TITO CHELAZZI

Tito Chelazzi (1 marzo 1834, San Casciano in Val di Pesa – 12 aprile 1892, Firenze) è stato un pittore italiano di nature morte e eroe di guerra.


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BIOGRAFIA DI TITO CHELAZZI

Tito Chelazzi 1876
Tito Chelazzi 1876

I suoi genitori erano gli eredi di una ricca famiglia senese. All’inizio pensò di diventare un medico, ma presto lasciò la facoltà di medicina per dedicarsi interamente alla pittura. Ha iniziato prendendo lezioni da un artista locale di nome Alessandro Martini, poi iscritto all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Quando Martini fu assunto per aiutare a restaurare un dipinto dell’Annunciazione del XIII secolo nella Basilica della Santissima Annunziata, Chelazzi divenne il suo assistente. Le sue prime opere da solista furono le immagini della Madonna per le cappelle di alcune ville a Firenze e San Casciano.

Nel 1859 si arruolò con il 18 ° reggimento di bersaglieri per combattere per l’indipendenza italiana. Quando tornò trovò una posizione negli studi di Stefano Ussi, che in seguito divenne un amico intimo. Nel 1861, ha avuto la sua prima mostra, insieme a Ussi, alla “Esposizione nazionale di arti e mestieri” nella Stazione Leopolda. Nel 1866, all’inizio della terza guerra d’indipendenza italiana, si arruolò in un’unità guidata dal colonnello Menotti Garibaldi. Combatté nella Campagna tirolese e sfuggì a malapena alla morte nella battaglia di Bezzecca.

Rientrato a Firenze, ha aperto uno studio sulla Via degli Artisti vicino al Piazzale Donatello, specializzato in nature morte; soprattutto fiori e frutti.

I suoi soggetti floreali si dimostrarono molto popolari tra le nobili signore. Il suo più noto cliente abituale era Margherita di Savoia, che pagò 500 Lire per quie tempi quindi una cifra considerevole per un dipinto di margherite, e poi, onorando il pittore facendo visita al suo studio, commissionò altre opere, in particolare uno specchio con rose dipinte altri nobili patroni comprendevano la famiglia reale di Württemberg, che commissionò decorazioni floreali per armadi, porte e finestre; e Duchessa Maria di Meclemburgo-Schwerin, per la quale ha decorato specchi che ora sono nella sala da ballo del palazzo di Vladimir.

La duchessa di Teck , suocera di Giorgio V, quando a Firenze nel giugno del 1884, visitò anche Lo studio di Chelazzi mentre scrive nel suo diario “In città, abbiamo incontrato Oasperi, che ha accompagnato con noi lo studio di Chelazzi per vedere i suoi fiori dipinti su specchi”

Nonostante i suoi legami con l’alta società, è rimasto timido e umile. Nel 1888, quando fu nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, declinò cortesemente l’onore. Negli anni seguenti, la sua salute peggiorò costantemente e trovò sempre più difficile adempiere a tutte le commissioni ricevute. modo. Nel 1891, fu incaricato dalla casa editrice milanese Fratelli Treves di produrre illustrazioni per i quattro volumi “Libro di fiori”, ma fu in grado di finire solo il volume Primaver prima della sua morte.

 

Tito Chelazzi I Gigli
Tito Chelazzi I Gigli

 

Tito Chelazzi Natura morta
Tito Chelazzi Natura morta

 

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