli.

Dopo il 1880, la sua salute non gli permise di viaggiare molto, ma fu molto prolifico nell’inviare dipinti alle mostre. Si trasferì a Capri nel 1882. I suoi funerei di Torre del Greco (1883) furono celebrati all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Roma, e ora è appeso nella Camera dei Deputati.

Nel corso del prossimo decennio molti di questi argomenti si sono concentrati su paesaggi marini o attività costiere. Insieme a Francesco Lojacono e Michele Catti, forma la cosiddetta triade canonica dei paesaggisti siciliani della Belle Époque.

 

Antonino Leto - Alla villa del parco
Alla villa del parco

 

Antonino Leto I Funari di Torre del Greco 1883
I Funari di Torre del Greco 1883

 

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