Achille Alberti nato il 1860 a Milano e deceduto a Camnago il 15 luglio del 1943, fu uno scultore italiano.
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BIOGRAFIA DI ACHILLE ALBERTI
Nacque a Milano il 12 marzo 186o e morì a Cannago (Lentate) il 15 luglio 1943. Studiò nell’Accademia di Brera, dove ebbe poi per alcuni anni ad insegnare scultura. Deriva così da Pietro Magni come da Riccardo Ripamonti.
Statuario romanticamente incline ai temi sociali, educativi, dolorosi, simbolici, avverte l’approssimarsi dell’impressionismo classico e sembra reagire piuttosto che concedere ad esso.
Titoli di alcune opere sue sono: “Emanuele Filiberto”, “Primo amore”, “Fremiti”, “Vittime del lavoro”, “Catone Uticense”, “Ignavia”, “Mistica”, “Pindaro” (1892), “Pilota ubriaco”, “Il maniscalco”, , “Bambino malato”, “Ritratto del poeta Gian Pietro Lucini”.
Ha eseguito monumenti onorari e funerari ed è stato anche pittore.
L’Alberti ebbe moltissimo seguito dagli adepti di Jean Royère e del suo “musicismo scultoreo” come ad esempio Giuseppe Cartella Gelardi famoso esponente della critica. Realizzò le grandi statue della facciata del palazzo della Borsa di Milano, realizzato dopo i primi anni del ‘900, opere dove viene evidenziata l’ecletticità dello scultore.
Nel 1931 viene allestita una retrospettiva a lui omaggiata nella Galleria Pesaro di Milano.
Muore a Camnago, in provincia di Milano, il 15 luglio 1943. Molte sue oprere sono catalogate nella Ca Granda.
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