Angelo Beccaria è nato a Torino, nel 1820 e deceduto nel 1897, è stato un pittore paesaggista di Torino attivo in Piemonte.
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BIOGRAFIA DI ANGELO BECCARIA
E’ nato a Torino nel maggio 1820 da Giovanni. A 18 anni entra, all’Accademia Albertina di Torino nonostante il padre non fosse favorevole. Inizialmente studiò figura con Giovan Battista Biscarra ma successivamente si dedicò al paesaggio, ammirando le opere di M. d’Azeglio e di A. Calame. Inizia ad esporre presso la Società promotrice delle Belle Arti di Torino nel 1844, partecipando puntualmente fino al ’60, e saltuariamente dal 1864 al 1896.
Presso il Circolo degli artisti a Torino espose uno dei primi dipinti che lo fecero diventare notorio “Il tramonto del sole” realizzato nell’anno 1845. Per arrotondare lo stipendio impartiva lezioni private nell’aristocrazia torinese, in particolare insegnò pittura anche ai 5 figli di Vittorio Emanuele II. In estate veniva ingaggiato dalla famiglia reale presso la residenza in campagna dove faceva studiare ai principi l’arte del dipingere dal vero. Si recò più volte in Val d’Aosta con E. Perotti e con Carlo Piacenza per dipingere dal vero.
Nonostante fu della stessa generazione di Antonio Fontanesi, il Beccaria rappresentava, nei suoi dipinti a tema paesaggistico un aspetto non innovativo ma legato ancora a modi precedenti. Studia il Calame, grazie al Perotti che aveva lavorato in Svizzera. Con questi due artisti lavorò assiduamente anche per la stessa idea condivisa di paesaggio non priva dettagli decorativi settecenteschi.
Tutta la sua produzione artistica rimase ferma su questo stile:
- La raccolta del fieno, 1864 (Torino, Galleria d’arte moderna);
- Paese d’invenzione, 1870;
- L’ora del pasto (Torino, coll. M. Rossi);
Un dipinto dai motivi settecenteschi lo ritroviamo nel “Nel parco”, del 1872. Meno conosciuti anche se maggiormente interessanti, sono gli studi a olio, i disegni, le incisioni.
Un gruppo di 6 tavolette appartenente a collezione privata di Torino con “Vedute di campagna”, dai colori delicati, è di notevole chiarezza e naturalezza che si sposa bene con alcune acqueforti “Sotto i faggi”, del 1870; “Presso ai boschi”, del 1871; “Sui colli”, del 1873 con le quali il Angelo Beccaria, pur conservando un tratto preciso, raggiunge risultati molto simili a quelli dei componenti la scuola di Rivara.
Morì a Torino il 14 genn. 1897.
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